- 70shares
- Facebook70
È difficile incontrare persone che non abbiano paure e sicuramente anche tu avrai più volte sperimentato questa emozione primordiale. Prima che iniziassi sul serio a lavorare su me stesso, ero un vero e proprio concentrato di paure e fantasticavo su come sarebbe stata la mia vita se non ne avessi avuta nessuna. Questo perché al tempo non conoscevo la storia di SM, un caso interessantissimo che affascina molti ricercatori.
Il pauroso non sa che cosa significa esser solo: dietro la sua poltrona c’è sempre un nemico. Friedrich Nietzsche
La donna senza paure.
SM è una donna che non ha paura di nulla. Detta così può sembrare quasi una frase da film
Può camminare tra i serpenti con assoluta tranquillità, accarezzare la schiena a ragni pelosi e numerose altre avventure che ripugnerebbero e farebbero drizzare i capelli a qualsiasi altro essere umano. No, non è un extraterrestre e neanche un robot…è una donna di quasi 50 anni che soffre di una rara malattia che le ha completamente distrutto l’ amigdala . Cioè quella piccola struttura del cervello che gestisce le emozioni, in particolar modo la paura.
Il compito dell’amigdala è quello di scandagliare , come una sentinella, ogni situazione alla ricerca di una minaccia reale o immaginaria . Per farlo confronta la situazione attuale con quelle presenti nel suo archivio emotivo e si pone la seguente domanda: “è qualcosa che temo, che odio, che mi può ferire?” Se questa domanda riceve una risposta affermativa, suona il campanello d’allarme inviando un segnale d’allerta a tutte le parti dell’organismo.
Nel caso di SM tutte le paure sono svanite …questo potrebbe sembrare una cosa meravigliosa se non fosse che sono scomparse anche tutte quelle paure relative a minacce reali che le sono state insegnante da bambina per metterla in guardia dai malintenzionati, dall’attraversare la strada quando sta arrivando un auto in corsa o dall’evitare di mettere le dita bagnate nella presa elettrica…
Perché la paura è un’emozione utile che ha come fine quello di proteggerci da situazioni potenzialmente pericolose…e quindi di farci sopravvivere!
Darsela a gambe levate. Comportamenti emotivi arcaici.
Quando si trovano davanti a un pericolo gli animali possono avere tre tipi di reazioni istintive : combattere, fuggire o paralizzarsi (fight, flight or freeze response). Tale discorso non è valido solo per gli animali ma anche per gli uomini. Infatti, quando ti trovi in una situazione che percepisci come minacciosa potresti avere una delle 3 reazioni elencate qui sopra.
Queste reazioni istintive erano particolarmente utili ai nostri cavernicoli antenati i quali erano costretti a vivere in un ambiente ostile pieno di pericoli e minacce alla sopravvivenza. Ora questo ambiente è cambiato, la società moderna presenta molti meno rischi e pericoli di una caverna. Tuttavia, il nostro cervello non è stato al passo con questi cambiamenti e per questo continua a segnalarci false minacce dietro ogni angolo.
Nella vita moderna infatti, molte di queste reazioni di sopravvivenza si attivano in situazioni in cui non solo non sono utili ma finiscono per limitare pesantemente il nostro comportamento. Pensa ad esempio alla paura di parlare in pubblico, o alla paura di sbagliare. In queste situazioni non esiste nessuna minaccia reale alla tua sopravvivenza ma la tua amigdala suona lo stesso il campanello attivando le risposte fisiologiche e comportamentali della paura.
Queste paure immaginarie possono ostacolarti nella tua crescita e realizzazione personale. Diventa quindi importantissimo individuarle e affrontarle nel modo più appropriato.
Chi ha paura muore ogni giorno chi non ha paura muore una volta sola. Falcone
Superare le tue paure ti aiuterà a:
- Avere più libertà.
- Essere più felice.
- Cogliere con maggior facilità le varie opportunità della vita.
Come spegnere i falsi allarmi della paura.
Esistono numerose metodologie per intervenire efficacemente sulla paura o qualsiasi altra emozione negativa. Si può intervenire a livello cognitivo, somatico, “energetico”. Poiché questo è un articolo di carattere introduttivo, ti propongo un approccio universale applicabile a qualsiasi situazione che evochi in te paura.
1) Diventa consapevole delle tue paure.
Ci sono delle situazioni nella tua vita in cui ti senti bloccato per via della paura? Quali? Prendi nota delle varie paure che sperimenti e applica su ognuna di esse il punto 2. In questo articolo diverse persone hanno condiviso una loro paura e hanno preso consapevolezza del modo in cui questa li limita, vieni a leggere i loro commenti qui.
2) Fai una distinzione tra paura utile e paura dannosa.
Come accennato prima, l’amigdala, organo responsabile della paura, può attivarsi anche se non si trova in presenza di una minaccia reale. È interessante notare come l’acronimo della parola Fear in inglese possa anche significare “False Evidence Appearing Real” (falsa prova che sembra reale).
A tal proposito pensa a quanto tempo ed energia hai riservato in passato a paure che non si sono mai avverate. Fortunatamente, infatti, sembra che solo il 5% di queste tenda ad avverarsi perciò è molto probabile che ciò che temi non rappresenti una minaccia reale.
Le paure utili sono quelle che ti fanno stare alla larga dai pericoli reali e che ti tengono in salvo, come ad esempio la paura di bruciarti se ti avvicini troppo al fuoco. Le paure dannose sono quelle che hai in risposta a qualcosa d’immaginario che non rappresenta una minaccia reale alla tua incolumità. Esempi di paure immaginarie sono: la paura di parlare in pubblico, la paura di sbagliare, la paura del giudizio degli altri.
Attraversare la strada senza guardare potrebbe rappresentare una seria minaccia alla tua incolumità, un commento negativo di una persona su ciò che hai fatto o detto no. A meno che tu non stia frequentando cattive compagnie
Inizia quindi a notare se le tue paure presentano delle minacce reali alla tua sopravvivenza oppure sono solo scenari immaginari creati dalla tua mente senza pericoli concreti.
3) Previeni, risolvi o spegni l’allarme.
Infine, se la situazione presenta una minaccia reale compi l’azione più utile per prevenirla o risolverla, se la minaccia non è reale puoi semplicemente spegnere il campanello d’allarme. Un metodo utile per spegnere i campanelli d’allarme è la tecnica CORE.
Per concludere.
Le paure possono proteggerti dai pericoli o bloccarti senza che ci sia una reale minaccia e per questo è importantissimo riuscire a fare una distinzione tra questi due tipi di paura. Praticando questo esercizio con regolarità, nel tempo potrai diventare sempre più bravo a fare questa distinzione senza prendere subito in mano una clava o dartela a gambe levate
P.S. Se hai trovato questo articolo utile, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti!
- 70shares
- Facebook70
- Twitter0
A presto
Clicca qui per scaricare l’IperMappa dell’articolo in formato pdf.
Io invece a differenza di Emanuele sono pienamente d’accordo con Danny. Capisco la situazione di chi esperimenta degli attqacchi di panico ma se già si parte con un NO sarà sempre un NO. La cosa migliore è sperimentare ma se già abbiamo nella mente il pensiero che non funzionerà e che la soluzione è troippo semplice la nostra mente seguirà quel pensiero e certamente non funzionerà. Noi pensiamo che le soluzioni a qualcosa per essere valide debbano essere complicate altrimenti non hanno valore. Invece nella maggior parte dei casi le soluzioni più valide sono semplici. Purtroppo proprio per questa loro… Continua »
Grazie Ma Prem Shanti, mi fa piacere il tuo apprezzamento.
Questo è il primo articolo che per quanto interessante (specie la storia della donna priva dell’amigdala) reputo semplicistico nelle soluzioni…mi spiego meglio 😀 Io ho una paura fot…. di stare male in pubblico,nel 95% dei casi di evitamento post ansia e panico non è accaduto nulla di quanto temuto quindi è puramente immaginaria e dannosa. Detto ciò la cosa che trovo un po’ semplice è: se la minaccia non è reale puoi semplicemente spegnere il campanello d’allarme. Ehm fosse facile…come hai detto giustamente nell’articolo Danny il cervello non fa distinzioni tra paure REALI e paure nel futuro immaginarie quindi è… Continua »
Ciao Emanuele infatti non è così semplice, per questo motivo ho scritto che è un articolo di carattere introduttivo alla paura. In molti casi però può essere sufficiente la distinzione tra paura reale e paura immaginaria. Pensa a tal proposito il classico esempio del trovarsi in un campo e intravedere tra i fili d’erba un qualcosa di nero, sottile, lungo e pensare che sia un serpente. In tal caso la paura è giustificata. Poi invece ci si accorge che quello si credeva fosse un serpente altro non è che un tubo di gomma nera. A quel punto se la distinzione… Continua »