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Mi capita spesso di ricevere per email domande sul mio percorso. Come ti sei avvicinato Danny alla crescita personale? Cosa ne pensi della Pnl?
In questo articolo speciale volevo rispondere ad alcune di queste domande.
Mi soffermerò su quelle che non hanno ancora avuto risposta negli articoli di IperMind o nelle pagine di presentazione delle mie risorse.
Condividerò inoltre per la prima volta alcuni retroscena, riflessioni e lezioni dolorosamente apprese in un lungo e travagliato percorso.
Ciò che ti dirò offrirà numerosi spunti e riflessioni utili per la tua crescita personale.
Sarebbe stato fantastico se un me stesso del futuro fosse tornato indietro agli inizi del mio percorso per condividermi le informazioni presenti in questo articolo.
Avrei risparmiato vagonate di soldi e anni di tempo seguendo dal principio gli approcci più efficaci al cambiamento. Purtroppo quest’effetto retroattivo su me non lo posso più avere. Posso comunque essere utile agli altri.
Pronto per iniziare?
La strana tecnica mentale che diede inizio al tutto.
Il mio primo incontro con la crescita personale è avvenuto nel 1996. All’età di 20 anni, in un periodo oscuro e sregolato della mia vita, un giorno in libreria la mia attenzione fu catturata da un libro dal titolo “Guarire se stessi” di Josè Silva.
I 22 anni pesano sulla copertina del libro. 🙂
Ai tempi non c’era la concezione di crescita personale che c’è adesso, con siti e blog dedicati.
“Guarire se stessi” parlava di una strana tecnica che prevedeva un conteggio alla rovescia ad occhi chiusi e al termine di questo veniva richiesto di effettuare una specifica visualizzazione.
Questa procedura poteva essere utilizzata per portare numerosi benefici nella propria vita, tra cui migliorare il proprio benessere, entrare in connessione profonda con se stessi e usare al meglio il proprio potenziale.
L’autore raccontava di essere riuscito con questa tecnica a disperdere la nebbia in un aeroporto. 🙂
Di certo non influenzai nessun evento atmosferico ma fu la prima volta che rimasi affascinato dalla possibilità di espandere con delle “tecniche mentali” le mie capacità.
La cosa più vicina ai super poteri che tanto avevo desiderato da piccolo. Mentre saltuariamente praticavo questa tecnica, il resto della mia vita era un delirio.
In questa fase c’erano solo due cose capaci di placare i miei demoni interni. La musica che mi permetteva di calarmi in una dimensione parallela e le sostanze psicotrope… che mi aiutavano a consolidare quest’ultima. 🙂
Andai avanti in questo modo per diversi anni ancora.
L’evento di non ritorno.
Poi accadde un evento che mi destabilizzò sino al punto di non ritorno. Per futili motivi litigai con il mio migliore amico. L’impatto a livello emotivo fu devastante.
Somatizzai le emozioni violente che si congelarono in me in una colite ulcerosa. Passai un agosto intero sul water. Quale migliore modo per trascorrere le vacanze estive.
A quel punto sapevo che avrei dovuto prendere in mano le redini dalla mia mente. Gestire le mie emozioni diventò una questione di sopravvivenza fisica. Purtroppo non fu così facile.
Non sapevo come mettere mano sugli ingranaggi della mia mente.
Se il problema fosse stato una spina nella carne l’avrei tolta. Se mi si fosse rotto il motore dell’auto, il meccanico me l’avrebbe sostituto.
Come rimuovere la paura del giudizio? Cosa dovevo fare nello specifico per liberarmi dalle mie insicurezze e autosabotaggi ?
Fortemente autodidatta e con un amore maniacale per la lettura, (ahimè, a volte non stacco nemmeno quando mangio) intrapresi una ricerca spasmodica di qualsiasi strategia in grado di aiutarmi.
Iniziai a saccheggiare le sezioni self-help delle librerie ma, purtroppo, ai tempi ancora più di oggi, i libri presenti erano prevalentemente di stampo motivazionale o teorico.
Io non avevo bisogno di essere ulteriormente motivato. A me serviva qualcuno che mi dicesse cosa fare nello specifico per mettere mano sugli ingranaggi della mia mente.
Ero abbattuto e demoralizzato. Mi sentivo come una tartaruga capovolta che per quanto sgambettasse all’aria non riusciva a rialzarsi.
L’arrivo della PNL.
Poi in anni in cui la Pnl in Italia era pressoché sconosciuta, m’imbattei nel nome di Richard Bandler.
Rimasi assolutamente affascinato da questo personaggio che veniva presentato come una specie di Leonardo della mente umana.
Sembrava infatti capace di progettare stati emotivi a proprio piacimento e aggiustare casi disperati, come lo ero io.
Bè, dai forse anche un po’ peggio. Un suo aneddoto riguardava un paziente che pensava di essere Cristo. Bandler lo aiutò a tornare in lui presentandosi con due assi di legno disposti a croce e con dei chiodi e un martello in mano.
Rispetto alle altre metodologie la PNL si collocava ad una distanza siderale.
Mentre tutto ciò che trovavo erano discorsi incoraggianti o generici consigli alla Morelli per intenderci, con la Pnl arrivarono i cacciaviti, le tenaglie e le pinze per sistemare in modo preciso i miei processi disfunzionali interni.
Dovevo volare in America.
Dopo avere letto tutti i libri di Pnl presenti in libreria e avere frequentato tutti i corsi possibili decisi di conoscere Bandler.
Chiesi al mio datore di lavoro qualche settimana di permesso per andare in America, ma rifiutò. Ci andai lo stesso. Conoscevo quali erano le mie priorità. Non mi avrebbe fermato nessuno.
Poi a mano a mano che conoscevo tecniche più efficaci (e scoprii alcuni retroscena sulla vita di Bandler) finii per abbandonare in gran parte la Pnl.
In questa fase la mia cassetta degli attrezzi si arricchì di numerosi altri strumenti, tra questi le tecniche di picchiettamento, di rilascio emotivo, ipnosi, autoipnosi, l’induzione delle onde cerebrali, il biofeedback e la Psicocibernetica di Maxwell Maltz.
Feci una bella pulizia dentro me.
Esplode la legge di attrazione.
Nel 2006 ci fu uno scossone nel campo della crescita personale. Arrivò il libro The Secret di Rhonda Byrne e tutti impazzirono per la legge di attrazione.
Fui ovviamente anche io affascinato dall’idea di potere attrarre con il pensiero ciò che desideravo nella vita. Volli andare oltre all’aspetto più commerciale e patinato dell’argomento e cercai di capire quanta sostanza ci fosse dietro.
Approfondii gli studi di Dean Radin, Harold Puthoff, Russell Targ, Ingo Swann, William Braud e comprai tutti i costosissimi prodotti di John La Tourrette, (un cazzone ma con una competenza pratica di tutt’altro livello rispetto agli autori mainstream) e del suo allievo Knippemberg.
Studiai e praticai il Silva Mind (il sistema del libro descritto all’inizio) e Silva Ultramind, l’Huna, il manifesting e il remote influencing.
Nonostante ci siano diversi aspetti inesplorati per quello che riguarda la coscienza umana, (affascinanti e che meritano attenzione) questo filone dal punto di vista del self-help risultò assolutamente il più inefficace tra tutti quelli provati per produrre risultati concreti.
Eppure credevo nel Segreto.
“Vedevo le cose che desideravo come fossero mie”.
Lasciai che “l’Universo agisse per me.” Ma evidentemente era troppo occupato visto che dopo mesi di visualizzazioni nella mia vita non cambiò un cazzo.
A farmi allontanare da questa subdola e comoda visione al cambiamento fu un libro dall’approccio molto più concreto e pratico.
Alza il culo dal divano e agisci!
Sto parlando di “Feel the Fear and Do It Anyway” della compianta Susan Jeffers. Passai dalla legge dell’attrazione alla legge dell’azione.
Non più “visualizza con dettaglio e fiducia ciò che desideri e come un fattorino l’universo busserà alla tua porta”, ma alza il culo dal divano a vai a prenderti quello che desideri.
“Senti la paura e fallo comunque.”
Ottenni più risultati pratici in 3 mesi con questo approccio che in un anno di visualizzazioni positive.
Osservo che dopo più di 10 anni la fazione più commerciale della legge di attrazione (anche nel suo restyling quantistico più recente) seduce ancora tante persone.
Mi dispiace anche perché, come emerso dagli studi ventennali della ricercatrice Gabriele Oettingen, questo approccio, alla prova dei fatti non solo risulta inefficace ma tende anche ad ostacolare le persone a raggiungere gli obiettivi che si prefissano.
Eh, no, non conta il “gasamento” che si prova (questo approccio, come tutti quelli basati sulla motivazione ne può dare molto), contano i risultati concreti.
Non tutto ciò che assomiglia al cioccolato è cioccolato.
Il successo commerciale di the Secret attirò l’attenzione di numerosi soggetti che non vedevano la crescita personale come una fantastica occasione per migliorarsi, ma come una ghiotta opportunità di business.
E così spuntarono come funghi tanti pseudo guru che senza aver mai testato nulla su loro stessi, proponevano pillole magiche con nomi altisonanti e pseudoscientifici.
Imparai a mie spese in questo scenario a distinguere la Nutella da qualcosa che ne mima l’aspetto ma che in realtà è qualcos’altro.
Il momento presente.
Nel 2008 approdai alle tecniche basate sulla consapevolezza attraverso il libro “Il Potere di Adesso” di Eckhart Tolle.
Iniziai quindi ad approfondire in un modo super intensivo le tecniche basate sulla consapevolezza e sul qui e ora, come Mindfulness, Vipassana, meditazione Trascendentale, Non dualismo.
Dopo anni di ricerca in questo campo scoprii quella che secondo me è la pratica meditativa più potente, moderna e precisa tra quelle provate e che utilizzo tuttora. La Meditazione dell’Attenzione
Il mio metodo di lavoro, un cross training di tecniche.
Non c’è solo una strada che porta a Roma, infatti su se stessi e sulle emozioni si può lavorare in più modi e a più livelli.
C’è infatti l’approccio energetico , quello cognitivo, quello somatico e potrei dire quello spirituale, ma siccome non mi piace questa parola, preferisco parlare di approccio basato sulla consapevolezza e sulla presenza (Core, Attenzione espansa, etc..).
Nella mia ricerca e pratica su me stesso applico i principi del Jeet Kune do, la metodologia di Bruce Lee, l’artista che da bambino rapii il mio cervello.
A 11 anni gli scrissi anche una lettera. Peccato che Bruce fosse morto ancora prima che nascessi.
“il miglior combattente non è un pugile, un karateka o un judoka. Il miglior combattente è qualcuno che si può adattare a qualsiasi stile di combattimento”. B. Lee
Invece di limitarmi ad un solo stile, cerco di combinare le tecniche, i principi più potenti di ogni approccio al fine di creare processi di cambiamento interno sempre più potenti, veloci e efficienti.
Nelle prime edizioni dell’Ultimate Fighting Championship, uno sport di combattimento a contatto pieno, i lottatori avevano tipicamente abilità in una sola disciplina. Es. brazilian jiu-jitsu o karate, piuttosto che wrestling o Kung fu.
Nel tempo emerse chiaramente che chi combinava le tecniche più efficienti delle diverse arti marziali, aveva la meglio su chi era limitato da un solo stile.
Oggi infatti non c’è più praticamente nessun lottatore che utilizza una sola disciplina e praticano una combinazione di queste.
Bruce ci aveva visto giusto. 20 anni prima che accadesse questo.
Il successo non è una linea dritta.
Nei primi anni non fu facile abbandonare le numerose abitudini distruttive che avevo acquisito. Ogni volta che mi sembrava di essere arrivato in cima, qualcosa mi faceva ruzzolare all’indietro.
Agli inizi del mio percorso capitava spesso di abbattermi e provare frustrazione in queste occasioni. Realizzai poi che queste dinamiche fanno semplicemente parte di ogni importante percorso di cambiamento.
Questa frustrazione era data anche dalla concezione sbagliata di successo che molti autori nel campo della crescita personale hanno contribuito a diffondere.
In che modo? Promettendo trasformazioni totali di vita come se si trattasse di preparare un piatto di pastasciutta. Per molti di questi guru il successo appare così.
Nel mondo reale invece, il percorso verso il successo, almeno quello con risultati a lungo termine e non fortuito, assomiglia più a questo.
Visti in questa prospettiva gli inevitabili ostacoli del percorso assumono un altro ruolo.
Il successo infatti non si misura solo nel momento in cui si taglia il traguardo, ma anche e soprattutto nella capacità di rialzarsi e tornare in carreggiata quando si inciampa durante il percorso.
Con pazienza, determinazione e soprattutto con le tecniche giuste, non basta la buona volontà o crederci, i risultati arrivano.
Le margherite sono più belle se viste dalla parte del cielo.
Ogni tanto mi chiedo cosa sarebbe stato di me se non avessi intrapreso questo percorso e non possedessi le strategie che uso per prendermi cura del mio stato interno.
Probabilmente, per usare un’espressione che ho sentito in un film di Bud Spencer, guarderei le margherite dalla parte della radice.
Quando mi volto indietro infatti stento a credere di essere io a:
- potere neutralizzare in 20 secondi emozioni distruttive che prima di intraprendere questo percorso erano capaci di tenermi bloccato per mesi.
- avere eliminato le convinzioni limitanti e gli autosabotaggi che facevano di me un’auto con il freno a mano
- Sapere che qualsiasi cosa accada là fuori posso creare uno stato di quiete e armonia interna.
- Scegliere come reagire agli eventi della vita e non rispondere in modo automatico a questi come i cani di Pavlov rispondevano alla campanella.
Ma c’è un altro punto molto importante.
Questi risultati non sono il frutto di capacità particolari, di talento, illuminazioni improvvise alla Tolle, Gina Lake e Byron Katie, e altri autori che da un giorno all’altro si sono svegliati in uno stato di beatitudine e quiete.
Sono la conseguenza logica e prevedibile della messa in pratica delle strategie e delle tecniche che utilizzo. Questo significa che ognuno, utilizzando gli stessi strumenti può ottenere gli stessi risultati.
E questo mi collega al punto successivo.
La nascita di IperMind.
Non mi ci volevano chissà quali capacità di osservazione per rendermi conto che le persone che incontravo possedevano, spesso in modo inconsapevole, difficoltà e limitazioni simili alle mie. Ognuno portava la sua croce.
Io sapevo che tutti i miei soldi spesi, i miei sacrifici, i miei errori e le innumerevoli tecniche testate su me stesso come una cavia potevano avere uno scopo che andava oltre le mie personali vicissitudini.
Sapevo che avrei potuto aiutarli. C’era solo un piccolo problema.
Prova a pensare ad un formatore tipo. Ti verrà in mente una persona che dal palcoscenico urla slogan motivazionali, che ama stare sotto i riflettori e tra la folla.
Con tratto di introversione Myers-Briggs del 90% il mio habitat naturale è la ricerca e la pratica solitaria dietro alle quinte.
Sentivo però che avrebbe fatto bene al mio karma 🙂 condividere le strategie e le tecniche che hanno fatto la differenza nella mia vita e che avrebbero potuto aiutare altre persone ad essere più sicure, felici e serene.
Misi in linea la prima versione di IperMind che al tempo era un semplice sito presentazione.
Ecco come appariva IperMind nell ottobre del 2008.
Qualche anno dopo inaugurai il blog e scommisi tutto su questo mezzo di comunicazione al fine di condividere ciò che sapevo con il più alto numero di persone.
Fu veramente dura il primo anno.
Per condividere in modo completamente gratuito le informazioni che mi avevano aiutato a migliorare la vita, passai centinaia di ore a scrivere gli articoli del blog.
Peccato che per lunghissimi mesi li lessero solo in quattro gatti. Uno di questi ero io.
Con il tempo fortunatamente il numero di visitatori iniziò a crescere, tant’è che dalla sua nascita sono ormai più di 5 milioni le persone che in qualche modo sono state aiutate dagli articoli scritti sui IperMind.
Dopo tanti sacrifici non c’è gioia più grande per me quanto quella di sapere che i miei articoli sono utilizzati come riferimenti nei corsi di laurea, oppure quando ricevo email come queste:
Quella è stata una rivelazione. Ancora mi emoziono se penso alle scoperte fatte su me stessa. E in quel caso l’effetto è stato di cambiamento totale per certi versi.
Da allora ho completamente risolto le insicurezze, mancanza di stima, rispetto… per me stessa. Le ho risolte subito alla fonte, come se avessi riscritto un frame che ora gira sempre in automatico nel verso giusto senza che mi debba impegnare.
Anche le persone che mi stanno più vicino sono tuttavia migliorate con me e ora siamo più felici.Un caro saluto.”
Daniela Romaniello
Sono cambiata nelle relazioni con gli altri, la mia comunicazione è molto più efficace.
In campo lavorativo sono stata capace di fare scelte “coraggiose” anche da sola, migliorando il rapporto con colleghi e superiori.
Ho sconfitto la paura del giudizio altrui che mi paralizzava, ho raggiunto un livello di felicità che è ormai costante, senza dipendere da eventi esterni. Sono felice semplicemente perché SONO!
La mia vita ha subito un miglioramento a 360 gradi. Grazie di tutto, Danny. Te l’ho sempre detto, ti sarò riconoscente per tutta la vita.” Maria Giovanditti
Per concludere.
La maggior parte delle notizie terribili che ogni giorno sentiamo al telegiornale non accadrebbero se le persone sapessero intervenire sulle proprie emozioni distruttive.
Il male non può nascere dall’armonia interna.
Se sei una persona che cerca di migliorarsi, e sono quasi certo che tu lo sia se mi hai seguito fino a questo punto, non cambi in modo positivo solo te stesso.
Stai anche facendo il lavoro più potente e profondo che ci sia per rendere il mondo un posto migliore dove vivere. Come diceva infatti Buddha “Aggiusta l’interno e l’esterno si aggiusterà da solo”
Sapere che in qualche modo con IperMind posso aiutarti in questo compito è la soddisfazione più grande che possa esserci. Grazie per l’opportunità.
Spero che questa chiacchierata più lunga e personale del solito ti sia piaciuta.
Ora è il tuo turno, cosa ti ha fatto avvicinare alla crescita personale? Qual è stata la molla che ti ha spinto a voler migliorare qualche aspetto di te stesso o della tua vita?
P.S. Se hai qualche domanda o curiosità a cui non hai avuto risposta chiedi pure.
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A presto
Ti aspetto qui sotto, nei commenti 🙂
Complimenti Danny per i tuoi risultati..spero un giorno di potermi sentire soddisfatta come te….ma questo “freno tirato”…un abbraccio
Ciao Erminia, dai, che questo freno lo sblocchiamo.
Anzitutto auguri ipermind
Il momento più difficile per me resta quello di ritrovare la motivazione dopo la delusione, la spinta a tornare in piedi … Devo lavorarci duramente come hai fatto tu, sconfitta dopo sconfitta mi auguro di poter dire un giorno anche io so come fare per sentirmi bene
Ciao Lucrezia, ti consiglio questa lettura: https://www.ipermind.com/non-arrenderti-mai/ Forza e coraggio!
Danny fai paura!!!!! Complimenti veramente 😀
Io mi sono avvicinato per tenere maggior controllo su me stesso, avere maggiore consapevolezza,
e “riprogrammare” gli schemi (limitanti ) che avevo preso automaticamente dal ambiente
Ciao Andrea, visto che parli al passato: “schemi che avevo preso”, significa che sei sulla buona strada 🙂
Complimenti Danny per questo capolavoro di articolo, è una miniera di informazioni utili. L’ho salvato nei preferiti, per rileggerlo con calma. Mi sono avvicinata alla crescita personale qualche anno fa per superare la mia ansia. Grazie di cuore per aver condiviso la tua preziosa esperienza e tanti auguri a Ipermind!
Grazie Mara, buona ri-lettura 🙂
ciao beh vorrei solo dirti che leggendo la tua storia mi e’ sembrato di rileggere il pmio passato e da poco mi sembra incrociando le dita di avere avuto un passaggio importante!!!! ho combattuto tantissimo dentro di me perche’ percepivo la voglia di cambiare e avvertivo al tempo stesso che qualcosa nella mia mente me lo impediva….e stato un percorso luuungo e durissimo appesantivo da una solitudine tutta intorno e da una indifferenza sociale e familiare invìcredibile…ma incredibile e’ stata anche la conoscenza e l’intuito di aver conosciuto professionisti come otorini audiologo neurologo e psicoterapeurta in primis col quale abbiamo… Continua »
Approfitto del compleanno per farti, oltre agli auguri, i miei complimenti. Il modo in cui esponi i concetti ė semplice e divertente. La semplicitá in fondo ė simbolo di preparazione, a mio parere! E che dire del tuo senso dell’umorismo? Serietà e comicità sono il mix vincente! Apprezzo la tua sincerità e ti ringrazio per quest’articolo, molto utile, soprattutto per me che in questo periodo “sbatto” da un metodo all’altro cercando di capire quale possa essere più efficace per aiutare non solo me, ma anche altre persone. Sei un’ispirazione! Continua così… e buona fortuna per la tua missione contro gli… Continua »
Grazie Teresa, per ciò che hai scritto. Ti proteggerò da tutti gli alieni cattivoni dell’universo :–)
Riflettere con te è sempre bello ed utile! Grazie!!!
Prego Daniela.