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In questo articolo scoprirai come aumentare la motivazione con una tecnica infallibile 🙂
Ti capita ti sentirti demotivato? Di avere dei periodi in cui non hai voglia di fare una cippa, in cui la pigrizia prende il sopravvento e i buoni propositi finiscono nel bidone?
Ti capisco, ti capisco… Non so quanti bidoni ho riempito per preferire la lettura alle attività programmate su Wunderlist. Ahimè senza motivazione è difficilissimo realizzare qualcosa e vivere una vita pienamente soddisfacente.
Come fare quindi per essere più motivato e fare ciò che sai essere importante per realizzare i tuoi obiettivi quando restare stravaccato sul divano rappresenta un’opzione irresistibile? Continuando la lettura di questo articolo lo scoprirai:-)
Cos’è la motivazione?
La parola motivazione deriva dal latino “movere” che significa muoversi perché è la spinta che ci fa agire. In altre parole la motivazione è come il carburante. Senza benzina la macchina non parte, allo stesso modo senza motivazione anche tu farai fatica a mettere in moto, o a far partire uno dei tuoi progetti.
La motivazione è importantissima in diversi ambiti della vita.
Se sei un insegnante saprai bene quanto è difficile motivare quegli studenti che non hanno motivazione intrinseca. In campo lavorativo, per decenni i capi hanno assunto che il miglior modo di motivare i propri lavoratori fosse promettendo loro guadagno finanziario o minacciandoli con la perdita del lavoro ignorando quali sono le vere leve motivazionali dei loro dipendenti.
Prima di partire con l’articolo, ci sono alcune cose che sarebbe utile che sapessi sulla motivazione. Ricordi la piramide di Maslow? La piramide della motivazione è utile per comprendere alcuni bisogni che guidano l’essere umano.
E c’è un altro concetto molto importante da tenere a mente quando si parla di motivazione. Ci sono due tipi di motivazione: intrinseca ed estrinseca.
2 tipi di motivazione.
- Motivazione intrinseca è una motivazione che parte da dentro, si è coinvolti in attività per il proprio interesse. Le persone intrinsecamente motivate ottengono migliori risultati nei compiti e sono maggiormente coinvolte perché trovano l’attività naturalmente incentivante e auto-motivante.
- La motivazione estrinseca invece parte da fattori esterni all’individuo, che possono essere premi o rinforzi. Ad esempio una persona che va a correre perché vuole apparire fisicamente attraente e piacere agli altri è guidata da una motivazione estrinseca. Specialmente in campo educativo, molti studenti hanno una motivazione intrinseca molto scarsa, in special modo in quegli argomenti che non sentono rilevanti per il loro futuro e per questo è importante trovare delle fonti di motivazione estrinseca come i voti, le gratificazioni, dei premi.
Self determination theory e i tre bisogni innati della motivazione intrinseca
Spesso i soldi vengono identificati come il motivatore di default per tutte le persone perchè sono misurabili, tangibili e trasformabili in altro. Ma c’è qualcosa di più motivante dei soldi? Si 🙂
Secondo diverse ricerche emerge come le fonti emotive di motivazione siano più potenti dei soldi. Alcune fonti emotive di motivazione sono ad esempio: l’ammirazione da parte dei subordinati, l’approvazione da parte degli altri, ecc.
Le persone sono spesso mosse da fattori esterni come premi, titoli, valutazioni, opinioni che gli altri possono avere di loro. In modo meno frequente le persone sono motivate invece dall’interno, da interessi, curiosità, dal desiderio di aiutare gli altri o da valori profondi. Questi sono tutti fattori di motivazione intrinseca e possono sostenere passioni, hobbies e sforzi.
Secondo la Self-determination theory di Deci e Ryan ci sono tre bisogni innati la cui soddisfazione aumenta la motivazione intrinseca. Questa teoria identifica tre bisogni psicologici: la necessità di competenza, di indipendenza, di connessione.
Primo, le persone vogliono elevare le proprie competenze. Le aziende spesso assumono che il solo modo per soddisfare questo bisogno dei dipendenti sia attraverso una promozione. Deci trovò che dando alle persone feedback positivi inaspettati su un compito aumentava la loro motivazione intrinseca a farlo, questo perché veniva soddisfatto il loro bisogno di competenza. Altri ricercatori hanno invece osservato come i feedback negativi abbiano invece l’effetto opposto (diminuendo la motivazione intrinseca allontanandoli dal bisogno di competenza).
Le persone sono anche motivate dall’essere indipendenti, ma un aumento di stipendio non sempre comporta una maggiore indipendenza. Essere indipendenti significa prendere le proprie decisioni senza la supervisione e il controllo da parte di altri.
Infine, sensazioni di connessione. Le persone hanno bisogno di sperimentare un senso di appartenenza e attaccamento alle altre persone per essere motivate.
La teoria dell’auto-determinazione in altre parole ci fa capire quanto sia importante per la crescita personale compiere scelte autonome, sentirci competenti in quello che facciamo e appartenere ad un gruppo.
Piacere e dolore, le leve motivazionali umane
Ogni cosa che fai tende ad essere motivata da due leve: ottenere piacere e evitare il dolore. Comfort vs disagio, amore vs paura,…
Pensa alle decisioni che hai preso nella tua vita. Ti accorgerai che dietro alla maggior parte delle tue scelte c’era una spinta più o meno cosciente di muoverti verso una qualche forma di piacere oppure evitare qualche tipo di dolore. Il classico bastone e carota. In fin dei conti non siamo così complessi 🙂
Sebbene la ricerca del piacere sia una delle leve motivazionali più forti, il dolore è più efficace a creare cambiamenti comportamentali. Non è un caso che molte persone intraprendano percorsi di cambiamento personale dopo un grosso trauma emotivo.
Però il dolore è un motivatore a breve termine, mentre noi abbiamo bisogno di un agente motivante a lungo termine e lo possiamo trovare solo inseguendo la leva del piacere che è alla base della motivazione intrinseca.
Il problema è che la maggior parte di noi basa le proprie decisioni su come fare a creare piacere (o evitare dolore) nel breve termine invece che nel lungo termine.
Come spiega bene il buon Tony Robbins, quando fai qualcosa che sai che è sbagliata per te nel lungo periodo ma piacevole nel breve periodo (esempio bere alcolici, fumare,…), il modo migliore per creare cambiamenti in te stesso è creare così tanto dolore nella tua mente attorno quella cosa che non hai altra scelta che prendere la decisione a cambiare.
Come ottenere questo? Attraverso la potente procedura che ti illustrerò ora.
Come turbo-motivarti con un bastone e una carota
STEP 1. Individua un obiettivo e un ostacolo alla sua realizzazione
Pensa ad un obiettivo che vorresti raggiungere ma in cui non riesci a sbloccarti, un sogno che sai che vorresti realizzare da tempo immemore ma per cui non ti sei veramente ancora dato uno scossone. So che anche tu ne hai uno, magari quel progetto che sta facendo la muffa nel cassetto su cui ogni tanto ti piace fantasticare ad occhi aperti ma per cui non hai ancora mosso un mignolo…ti è venuto in mente qualcosa, vero? 🙂
Una volta individuato questo obiettivo chiediti: quale comportamento o abitudine limitante mi trattiene dal raggiungere questo obiettivo? Attraverso questa domanda individuerai il principale ostacolo alla realizzazione del tuo obiettivo, ciò che ti sta bloccando e ti impedisce di realizzarlo e a cui dovrai associare il potere del bastone 🙂
Ad esempio, mettiamo che il tuo sogno nel cassetto sia aprire un’attività e che l’ostacolo alla realizzazione di questo obiettivo sia la paura di non farcela e quindi non hai fatto nulla per provarci.
STEP 2. Associa il potere del bastone all’ostacolo da superare
Una volta individuato l’ostacolo analizzane le conseguenze aiutandoti con le domande “crea dolore” che seguiranno.
- Quanto mi sta costando questo comportamento in termini fisici, emotivi, mentali, economici e spirituali?
- Quanto mi sta costando questo comportamento nelle mie relazioni con le altre persone?
- Quanto mi sta costando in termini di obiettivi non realizzati?
- Cosa mi sto perdendo indugiando in questo comportamento?
5 anni fa
Porta la tua mente indietro nel tempo e fatti queste domande:
- quanto mi è costato questo comportamento in passato?
- Quanto mi ha bloccato nel raggiungimento dei miei obiettivi?
- Quali opportunità mi ha negato questo comportamento? Quante di queste opportunità non torneranno indietro?
tra 5 anni
Fai un salto in avanti di 5 anni e fatti queste domande:
- Se continuo ad assecondare questo comportamento quali costi potrà avere tra 5 anni?
- Quanto mi costerà in termini di relazioni?
- Quanto in termini di opportunità lavorative?
- Quanto tempo mi avrà fatto perdere?
Prendendo l’esempio di prima in cui l’ostacolo erano le tue paure e dubbi e la conseguente incapacità di agire, focalizzati su tutte le conseguenze negative che il non agire ora comporta, ha comportato e potrà comportare nella tua vita. Potresti darti risposte come, il non agire per avviare un’attività mi impedisce di sentirmi libero, mi sta facendo perdere un sacco di opportunità, ecc
STEP 3. Associa una bella carotona al comportamento per raggiungere un obiettivo
L’ultimo step di questa tecnica consiste nel trovare le fonti di piacere da associare al comportamento desiderato e creare così la tua motivazione intrinseca. Con il tuo obiettivo in mente chiediti: quale comportamento o abitudine mi può aiutare a raggiungere il mio obiettivo?
Prendendo l’esempio di prima, dove l’obiettivo è aprire un’attività, un comportamento utile potrebbe essere quello di espandere la tua zona di comfort dedicando almeno 30 minuti al giorno alle azioni necessarie per avviare il tuo progetto (ad esempio: cercare un locale da affittare, studiare cosa fa la concorrenza, contattare eventuali fornitori).
- Come sarebbe la mia vita se avessi questo comportamento?
- Cosa potrei realizzare?
- Cosa significherebbe per le persone che amo?
- Cosa mi farà raggiungere o realizzare avere questo comportamento?
Ora porta la tua mente indietro nel tempo e fatti queste domande:
- Se avessi avuto questo comportamento in passato cosa avrei già potuto raggiungere?
- Quanti obiettivi avrei già realizzato?
- Quante opportunità non avrei perso?
Fai un salto in avanti di 5 anni e fatti queste domande:
- Se avrò questo comportamento cosa potrò ottenere tra 5 anni?
- Come cambierà la mia vita in termini emotivi, mentali, economici, fisici e spirituali?
- Quanto migliorerà le mie relazioni?
- Quante opportunità lavorative mi aiuterà ad avere?
- Quanto tempo mi avrà fatto guadagnare questo comportamento?
- Quanto influenzerà in modo positivo le persone che mi circondano?
A questo punto se hai svolto l’esercizio correttamente, la sola idea di gustarti la succulenta carotona potrà esserti sufficiente per spronarti all’azione. Se per caso però la pigrizia dovesse tornare a prendere il sopravvento, un motivante bastone alle tue spalle subentrerà a ricordarti di alzare il culetto dalla sedia e fare ciò che hai deciso essere nel tuo interesse.
Per concludere.
La motivazione è il carburante dei tuoi desideri, la spinta propulsiva che ti permette di spostarti da un punto e l’altro e oltrepassare nel migliore dei modi gli ostacoli che si incontrano nel percorso. Quanto ti accorgi di procrastinare troppo un tuo progetto e di cedere alla pigrizia, ricordati della tecnica descritta in questo articolo 🙂
P.S. Ti capita ti sentirti demotivato? A cosa applicheresti questa tecnica? Fammelo sapere nei commenti!
P.P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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A presto
<3 Grazie Tantissime, io sono una life coach e applico queste teorie costantemente e sono veramente efficaci!
Ma c’e un aiuto a chi è bloccato e non sa cosa vuole, come può fare per uscire da questo blocco.?
Danny ti voglio bene
Ciao Carla, grazie 🙂
Ho letto molto volentieri il tuo articolo Danny e mi è piaciuto molto. Piacere e dolore sono due forze attorno alle quali ruota tutta la nostra vita. Sono energie diametralmente opposte che entrano in gioco ogni volta che prendiamo o non prendiamo (anche questa lo è) una decisione. Tutto ciò che facciamo è per avvicinarci al piacere o allontanarci dal dolore e tu, con la metafora del bastone e la carota, hai spiegato benissimo come sfruttarli. Grazie dell’articolo.
Caro Marco, grazie a te per averlo apprezzato 🙂
Molto interessante! Grazie.
Grazie Giulia 🙂
Bello!! Personalmente trovò più motivante la parte del bastone, forse perché sotto sotto ho paura del successo…
Ciao Giulia, sei in buona compagnia, per molti è più motivante la parte del bastone 🙂
grazie di cuore, continua così
Ciao Dario, grazie
Articolo molto bello, peccato che ormai ho 57 anni e mi sono arreso. Farò i prossimi 5 anni da impiegato. Bravo.
Ciao Danniz,cercherei di applicare questa tecnica per riuscire a guidare la macchina,ho una paura tremenda!!!
Ciao Giusi, di sicuro la tecnica ti potrà motivare nel superare questa paura 🙂
Ciao Danny, condivido in pieno quello che hai scritto. Io ho cominciato a seguire una strada che sognavo da tempo grazie ad un trauma che ho vissuto in ambito lavorativo. Allora era un’esperienza poco “simpatica” oggi quando ci ripenso sono contento che mi sia successa.
Ciao Massimiliano, spesso sono proprio le esperienze poco piacevoli che ci accadono a generare punti di svolta, situazioni e occasioni di crescita e cambiamento positivo. È stato così anche per me.
Grazie,grazie,grazie…oggi ricomincio a prendermi cura di me,davvero. Non ci crederai, ma è un periodo che mi sento spenta, accidiosa…Poi stamattina leggo la tua email e mi torna la volontà di riattivarmi!!
Ciao Stefania, prego, prego… email provvidenziale allora 🙂
Ciao! Grazie mille…chiaro e veramente utile.
Ciao Barbara, sono contento che tu l’abbia trovato utile.
Danny, ma che dirti?!
È da un po’ di mesi che ti seguo; ci tengo a ringraziarti, e a farti i miei più sentiti complimenti perché le tecniche che proponi sono a mio avviso fra le migliori in circolazione. Riesci sempre a lasciarmi… come dire, con un sorrisetto serafico e la sensazione di avere una perla nascosta sotto la lingua. Parli direttamente alla parte più capricciosa del mio cervello, sei fenomenale!
Grazie di nuovo ^_^
Buona giornata!
Ciao Ilenia, anche il mio cervello è piuttosto capriccioso. Molto capriccioso. Queste tecniche mi aiutano a tenerlo a bada 🙂 Grazie per ciò che hai scritto.
Poche parole…interessante…diretto
Ciao Carlo, grazie 🙂
Ciao…grazie dell’articolo. Credo che mi sarà utile questa tecnica per affrontare un periodo emotivamente molto caotico e di trasformazione. Mettere l’attenzione sui vantaggi (che ci sono sempre) sarà di sicuro un ottimo incentivo ad un cambiamento costruttivo. Nutrire le parti buone permette di vivere una vita piena di opportunità….Grazi i tuoi articoli sono sempre molto interessanti. Ciaooooooooo
Ciao David, vedrai che utilizzando il principio dell’articolo ti sarà più facile instaurare un cambiamento costruttivo. Grazie per l’apprezzamento!
Ciao Dannyz, spesso per andare in palestra mi devo trascinare con la forza fuori di casa. Metterò in pratica questa interessantissima tecnica e poi ti farò sapere. Ti ringrazio tantissimo intanto per ciò che fai su Iper Mind.
Ciao Massimo, grazie per l’apprezzamento. Fammi sapere poi se con la carota ci vai più facilmente in palestra 🙂