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In questo articolo scoprirai come trasformare l’invidia in motivazione.
Ti è mai capitato d’invidiare un successo di qualcuno?
Oppure di rosicare internamente mentre guardi le foto della vacanza che il tuo amico ha postato su Facebook?
Non sono proprio belle sensazioni 🙂 Non ti preoccupare però perché continuando la lettura di questo articolo scoprirai come trasformare quest’emozione distruttiva in una forza capace di migliorare la tua vita.
E fare rosicare gli altri 🙂
Il mio primo vero incontro con l’invidia avvenne in terza elementare. La scuola organizzò una piccola gara sportiva articolata in cinque prove. Stavo andando alla grande. Ma all’ultima prova quel maledetto giavellotto, che lanciai con tutto il fiato che avevo in corpo, cadde pochi centimetri prima di quello lanciato da Marco, il mio compagno di classe e principale avversario. A dire il vero praticamente l’unico visto che oltre a me era il solo maschio della classe 🙂
Fu terribile. Piansi dall’invidia e dalla rabbia rifiutandomi di fare la foto di gruppo accanto al vincitore e alla sua bellissima coppa di plastica gialla 🙂 Fu un piccolo trauma e per anni evitai come la peste di partecipare ad attività nelle quali avrei potuto perdere. Questo significò stare parecchio tempo in solitaria mentre tutti i miei compagni giocavano.
La mia passione per la lettura nacque anche in questo modo. 🙂
L’invidioso è destinato a non godere mai. Silvio Ceccato Tweet
Cos’è l’invidia?
L’invidia è diversa dalla gelosia. Infatti, mentre il geloso si focalizza sulla paura di perdere qualcosa o, molto più spesso, qualcuno (infatti è un sentimento spesso presente nelle relazioni), l’invidioso desidera quello che possiede un’altra persona ma che lui non ha, come un lavoro, un bell’aspetto o l’ultimo modello di cellulare.
Una particolarità dell’invidia è quella per cui è più facile rosicare per l’auto nuova del vicino piuttosto che per i milioni d’euro dell’attore cinematografico. Questo perché mentre la vita dell’attore di Hollywood è percepita al di fuori della propria esperienza di vita, nel caso del vicino si tratta di cose che si potrebbero possedere ma che per mancanza di soldi, fascino, ecc. altri hanno e l’invidioso no.
A proposito dell’invidia mi fa sorridere osservare il comportamento di alcune “amiche” che quando si incontrano si buttano in gridolini di gioia e esclamazioni varie come: “Ma ciaooo.. come vaaaa? Ma come staii beene..” e che si abbracciano in un modo che assomiglia a quello di due pugili sul ring prima del match 🙂
2 tipi di invidia
Il prof Windy Dryden autore di “Coping with envy”, nel suo libro distingue tra due tipi di invidia: l’invidia maligna e l’invidia benigna.
L’invidia maligna non significa solo desiderare ciò che possiede un’altra persona ma tale sentimento è accompagnato dalla tendenza a denigrare, svalutare e fare a pezzi ciò che l’altro ha raggiunto con l’intento di rendere le cose uguali se non a vantaggio di chi invidia.
L’invidia “negativa” è quella che Cervantes nel Don Chisciotte associa al “verme roditore”. L’invidioso non trae alcun godimento dal suo tarlo roditore, anzi vive una condizione di sofferenza e di inadeguatezza.
“…O invidia, radice di tutti i mali, verme roditore della virtù! Tutti quanti i vizi, o Sancio, hanno dentro un non so che di piacere, l’invidia porta con sé solo dispiaceri, rancori e rabbia.” Don Chisciotte
Un altro elemento caratteristico dell’invidia maligna consiste nel vedere nei traguardi non raggiunti il riflesso dei propri difetti paragonati ai grandi risultati raggiunti dagli altri. Infatti i sentimenti di invidia spesso sono collegati ad uno scarso senso di autostima.
L’invidia benigna, invece è caratterizzata dal desiderare quello che ha l’altra persona, volendo raggiungere i suoi stessi risultati. Quando invidi un’altra persona in modo sano, questo amico o parente o conoscente può essere qualcuno per cui provi ammirazione e che vorresti emulare, qualcuno che per te rappresenta un modello positivo e verso cui non ti senti inferiore né provi competizione.
L’invidia si evolve e diventa social 🙂
Due università tedesche, la Humboldt University e la Darmstadt’s Technical University, hanno condotto 2 studi sull’invidia (“Envy on Facebook: A Hidden Threat to Users’ Life Satisfaction?”) in cui hanno trovato che le interazioni su facebook sono la seconda causa più comune di invidia.
Infatti, mentre salti da un profilo all’altro di amici e conoscenti potresti con molta facilità trovarti a confrontare il numero di commenti e “mi piace” ricevuti a una foto pubblicata recentemente, magari il numero di auguri ricevuti per il compleanno, la situazione sentimentale o le foto dell’ultima vacanza.
Secondo i ricercatori tedeschi la prima causa d’invidia e risentimento è determinata dalle foto di una vacanza. Inoltre in questo studio hanno trovato che le persone intorno ai 30 anni sono maggiormente invidiose delle famiglie felici mentre le donne sono più invidiose dell’aspetto fisico.
Perché è importante contrastarla?
L’invidia è una terribile fonte d’infelicità per moltissima gente. Bertrand Russell Tweet
Yoda in Star Wars dice: “l’invidia porta gelosia, la gelosia porta odio, l’odio porta rabbia, la rabbia porta al lato oscuro”. Infatti si tratta di un vero lato oscuro che può divorarti internamente impedendoti di essere felice.
Uno studio di fMRI pubblicato su Science del ricercatore giapponese Takahashi ha mostrato che questo sentimento attiva regioni del cervello coinvolte nell’elaborazione del dolore. Infatti, quando ai soggetti veniva chiesto di visualizzare scenari dove qualcuno simile a loro faceva qualcosa meglio di loro evocando invidia, i soggetti mostravano una maggior attivazione nell’area del cingolo.
Ahi Ahi quindi, l’invidia fa veramente male:)
Lo psichiatra statunitense Ari Kiev fa una distinzione chiave per comprendere meglio l’invidia e aiutarci a superare questo sentimento nocivo, affermando che :”l‘invidia deriva dal confronto irrazionale fra quanto hanno raggiunto altre persone e quanto hai raggiunto tu. Non è la mancanza delle qualità che possiedono gli altri a causare il tuo insuccesso, bensì l’incapacità di valorizzare a dovere le qualità che possiedi.”
L’ultima parte della sua affermazione è particolarmente significativa in quanto invita a concentrarci sui nostri punti di forza al fine di esprimerli al meglio nella vita.
Come trasformare l’invidia in motivazione
Uno studio del 2011, condotto da un gruppo di ricercatori olandesi, ha rivelato che l’invidia benigna è una potente forza motivazionale. I ricercatori della Tilburg University hanno scoperto che, confrontata con sentimenti d’invidia maligna e pura ammirazione, l’invidia benigna porta gli studenti a dedicare più tempo ai loro compiti e ottenere risultati migliori nei test che misurano intelligenza e creatività.
Ecco quindi i 3 passi che puoi applicare per trasformare questo sentimento nocivo in un agente motivante e positivo per la tua crescita personale.
1)Sei invidioso? Riconoscilo e decidi di cambiare
Quanto sei incline a provare questa emozione distruttiva? Quanto frequentemente la provi? Ti capita spesso di focalizzarti su oggetti che non hai e desiderare quello che ha un tuo amico o familiare?
Nel libro “How to make yourself miserable” l’autore Dan Greenburg mostra che quando una persona è incline a provare sentimenti di invidia maligna i filtri per osservare il mondo passano sotto una convinzione irrazionale che sostiene questa emozione. Ecco alcuni esempi di convinzioni alla base dell’invidia maligna:
- l’erba del vicino è sempre più verde (quello che ho è meno attraente di quello che hanno gli altri)
- sarò soddisfatto solo quando otterrò quello che voglio
- non è giusto che amici e familiari abbiano quello che non ho io, ma è giusto che io abbia quello che loro non hanno
- piacerò più alle persone se avrò di più di loro nella vita
Prendi un foglio e scrivi i vantaggi e gli svantaggi di provare invidia sia a breve che a lungo termine. Mentre fai questo esercizio ricorda un momento in cui hai provato questi sentimenti e ricordati quali sono state le conseguenze. Facendo questo esercizio molto probabilmente ti renderai conto che gli svantaggi del provare invidia maligna sono assai superiori ai vantaggi.
2) Accetta sentimenti di invidia.
Una volta che accetti che l’invidia è un sentimento naturale che ogni tanto potrai provare quando verrai a conoscenza di un successo di un tuo amico, potrai trasformarla in invidia benigna, mentre se ti vergogni della tua reazione questo non ti aiuterà.
Quello di cui hai bisogno è di rompere questo circolo vizioso, quindi la prossima volta che cominci a sentirti giù perché invidi il lavoro del tuo vicino, accetta questa situazione guardandola con un atteggiamento mindfulness. Dopo tutto il problema non è il lavoro di quella persona, ma è il fatto che ti ricorda cosa non hai o non sei riuscito ad ottenere.
3) Trasforma l’invidia maligna in benigna.
Riconosci che l’invidia benigna è l’alternativa costruttiva a quella maligna. Se sei abituato a guardare quello che le altre persone hanno in più di te con invidia questo sentimento potrà spronarti e ti servirà come reminder per ricordarti quello che vuoi raggiungere.
Ogni volta che proverai un attacco d’invidia reagisci facendo un’azione (non importa quanto piccola) che ti porti più vicino al raggiungimento dell’oggetto o della persona invidiata.
Ecco alcuni esempi di convinzioni alla base dell’invidia benigna:
- l’erba del vicino è più verde ma non sempre. A volte quello che ho è meno attraente di quello che hanno amici e familiari, ma altre volte è più attraente quello che ho io
- posso essere soddisfatto anche se non raggiungo quello che voglio
Le domande interne dell’invidioso
Perché lui sì e io no? Perché Luca ha trovato lavoro e io no? Perché lei è magra come un’acciuga e io sembro una balena spiaggiata? Perché Matteo e Sara sono in vacanza alle Maldive mentre io sono qua a sbattere la testa contro il monitor del pc?
Non sorprende che parlandosi internamente in questo modo lo stato emotivo evocato non sia dei migliori 🙂
Il segreto sta quindi nel trasformare questo dialogo interno nocivo in domande potenzianti che ci spronino a fare qualcosa di concreto per migliorare la propria condizione.
- Cosa ha fatto Luca per trovare lavoro che potrei fare anche io?
- Come posso sin da subito controllare la mia alimentazione e fare dell’attività fisica in modo da potere raggiungere il mio peso ideale?
- Cosa posso apprezzare di quello che ho in questo momento mentre aspetto la prossima vacanza?
Come potrai accorgerti rispondendo a queste domande, l’invidia non risiede in ciò che fanno le altre persone o in cosa accade nella loro vita, ma piuttosto nel modo in cui parli a te stesso.
Per concludere.
Se l’impatto distruttivo di emozioni come la rabbia e la paura è evidente, quello dell’invidia può essere più subdolo ma altrettanto capace di controllare e avvelenare la tua esistenza. Ora però puoi riconoscerla e trasformarla in motivazione necessaria per creare ciò che desideri nella vita. Tu cosa ne pensi dell’invidia? Scrivilo nei commenti!
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P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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A presto
Interessante, ma la citazione di Yoda è farlocca e questo non va bene, perché lui ha detto in realtà:
“La paura è la via per il Lato Oscuro. La paura conduce all’ira, l’ira all’odio; l’odio conduce alla sofferenza. Ah… Io sento in te molta paura”.
Di questo articolo mi è piaciuto molto che pone l’accento sul fatto che ogni cosa può essere migliorata, cambiata per aiutarci a crescere e migliorare. In un certo senso tutto ( e forse soprattutto le cose che riteniamo meno bello) se utilizzate nel modo giusto possono diventare un potente carburante per evolverci.
L’invidia maligna è un veleno pericoloso, che intossica anima e corpo, ma saperla trasformare in ” benigna” è un’occasione rara per avvicinarci ai nostri traguardi.
La prossima volta che riconoscero’ in me sentimenti di invidia maligna cercherò di ricordarmi di questi saggi insegnamenti.
Molto interessante, ma la soluzione non sempre dipende da noi o dalla nostra buona più o meno capacità di elaborare e trasformare pensieri negativi……Magari fosse così.
Ho spesso sofferto di “invidia buona”, conscia che il problema fosse solo nel mio modo di percepire operato e situazioni altre da me attraverso un mio filtro deformato. Ho sempre avuto poca fiducia in me e questo mi ha fatto e mi fa ritenere di essere sempre meno degli altri. Anche se spesso i miei risultati – scolastici prima, lavorativi e non poi – mi hanno confermato il contrario. O, meglio, avrebbero dovuto confermarmelo se non avessi sempre la mia lente deformante davanti agli occhi. Grazie per aver schematizzato così bene e semplicemente come reagire. A volte bastano poche parole.… Continua »