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Ti è mai capitato di essere interrotto mentre stavi cercando di raccontare qualcosa che ti piace?
Oppure di vedere il tuo interlocutore che giocherella con il suo smartphone mentre gli stai parlando?
Se hai provato tutto questo, ed è molto probabile che sia così :-), saprai bene quanto sia fastidioso parlare con qualcuno che non ti ascolta, che non ti mostra interesse o peggio ancora pensa ai fattacci suoi.
Non è un caso che il video di Charlene deGuzman “I forgot my phone“ sia diventato virale nel giro di poco tempo.
Infatti, in questo mondo altamente tecnologico spesso dedichiamo molto meno tempo ad ascoltare le altre persone rispetto a quello dedicato agli aggeggi tecnologici.
Non stupisce che una bassa capacità di ascolto sia il più grande ostacolo a una buona comunicazione.
Una buona capacità d’ascolto infatti può permetterti di avere relazioni migliori, costruire fiducia e rispetto e ridurre tensioni e incomprensioni.
L’incapacità dell’uomo di comunicare è il risultato della sua incapacità di ascoltare davvero ciò che viene detto. C. Rogers Tweet
Continuando la lettura di questo articolo scoprirai come:
- Costruire fiducia e rispetto
- Ridurre tensioni e incomprensioni
- Creare un clima accogliente
Cos’è l’ascolto attivo?
L’ascolto attivo è una competenza comunicativa importantissima che serve per mostrare alle persone con cui stai parlando che stai realmente prestando attenzione a loro e a quello che stanno dicendo.
Questo fa sentire la persona che sta parlando importante, capita, rispettata e meritevole di attenzione.
Un bravo ascoltatore mostra interesse e curiosità per quello che gli altri dicono, non giudica o critica ma accetta e si mostra compassionevole ed empatico. Se sarai completamente presente a ciò che ti viene detto e mostrerai di possedere queste qualità, le persone saranno più invogliate a parlare con te.
Cerca prima di capire, e solo dopo di essere compreso dagli altri. S. Covey Tweet
4 Tipi di ascolto, quale utilizzi più spesso?
1- Ascolto passivo. Questo tipo di ascolto è ben definito da un vecchio adagio “entra in un orecchio ed esce dall’altro”. Senti le parole ma la tua mente sta vagabondando e nessuna comunicazione prende piede.
2- Ascolto selettivo. Senti solo quello che vuoi sentire. Senti alcune parti del messaggio e immediatamente inizi a formulare le tue repliche o tenti di indovinare quello che sta per dire l’interlocutore senza aspettare che abbia finito di parlare.
3- Ascolto attivo. Ascolti attentamente e cerchi di codificare il significato emotivo che potrebbe portare con se quello che sta dicendo l’altra persona. Prevede non giudizio ed empatia.
4- Ascolto riflessivo. È ascolto attivo anche quando cerchi di chiarire cosa la persona sta dicendo e ti assicuri che ci sia comprensione reciproca.
Come far sentire le persone a loro agio con l’ascolto attivo
Nel 2006 Tanya Drollinger, professoressa di marketing all’università di Lethbridge, ha sviluppato e validato un modello che prende il nome di “Active Empathic Listening” per aiutare i venditori ad ascoltare e quindi a vendere più prodotti.
L’ascolto empatico attivo mostra che tu comprendi anche quello che sta succedendo nella mente del tuo interlocutore e t’immedesimi nella sua situazione.
È un concetto che risale all’approccio centrato sul cliente del noto psicologo Carl Rogers; quando ascolti empaticamente fai più di sentire, mostri che sai come l’altra persona si sente.
I 3 stadi di AEL includono: sentire, processare e rispondere in modo empatico.
Nello stadio del sentire il focus è sul cogliere il maggior numero possibile di aspetti esterni ed interni della comunicazione dell’altra persona.
Sentire empaticamente significa che comprendi non solo quello che viene detto ma anche il modo in cui è stato detto. Per rafforzare questa abilità ti consiglio di praticare la calibrazione, per farlo clicca qui.
Nello stadio del processare l’informazione metti insieme i pezzi per costruire una storia narrativa che fornisce l’essenza di ciò che è stato comunicato.
Delle strategie per processare in modo efficace consistono nel riformulare, riprendere, parafrasare quello che il tuo interlocutore ti ha detto.
Infine, nello stadio del rispondere, fai domande per assicurarti di aver compreso quello che l’altra persona ti ha detto. Inoltre, anche tu mostri con il tuo linguaggio verbale e non verbale che stai prestando attenzione.
Parla poco, ascolta assai, e giammai non fallirai. Proverbio Popolare Tweet
Piccolo test: sei un bravo ascoltatore? Scoprilo con AELS.
Questo è un rapido test per valutare le tue capacità di ascolto con la scala AEL (Active Empathetic Listening).
Ispirandosi al modello sviluppato dalla Drollinger, i ricercatori Gearhart e Bodie hanno formulato l’Active Empathic Listening Scale (AELS) un elenco di 11 domande utili a misurare la qualità delle capacità di ascolto di una persona.
Le 11 domande sono divise in 3 stadi che devi attraversare per essere un buon ascoltatore, empatico ed efficace.
Sentire.
1. Quanto sei sensibile a quello che gli altri ti dicono?
2. Sei consapevole di cosa gli altri suggeriscono ma non dicono?
3. Riesci a capire come gli altri si sentono?
4. Riesci ad ascoltare per più di poche parole?
Processare.
5. Assicuri gli altri che riuscirai a ricordarti quello che ti hanno detto?
6. Riesci a riassumere i punti di accordo e disaccordo quando appropriato?
7. Ti ricordi quello che gli altri ti hanno detto?
Rispondere.
8. Assicuri agli altri che li stai ascoltando con apprezzamenti?
9. Dimostri agli altri di essere recettivo alle loro idee?
10. Fai domande che mostrano che comprendi gli altri punti di vista?
11. Usi il tuo linguaggio non verbale per mostrare agli altri che li stai ascoltando?
8 passi per imparare ad ascoltare
Ora che hai assunto maggiore consapevolezza sulla tua capacità d’ascolto, ecco 8 consigli pratici per aumentare questa importante abilità sociale.
1. Guarda negli occhi.
In molte culture occidentali il contatto oculare è considerato l’ingrediente base per migliorare la comunicazione. Prenditi le giuste attenzioni da dare al tuo interlocutore, non distrarti ogni 5 minuti a guardare se t’è arrivato un messaggio su whatsapp o a commentare l’ultima foto postata su facebook
2. Attento ma rilassato.
Non è necessario che fissi l’altra persona, anzi 🙂 la cosa importante è prestare attenzione.
3. Mantieni una mente aperta.
Ascolta senza giudicare o criticare mentalmente ciò che ti viene detto. Ascolta senza saltare alle conclusioni, non essere un “completatore” di frasi interrompendo e finendo le frasi prima che la persona abbia finito.
4. Non interrompere e non imporre le tue soluzioni.
Di solito diciamo ai bambini di non interrompere ma spesso andrebbe ripetuto anche a molti adulti.
Interrompere manda diversi messaggi: “quello che ho da dire è più importante di quello che mi dici tu”, “quello che dico è più interessante o rilevante”, “non mi importa di quello che pensi tu”, “non ho tempo per ascoltare la tua opinione”, “questa non è una conversazione, è una competizione e io sto per vincerla”.
Quando ascolti qualcuno che ti sta parlando di un suo problema, astieniti dal suggerire subito soluzioni. Molte persone non vogliono consigli comunque e preferiscono trovare da sole la soluzione.
Quindi se proprio vuoi proporre una soluzione almeno chiedi il permesso: “vuoi sentire cosa ne penso?”
5. Prima di fare domande aspetta la pausa.
Quando non capisci qualcosa, naturalmente potrai chiedere al tuo interlocutore di chiarirtela. Ma invece di interrompere, aspetta che la persona faccia una pausa, poi di qualcosa come “aspetta un secondo, non ho capito cosa stavi dicendo su…”
6. Empatizza con l’altro.
L’empatia è il cuore e l’anima di buone capacità di ascolto. Per sperimentare empatia devi metterti nei panni delle altre persone e consentire a te stesso di provare quello che sta provando l’altro in quel momento.
Nonostante questo possa non essere sempre facile e richieda energia e concentrazione, è uno dei gesti più utili che tu possa fare per facilitare la comunicazione.
7. Dai feedback regolari.
Mostra che stai capendo dove l’altro vuole arrivare riflettendo i suoi sentimenti “devi esserti sentito…”, “ma è terribile”, “posso capire che tu sia confuso”.
Se i sentimenti di quella persona sono nascosti o poco chiari, mostra che stai comprendendola grazie a una mimica facciale espressiva e ogni tanto qualche “mmm” “ah” “si?”.
L’idea è quella di dare al tuo interlocutore la prova che lo stai ascoltando e che non stai pensando ai fattacci tuoi.
8. Presta attenzione al linguaggio non verbale.
Guardando una persona puoi capire se prova entusiasmo, noia, irritazione…gli indici sono i muscoli intorno agli occhi, i punti intorno alla bocca, l’inclinazione delle spalle.
Quando ascolti ricordati che le parole portano solo una piccola parte del messaggio.
Per concludere.
La capacità di ascolto è una dei più potenti Iperpoteri sociali nonché il pilastro essenziale per una buona comunicazione.
Ascoltare una persona quando parla significa riconoscerla, valorizzarla e rispettarla. Dalla tua capacità di ascolto dipenderà il grado con cui le persone si troveranno in sintonia con te e saranno disposte ad ascoltarti a loro volta.
Già più di duemila anni fa il filosofo greco Zenone di Cizio disse che la ragione per cui abbiamo due orecchie ed una sola bocca è che dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno.
Aveva ragione.
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P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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Un Iper-abbraccio 😉 ✌️
Utilissimo articolo dato che buona parte delle persone si limita a sentire ciò che dice l'interlocutore anzichè ascoltarlo attivamente. Un punto che ritengo utile per migliorare il processo di ascolto è di non forzare la chiusura. E' vero che spesso siamo di fretta ma dobbiamo cercare di dedicare il tempo necessario perché la conversazione faccia il suo corso. Dovremmo ricordarci più spesso che il tempo che stiamo dedicando è quanto mai apprezzato dalla controparte. Sarebbe realmente utile fare in modo che la conversazione abbia il suo naturale epilogo. L'ascolto attivo è parte fondamentale della comunicazione e, dato che siamo circa 7 miliardi di persone nel… Continua »
Da parte mi sono un ottima ascoltatrice. Quando si tratta a mia volta di essere ascoltata noto poca attenzione.
ottimo articolo, purtroppo noto spesso da parte di alcune persone che mi finiscono le frasi (detesto), altre che non mi permettono di finire il discorso. lI problema è che mi rendo conto che a volte anche io sono distratta e preoccupata per cose mie e non riesco a dare empatia (penso che dobbiamo fare sempre prima di tutto un mea culpa), è una situazione veramente universale per cui credo che questo “vademecum” vada letto e riletto e portato con se, oltre ad essere condiviso. Sempre centrato Danny, grazie
Mi place vorrei saperne di piu’ grazie
Articolo interessante e tremendamente vero. Non mi allontanerei molto dalla realtà se dicessi che NESSUNO sa ascoltare (non mi sto escludendo, anzi mi ritengo uno dei primi). Ma è molto difficile ascoltare. E forse è proprio la natura dell’uomo che lo porta a questo difetto.
Imparare ad ascoltare è l’esercizio più utile per la mente.