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In questo articolo scoprirai come gestire la frustrazione.
Cosa succede dentro di te quando attraversi una sconfitta dietro l’altra?
Quando tra ciò che desideri e ciò che ottieni c’è un divario incolmabile e il tuo obiettivo rimane un vago miraggio?
In queste circostanze tende ad emergere uno stato interno, che molto probabilmente già conosci: la frustrazione.
Cos’è la frustrazione?
Frustrazione è una parola che deriva dal latino “frustratio” cioè delusione, sensazione di agire invano senza poter soddisfare il proprio bisogno.
La frustrazione è un’emozione sgradevole e per via della sua spiacevolezza le persone cercano di evitarla.
È uno stato di sconfitta e fallimento che insorge di fronte a difficoltà sentite come insormontabili.
A differenza della rabbia, non è un’emozione dirompente ma molto più silenziosa, duratura e subdola. Inizialmente potresti anche non accorgerti di provarla, ma percepire solo una piccola resistenza, un leggero malessere interno.
Questa resistenza tipicamente nasce dal fatto che senti di non avere il pieno controllo della situazione.
Charlie Brown, l’emblema della frustrazione.
Quando penso alla frustrazione l’immagine di Charlie Brown si materializza nella mia mente. Non esiste un personaggio dei fumetti più frustrato di lui.
Insicuro e impopolare, vorrebbe piacere agli altri ma non ci riesce e la cosa lo rende perennemente frustrato e sconsolato.
Aggiungi una nuvoletta nera che passa sulla sua testa e l’immagine della frustrazione è completa.
Ci sono moltissime strisce nei Peanuts che riportano i fallimenti di Charlie Brown nel calciare il pallone offertogli da Lucy, mancandolo puntualmente e cadendo a terra.
La funzione terapeutica dei Peanuts era stata segnalata anche dal premio Nobel Dario Fo e il dottor Abraham Twerski, rabbino e psichiatra americano, lo ha utilizzato in terapia per promuovere la consapevolezza dei pazienti e sostenere il cambiamento.
Cosa la causa?
La frustrazione si presenta tutte le volte in cui il risultato delle tue azioni non è in linea con gli sforzi che fai. Quando pensi che le tue azioni producano meno risultati di quanto dovrebbero.
È una condizione che si manifesta quando un’azione, un impulso o un obiettivo è mandato all’aria da una forza interna o esterna.
Fattori esterni.
Stai guidando per andare al lavoro e sei in orario. Improvvisamente, il traffico si ferma. Tic tac, tic tac, i minuti passano e le macchine avanzano alla velocità di un lombrico.
Finalmente il traffico riparte ma proprio quando cominci a vedere in lontananza la destinazione il traffico si ferma un’altra volta.
Ora sei proprio in ritardo. La percezione del tempo perso, in particolare, è una grossa fonte di frustrazione.
Questo è un esempio di frustrazione causata da fattori esterni. Il tuo obiettivo, arrivare al lavoro in orario è stato bloccato da forze esterne.
Quello che rende questa situazione così frustrante è che il nemico in questo caso è completamente fuori dal tuo controllo.
Non so se capita solo a me ma ogni volta che sono in ritardo e sto andando ad un appuntamento urgente è matematico: appena imbocco una strada con divieto di sorpasso mi spunta o il contadino con il trattore oppure un ultracentenario con la fiat 127 sotto l’effetto di 4 compresse di Tavor.
Nemmeno fosse una puntata di scherzi a parte.
Fattori interni.
Hai una famiglia e lavori duro per mantenerla. Vorresti darle il meglio e questo a volte significa fermarsi al lavoro anche nei weekend.
Uno di questi fine settimana però c’è anche la partita di campionato di tuo figlio.
Questo è un esempio di un fattore interno che causa frustrazione. Questa si verifica quando una persona ha più obiettivi che competono tra loro e interferiscono l’uno con l’altro.
In questo caso, vorresti dare una bella vita alla tua famiglia ma allo stesso tempo vorresti goderti il tempo con la tua famiglia ora.
Dissonanza cognitiva.
È la sensazione causata dal fatto di avere due idee contraddittorie nello stesso momento.
Queste sensazioni possono essere causate anche dall’avere una convinzione ma agire in maniera contraddittoria rispetto ad essa.
Es. Vorresti dimagrire 5 kg ma tutte le volte cedi in modo ignobile di fronte al mascarpone.
La frustrazione risucchia energia.
Gli esseri umani per svolgere le loro attività consumano energie. Energie fisiche, mentali, emotive e spirituali.
La frustrazione e i problemi che crea assorbono quantità incredibili di energia.
Perché i problemi che causano frustrazione consumano più energia dei compiti normali? La risposta è abbastanza semplice.
Dal momento che le tue azioni non producono i risultati che ti aspetteresti, il tuo cervello naturalmente consuma energie mentali per compensare.
Vuoi vedermi mentre mangio cibo per gatti?
Una cosa che mi provoca abbastanza frustrazione è vedere da quale tipo di interessi siano attratte, soprattutto nei social, la maggior parte delle persone.
E’ desolante infatti notare il seguito che hanno alcuni video di certi personaggi molto popolari su Facebook o YouTube, il cui contributo più profondo consiste nel pubblicare video nei quali si riprendono mentre si sfidano a mangiare cibo per gatti o danno fuoco alle loro scoregge.
Lo confesso, in quelle occasioni mi capita di perdere un po’ la fiducia nel genere umano.
Oppure, restando nel settore del self-help, vedere il seguito che hanno certi personaggi che se ne escono con banalità come “sei incredibilmente meraviglioso … l’universo ti ama immensamente”.
Lo sconforto poi mi assale soprattutto quando lo confronto al riscontro numerico che ricevono autori che invece condividono informazioni e strategie pratiche di elevata qualità, che potrebbero veramente fare la differenza nella vita delle persone.
Eppure, come mi accorgo di indugiare in pensieri frustanti, cerco di affrontare la situazione e trasformarla in qualcosa di positivo.
Una spinta per cambiare
La frustrazione, infatti, può nella giusta dose anche essere positiva e spingere a cambiamenti.
Anthony Robbins ha detto “sono giunto a credere che tutto il mio passato, il fallimento e la frustrazione che ho vissuto sono stati effettivamente indispensabili per farmi raggiungere il mio nuovo livello di vita”.
Spesso infatti per darci uno scossone e decidere di fare qualcosa è necessaria una buona dose di frustrazione.
Le persone che hanno raggiunto il successo in campo economico, sentimentale o in qualsiasi altro campo, hanno quasi sempre incontrato delle grosse frustrazioni lungo il loro percorso.
La frustrazione quindi può essere un grosso ostacolo ma anche una grande opportunità. Può uccidere i tuoi sogni o spingerti a realizzarli. Questo dipende da te e dall’uso che ne farai.
È il modo in cui reagisci alle situazioni che può renderti più forte e combattivo.
Come superare la frustrazione e liberarti dalla maledizione di Charlie Brown
Poiché la frustrazione implica una qualche forma di resistenza, accettare la realtà e prendere le distanze da essa è il primo passo per affrontare con più lucidità la situazione.
A tale scopo è utilissimo provare ad osservare la situazione con gli occhi di una terza persona, che giudica la stessa situazione attraverso filtri diversi.
In alternativa puoi vedere le cose dalla prospettiva di un personaggio famoso. Per esempio, Einstein, Walt Disney o Richard Branson. Chiediti come vedrebbero loro la situazione.
Come vedrebbe questa situazione Albert Einstein?
Ridi che ti passa.
Un’altra strategia per affrontare le frustrazioni consiste nello sdrammatizzare. L’umorismo aiuta a rilassarsi e fornisce un’unica prospettiva che aiuta ad aprire le porte ad opportunità che non hai mai pensato esistessero.
Chiediti: cos’è divertente di questa situazione? Quali sono i modi in cui un comico sdrammatizzerebbe questo evento? Come farebbe un clown a farmi ridere di questo? Come tutte queste cose cambierebbero la mia prospettiva sulla situazione?
Gioca con diversi modi in cui potresti vedere la situazione. Questo ti aiuterà a stimolare l’immaginazione e magari ti fornirà anche una prospettiva che ti aiuterà ad uscire con successo dai problemi che ti affliggono.
Ostacolo o opportunità?
Osservare un problema da diverse angolature è un aspetto cruciale per mettere la tua mente in uno stato in cui possa risolverlo. Per esempio, puoi vedere le frustrazioni sia come qualcosa che ostacola i tuoi progressi sia come un’opportunità di cambiamento che nel lungo termine ti darà più benefici.
Indovina quale delle due prospettive ti sarà più utile?
Nella mia esperienza ho riscontato, infatti, che praticamente dietro a tutte le circostanze nelle quali ho provato frustrazione si nascondevano grosse opportunità di crescita e cambiamento positivo.
Per scovare tali opportunità è spesso sufficiente porsi qualche domanda specifica, come ad esempio:
- Qual è la lezione che si trova dietro a queste difficoltà?
- Cosa posso fare nello specifico per migliorare la situazione?
Se da queste domande emergeranno delle soluzioni o spunti di miglioramento agisci subito per metterli in pratica.
Per concludere.
La frustrazione può essere fonte di sofferenza, farti venire il sangue amaro e bloccarti letteralmente in qualsiasi tuo progetto.
Quando sperimenti uno stato di frustrazione le opzioni a tua disposizione sembrano limitate e potresti essere incapace di vedere una via d’uscita.
Ma la frustrazione può essere anche qualcos’altro. Può essere una sfida e un trampolino di lancio per effettuare importanti cambiamenti positivi.
Ora la scelta è tua. Quando ti troverai di fronte ad una situazione difficile puoi lasciare di esserne vittima oppure puoi accettare la sfida che la vita ti propone.
Perché quasi sempre, dietro a queste circostanze, si nascondono grandi opportunità.
Cosa ne pensi di questo argomento? Qual è la tua frustrazione più frequente? La mia ora la conosci 🙂
P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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A presto
Ciao Danny, una mia frustrazione comune avviene in ambito lavorativo. Spesso il mio lavoro non viene valorizzato come mi aspetterei. In effetti sdrammatizzare in questi casi può aiutare molto. Grazie come sempre dei tuoi preziosi consigli, arrivano nel momento giusto.
Ciao Marco, l’approvazione delle altre persone non dipende da te, tutto ciò che puoi fare assicurarti di fare il tuo lavoro al meglio, ed essere in grado tu di valorizzarlo e valorizzarti 🙂
In effetti, al lavoro c’è sempre chi ci vuole sminuire. A volte me ne sono accorta troppo tardi, a volte ho pazientato giacché erano persone giovani senza esperienza, una volta sono riuscita a vendicarmi (solo una volta), ora sto in silenzio e soffro. Ma quando anche il capo è un arrogante incompetente che vuole solo apparire e fare a modo suo … beh allora è veramente ora di dare una svolta (sul discorso capo arrogante, ne stiamo soffrendo un po’ tutti noi colleghi; ci parliamo e ci resta solo sopportare e buttare le cose in ridere. Già 2 se ne… Continua »
Magra consolazione!
Caro Danny, io sono vittima di una frustrazione che dura da anni e annorum con la ricerca del lavoro e con le donne – Nello specifico: a) Le ragazze mi ignorano, non appena oso attaccare bottone o non rispondono o si immergono nelle loro bolle musicali (cuffiette) o virtuali (smartphone), attirare la loro attenzione si traduce in loro infastidimento; b) Cerco lavoro come un forsennato, invio CV alle più disparate aziende ed intermediari, ma ottengo solo conferme di lettura, i colloqui da me sostenuti non hanno sortito i risultati attesi (nel caso delle Agenzie, vengono svolti con la scusa di… Continua »