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Sei introverso? Secondo uno studio del 1998 ci sono buone probabilità che tu lo sia.
Infatti secondo tale ricerca condotta grazie al MBTI (Myers-Briggs Type Indicator:un questionario sulla personalità basato sulle teorie di Jung) gli introversi sono il 50,7% della popolazione.
Gli indicatori perchè io lo sia ci sono tutti:
A 7 anni nel pulmino che mi riportava a casa da scuola sceglievo sempre il posto vicino al finestrino per poter guardare il paesaggio che cambiava e starmene da solo con i miei pensieri.
A 20 anni durante le feste o serate in discoteca spesso provavo forti impulsi ad allontanarmi dalle luci strobo e dal volume assordante per andare in macchina ad ascoltare David Bowie e i Cure… e spesso seguivo questi impulsi : )
Quando il buon Battiato nella canzone Bandiera bianca canta “com’è difficile restare calmi e indifferenti mentre tutti intorno fanno rumore“ ho sempre percepito bene cosa intendesse dire 🙂
Ho deciso di scrivere questo articolo per chi come me ha una personalità tendente all’introspezione, ma anche per tutti gli estroversi che vogliono capire meglio gli altri.
Dentro di te c’è silenzio e un santuario in cui puoi ritirarti ogni volta che vuoi essere te stesso. H Hesse Tweet
La lettura di quest’articolo ti aiuterà a:
- Comprendere meglio te stesso
- Valorizzare la tua personalità
- Sapere quando e come fare per rigenerarti
Un mondo estroverso
Alcuni messaggi che la società manda sembrano favorire gli estroversi agli intoversi, ad esempio: essere popolari è importante, avere delle buone conoscenze è fondamentale per il successo, non è bello stare da soli, tanti amici uguale tanto divertimento. Ehm più o meno 🙂
Il termine più in voga dagli anni 80 è il “networking” , ovvero la rete sociale che può favorire business e affari. Da molti è visto come il biglietto per il successo. Infatti disgraziatamente 🙁 nella nostra società l’enfasi viene messa più sulla visibilità che sulla qualità, più sul buon marketing che sui buoni prodotti e spesso è più importante essere conosciuto che possedere conoscenze.
Viviamo in un mondo caotico e rumoroso, in una società che apprezza chi si fa avanti a spallate e public relation e che può far apparire inadeguati coloro che tendono ad essere più riservati. E così molti introversi, purtroppo, hanno interiorizzato il messaggio della società che il loro modo di essere potrebbe essere sbagliato.
Ultimamente però stanno uscendo sempre più libri e ricerche che valorizzano questo diverso modo di essere e portano alla luce i vantaggi dell’introversione.
Introversione e estroversione: batterie ricaricabili e pannelli solari
Gli introversi sono orientati verso l’interno (intro-versi), gli estroversi verso l’esterno(estro-versi). Gli introversi tendono a ricaricare le proprie energie attraverso riflessioni e sono più eccitati dalle idee che dalle attività esterne; spendono invece molta energia quando devono interagire per molto tempo. Gli estroversi, al contrario, accumulano energia durante le interazioni e spendono energia durante le riflessioni.
Nel libro “The introvert advantage” ho trovato questa metafora significativa.
Gli introversi sono come batterie ricaricabili. Hanno bisogno di ritirarsi e riflettere per ricaricare le pile; per loro un ambiente tranquillo ha effetti rigeneranti. Quindi quando ti accorgi che sulla tua testa lampeggia una luce rossa che indica “sovraccarico” sai che è arrivato il momento di fermarsi a riflettere.
Gli estroversi invece sono come pannelli solari. Per un estroverso stare in solitudine è come essere coperto da una pesante nuvoletta grigia. I pannelli solari hanno bisogno del sole per ricaricarsi, ovvero gli estroversi hanno bisogno di stare in mezzo alle persone per fare rifornimento di energia.
Ho già parlato di questi 2 tratti nell’articolo sul Big 5.
Il modello delle energie psichiche di Jung
Jung fu il primo ad individuare questo tratto di personalità e costruì un modello che suggeriva che per gli introversi l’energia fluisca verso l’interno; per gli estroversi verso l’esterno. Una settimana di chiacchiere intense e i miei pensieri si riempiono di baite e placide mucche su verdi pascoli 🙂
L’abilità più importante per un introverso è forse quella di imparare a gestire la propria energia. Se impariamo a gestire eventi e situazioni sociali in modo tale che non ci risucchino di tutte le energie non dovremo trasformarci poi in degli eremiti e potremo fare anche una soddisfacente vita sociale.
Secondo Jung, introversione ed estroversione sono due forze opposte all’interno di un individuo.
lo ying e lo yang
Michael Zielenziger che ha studiato il fenomeno hikikomori(stare in disparte), ha osservato che mentre gli adolescenti americani tendono a ribellarsi in modo aggressivo, quelli giapponesi tendono a farlo attraverso il ritiro. Il contrasto tra queste due culture ricorda quello tra due forze opposte, in modo simile a quello tra estroverso-introverso. L’antico simbolo del Tai Chi cattura questo concetto degli opposti.
Lo yang è la luminosa forza associata all’estroversione, al sole e all’occidente. La sua energia è attiva, è la parte maschile e fluisce verso l’esterno. Lo yin invece è la forza dark associata con l’introversione e l’oriente. L’energia dello yin fluisce verso l’interno e ha caratteristiche di femminilità e tranquillità. La sua essenza è catturata dalla luna e dalla terra.
3 modi per ricaricare le batterie di un introverso
In accordo con quanto detto da Jung la capacità più importante da acquisire per un introverso è quella di imparare a gestire le proprie energie. Di seguito ti elencherò tre modi per ricarica le pile di un introverso, presi dal libro “Introvert power” di Laurie Helgoe.
1)Una stanza tutta per te
Se chiedi a molti adulti di descrivere la loro casa ideale non avranno problemi a farlo anche scendendo nei particolari. Ma se gli chiedi di descrivere la stanza dei loro sogni probabilmente molti potrebbero fermarsi al tipo di mobilio e al colore delle pareti. Molte persone infatti non danno la giusta attenzione al realizzare la stanza per eccellenza: la camera da letto.
La tua stanza rappresenta te e solo te.
Ricordo di essere rimasto stupito quando una volta andai a casa di un mio amico ed entrando nella sua camera mi accorsi che era completamente bianca e anonima. Nessun poster, un quadro o un qualsiasi oggetto che la rendesse più personale. Dubito che uno invece possa scordarsi della mia camera una volta che ci è entrato 🙂
La poetessa Virginia Wolf ha scritto un libro che si intitolava proprio “Una stanza tutta per sé” in cui sottolineava l’importanza del crearsi uno spazio tutto per sé dove poter scrivere e riflettere.
“Una donna deve avere soldi e una stanza tutta per sé per poter scrivere”. Virginia Woolf Tweet
La stanza dei sogni
Butta giù una bozza della tua stanza ideale su un foglio di carta. Puoi farlo nel modo che preferisci: annotandolo su un diario, su un foglio bianco o disegnandolo. Di seguito ti elenco alcuni suggerimenti per realizzare la tua stanza ideale.
- Quale tipo di atmosfera vorresti dominante? Molto dipende dal tipo di illuminazione che deciderai di tenere, dal colore delle pareti e dal tipo di mobilio. La psicologia dei colori riconosce che ogni colore evoca emozioni e sentimenti diversi. Preferisci tonalità calde o fredde?
- Circondati delle cose che ami, ad esempio in camera mia ho ancora i quadri raffiguranti i musicisti che hanno avuto una forte influenza su di me in passato.
- Crea il tuo stile personale. Preferisci uno stile minimalista ed essenziale, magari pieno di elementi tecnologici? Ami uno stile orientale pieno di morbidi cuscini e tende sgargianti? Preferisci linee regolari e pulite o morbide e tondeggianti? Puoi mescolare i vari stili e crearne uno tuo che rispecchi la tua personalità.
Adesso fa una pausa. Prima di iniziare le operazioni di restyling per la tua stanza, immagina di entrarci dopo una giornata piena di relazioni pubbliche, rumore, chiacchiere. La funzione di questa stanza è quella di aiutarti a ricaricare le pile, rilassarti, riposarti. Puoi anche semplicemente sederti sul pavimento e fare qualche esercizio di respirazione.
2)Tempo per riflettere. “Siamo chiusi per pensare”
“Siamo chiusi per pensare” un giorno mi è capitato di leggere questo simpatico cartello sulla vetrina di un negozio. Ho subito pensato che fosse un’idea intelligente e spiritosa e che facesse capire bene il desiderio che hanno certe persone di ritirarsi in solitudine a riflettere.
Per un introverso, avere del tempo per riflettere e trovare ispirazione non è un lusso ma una necessità ed è un ottimo modo per ricaricare energie. In una società in cui tante persone parlano senza pensare, uno degli aspetti associati all’introversione che preferisco è sicuramente questa predilezione per il pensiero.
3)Tempo per ritirarsi
Il ritiro è un’esperienza che rientra nel regno dello yin, un atto di introversione. Un ritiro può durare 10 minuti o una fuga come quella di Paul Gauguin di 2 anni a Tahiti, ma solitamente pensiamo al ritiro come ad una sorta di vacanza o weekend fuori porta. Per un introverso, il ritiro è una forma di appagamento, un’abbuffata di vita interna che riempie i magazzini di energia svuotati.
Le opzioni per ritirarsi possono essere diverse a seconda dei tuoi interessi, ecco alcune idee: ritiro avventuroso, spirituale, di yoga, di meditazione, ritiro in una spa, ritiro sabbatico, di lettura, di scrittura, artistico, nella natura, ecc.
Appuntamento con te stesso: “Solo Date”.
Julia Cameron, autrice di “The Artist’sWay and Vein of Gold”, descrive questi “Solo date” come un appuntamento che dai a te stesso in un giorno preciso per almeno un’ora facendo qualcosa fuori dall’ordinario. Puoi scegliere di guardare un film, fare una passeggiata nel parco,… L’importante è che tu vada a questo appuntamento da solo.
Più volte nel corso dell’anno adoro fare dei brevi ritiri per approfondire lo studio e la pratica di qualche nuova tecnica o sistema. Riempio il mio smartphone di audio corsi, qualche ebook, un piano d’azione e poi mi fiondo in una full immersion di pratica. L’ultima di tre giorni su un processo di “mind detox”. L’equivalente mentale di una disintossicazione fisica. 🙂
“ Ritirati in te stesso; un uomo non può ritirarsi in un luogo più quieto o indisturbato della propria anima.” Marco Aurelio Tweet
Per concludere.
Quindi Danny pensi che l’introversione sia tutta rosa e fiori? No, per me non lo è stata, anzi. 🙂 Precisando che l’introversione non significa timidezza, in numerose situazioni, soprattutto in contesti sociali, ho vissuto questa mia tendenza all’introversione come un limite. Che ho lottato per superare.
Non a caso le prove più “estreme” di espansione della mia comfort zone hanno riguardato quest’area. Tutt’ora continuo a cercare un compromesso tra il mio desiderio di introspezione e la volontà di coltivare e mantenere al meglio una sana rete sociale. Ma con tutte le difficoltà di cui ti ho appena parlato, non baratterei mai questa mia inclinazione.
In questo articolo spero di avere condiviso con te dei validi strumenti per conoscere in modo più approfondito te stesso, valorizzare ed esprimere al meglio la tua personalità. Non solo. Nello stesso modo in cui un introverso beneficia tremendamente nel coltivare gli aspetti più sociali, anche chi possiede un’inclinazione più estroversa potrà arricchire e completare se stesso mettendo in pratica i suggerimenti presenti in questo articolo.
P.S. tu ti ritieni estroverso o introverso? A quale categoria pensi di essere più vicino? Come vedi l’idea di ritirarti 1 giorno o 2?
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P.P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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A presto
Foto tratta da: Twist your thinking
Secondo te si può essere introversi ma allo stesso tempo provare un senso di solitudine?
Ciao Carla,
grazie per aver condiviso la tua esperienza. Sono sicuro che riuscirai a trovare la tua dimensione.
Ciao! Da qualche mese leggo con interesse i tuoi articoli e mi ci ritrovo molto. Sin da adolescente ho ricavato momenti per me per “disintossicarmi” dal rumore dei miei compagni di classe. Ora sono un’insegnante di scuola secondaria di secondo grado e non è facile stare in mezzo a tanti alunni, ogni giorno. A volte sento l’esigenza di parlare con qualcuno che mi tranquillizzi, che mi convinca che ciò che faccio sia giusto per me. Credo che non esista una persona così, neanche la mia migliore amica. Così mi rinchiudo in me e scelgo adeguatamente quando partecipare agli appuntamenti sociali.… Continua »
Ciao Carla,
grazie per aver condiviso la tua esperienza. Sono sicuro che riuscirai a trovare la tua dimensione.
Io mi sento una via di mezzo tra i due, non troppo concentrato sul proprio mondo interno ma nemmeno eccessivamente dipendente dalla realtà esterna. Mi piace stare insieme con gli altri e con gli amici, e sono un gran animale da festa. Però la maggiorparte delle cose preferisco farle da solo [fare sport da solo, gestire i miei 3 siti da solo, lavorare da solo e portare avanti i miei obbiettivi e i miei progetti da solo]. Analizzo molto spesso il mio mondo interiore e comunico molto con me stesso [sia metaforicamente e anche letteralmente (monologando e pensando ad alta… Continua »
si sono introverso, e la meditazione mi da tanta carica ultimamente.
Mi ci rifletto alla grande.
Ciao! Anch’io sono un introverso e ho trovato interessante l’articolo! Ti condivido (quasi) sempre all’interno del mio gruppo facebook 😉
Ottiimo Luca, grazie per le condivisioni 🙂
Introversa … con estremo bisogno di ritiri solitari! Fondamentali per ricaricarmi!
Grazie! Molto simpatica l’associazione alla canzone di Battiato! …e quanto è vero che ogni tanto si sente il bsogno di stare con se stessi per…ricaricare le pile!
Grazie Gianluca 🙂
Sono introverso, ma mi piace la competizione sportiva, cioè la competizione senza parole, in cui emerge chi sei in modo oggettivo senza qualcuno che debba valutarti e giudicarti. Le parole le vedo pericolose e manipolatrici.
Ciao Danny! Grazie ! I tuoi articoli sonomolto interessanti!
ciao Danny,
non ti ha mai ringraziato per gli articoli che mi invii ormai da tempo. Sono utilissimi e li leggo e li passo agli amici più cari.
Sono una persona estroversa da sempre, e mi fa bene leggere come affrontare senza essere invadente le persone introverse… e come comportarmi di conseguenza.
Grazie davvero di cuore e buon proseguimento!
lia
Ciao Lia, grazie. Sapere che chi legge gli articoli di IperMind poi sceglie di condividerli agli amici più cari mi fa molto piacere. E’ il ringraziamento più grande.
Ciao Monica, direi che sei in buona compagnia 🙂
Utilissimo articolo, grazie!
Stupendo! Quando ho letto questo articolo mi sono ritrovata in molte delle cose che dicevi…dopo tante serate in compagnia sento proprio il bisogno di “ricaricare le pile”. Ora mi sento meno sola con la mia introversione 🙂 Grazie Danny
Introverso allora non ha un significato negativo:sono una ying,che ama il buen retiro, una davvero speciale!Grazie