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In questo articolo scoprirai come eliminare le preoccupazioni con la cornice Voyager.
Oggi voglio condividere con te una riflessione molto profonda, e dal punto di vista della crescita personale, dal grande potenziale trasformativo.
Tempo fa ti ho parlato delle cornici mentali, ossia le lenti percettive attraverso le quasi osservi la realtà e che determinano il modo in cui reagisci ad essa (ti consiglio di leggerlo per una migliore comprensione di ciò che seguirà)
La cornice è il “punto di vista”, la prospettiva che si frappone tra te e la realtà, che influenza direttamente il tuo stato emotivo, le tue decisioni e i tuoi comportamenti.
Le cornici spiegano perché due persone possono giudicare lo stesso evento in modo diverso.
Vedi un problema o un’opportunità di crescita?
Due cornici comuni attraverso le quali viene osservato un ostacolo che accade nella vita sono le cornici “problema” e quella “opportunità\feedback”.
La cornice “problema” è un filtro percettivo alla base di atteggiamenti di disfatta e di scarsa fiducia. Induce la persona a valutare gli ostacoli in modo pessimista e a concentrarsi su come le cose potrebbero ancora peggiorare 🙂 Spesso porta a scaricare le responsabilità all’esterno e a cercare “colpevoli”.
Chi al contrario indossa il frame di riferimento mentale “opportunità\feedback” tende a possedere un atteggiamento costruttivo, interpreta un risultato non desiderato come un’opportunità di crescita e di miglioramento. Si assume le eventuali responsabilità e mobilita le risorse verso una ricerca attiva per la risoluzione del problema.
Sono stato licenziato.
Facciamo un esempio concreto di come potrebbe essere osservato uno stesso evento da queste 2 cornici.
L’evento è subire un licenziamento.
Cornice “Problema”
Una persona che valuterà l’evento attraverso la cornice problema, potrà sperimentare un dialogo interno simile a questo: “Sono rovinato, adesso come farò!? Con la crisi che c’è in giro non troverò sicuramente nessun altro lavoro, poi ormai ho una certa età, non so fare altre cose e sarà dura ricominciare da zero. Resterò in mezzo ad una strada, me lo sento.”
Cornice “opportunità”
Chi osserverà lo stesso evento attraverso una cornice “opportunità” potrebbe invece dirsi: ”Questa sarà l’occasione buona per cercare o creare un lavoro che sia più in linea con le mie passioni e con ciò che mi piace fare. Altre persone hanno vissuto questa situazione e ce l’hanno fatta. Potrà non essere facile ma la cosa migliore da fare adesso non è piangersi addosso ma rimboccarsi le maniche. “
Semplice intuire quale delle due cornici sia più utile assumere di fronte a tale situazione.
La cornice non è la realtà.
È importante ora sottolineare come nella vita raramente osserviamo la realtà in modo neutro per quella che è. Gli eventi non hanno un significato intrinseco. Sono semplicemente dei fatti che accadono nell‘universo.
Buono, brutto, sbagliato, interessante così come ogni altro tipo di giudizio sono solo costruzioni arbitrarie che avvengono nella mente umana.
È questa che sulla base delle proprie esperienze, cultura, convinzioni e condizionamenti che “appiccica” sulla realtà cornici di un tipo oppure di un altro. Espanderò più avanti molto questo discorso.
E’ utile la lente che indossi?
Purtroppo l’attività che determina la scelta di una determinata lente percettiva avviene a livello inconscio e spesso la cornice adottata è all’origine di sofferenze e limitazioni.
L’essenza di un percorso di crescita personale, a prescindere di quelle che sono le metodologie utilizzate, si traduce quasi sempre con l’individuazione e la rimozione delle cornici limitanti che si possiedono.
Per questo motivo è importantissimo diventare consapevole di quali sono le “lenti” abituali attraverso le quali osservi ciò che ti accade e imparare a spostarti da un’eventuale cornice limitante a una che sia più utile e che ampli le tue possibilità.
Questa è infatti una capacita in grado di cambiare radicalmente il modo in cui sperimenti la vita.
La cornice Voyager.
A tal proposito, la “lente” che ti propongo oggi è una cornice particolare. Una cornice che non troverai in nessun libro di Pnl ma che secondo me rappresenta il punto di osservazione “assoluto”, capace di ristrutturare istantaneamente tutte le piccole avversità della vita quotidiana.
Assumere questa cornice ti aiuterà, non solo a stabilire una prospettiva più equilibrata su ciò che ti accade nella vita “annullando” l’importanza del commento sarcastico del collega e rendendo ridicola l’arrabbiatura del caffè versato per sbaglio sulla camicia 🙂 Ad esempio io l’ho utilizzata proprio oggi dopo il quarto giro consecutivo all’interno dello stesso parcheggio alla ricerca di un posto libero :-).
Comprendere a fondo questa lente precettiva potrebbe generare cambiamenti ancora più profondi.
L’ho chiamata “cornice Voyager”.
Nel lontano 1977 la Nasa lanciò Voyager, la sonda diretta ad esplorare le profondità dello spazio e che ancora oggi sta continuando il suo silenzioso viaggio verso i remoti confini del sistema solare.
Nel 1990, il famoso astronomo Carl Sagan fece girare la fotocamera di Voyager, che già si trovava ad oltre 6 miliardi di chilometri da noi, per scattare un’ultima foto ricordo al nostro pianeta.
Osserva bene questa immagine perché dovresti intravedere un posto a noi familiare 🙂
Quando ho letto la considerazione di Sagan sulla foto ne sono rimasto colpito al punto da partire da essa per realizzare il contenuto condiviso in questo articolo.
La riflessione di Sagan.
« Da questo distante punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi, è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi. Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita.
L’insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e raccoglitore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni “superstar”, ogni “comandante supremo”, ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.
Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino. Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo, quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio.
Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l’illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell’Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granellino solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c’è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.
La Terra è l’unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c’è altro posto, per lo meno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.
Che vi piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l’astronomia è un’esperienza di umiltà e che forma il carattere. Non c’è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo. Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l’uno dell’altro, e di preservare e proteggere il pallido punto blu, l’unica casa che abbiamo mai conosciuto. »
Per concludere
Quando ti capita di essere assorto dalle piccole o grandi preoccupazioni quotidiane, o semplicemente quando la vita ti pone di fronte a qualche sfida, ricorda di assumere la “prospettiva Voyager”.
A tal proposito ti propongo un piccolo e rapido esercizio. Individua una situazione in cui questa prospettiva potrebbe esserti utile e per imprimerla maggiormente nella memoria scrivila qua sotto.
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P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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A presto 🙂
Mi sono rispecchiata nei tuoi pensieri e nelle tue parole perché credo che devo la mia salvezza a questo modo di guardare la vita con lenti diverse .. grazie
Grazie Danny bellissimo articolo, se riuscissimo a metterlo in pratica ad ogni occasione sarebbe fantastico. Complimenti.
Ciao Danny, come sempre i tuoi articoli sono ricchi di stimoli e soluzioni…e sono anche organizzati, il che è parecchio prezioso per chi come me magari arriva, pensando, ad alcuni approdi, ma in modo confuso e selvaggio. Per cui, grazie. Grazie di cuore.
Ciao Dannyz. Davvero interessante. Ho fatto un respiro “cosmico ” quando ho visto la foto. Utile per ridimensionare le paturnie.
Cornice Voyager eccellente per prendere consapevolezza della grandezza dellUniverso e di come può cambiare il punto di vista dell.osservatore. Grazie!!
Essattamente Maria 🙂
Molto interessante davvero!!!! GRAZIE
Prego Elisa 🙂
Illuminante…e utile in questo momento di nuova ripartenza…
Grazie�
Grazie! Fa bene leggere queste cose!
Prego Giulia 🙂
Inconcluse e stupide osservazioni perché i problemi rimangono problemi da qualsiasi parte si vedano inquanto molti sono relativi
Hai ragione Danny ogni tanto conviene prendere le distanze da noi stessi e ricondurci al principio di realtà. Siamo un nulla che solo vivendo in armonia con tutto e tutti riusciremo ad uscire dall’egocentrismo egoistico che ci connota tutti (credo) e divenire un tutt’uno più significativo in grado di espanderci attraverso l’esperienza guidata dall’amore per la vita in tutte le sue sfumature positive o negative che siano.
Sai cosa tu dico?…prova tu…a vedere la realtà!…se uno e’ licenziato ed non ha un soldo da parte e mezzo malato…e non ha parenti o amici..che prospettiva vuoi che abbia…insomma…e’ inutile che ci riempiamo la testa di visioni senza sbocchi…ma si sa internet e la finzione ormai fa parte di questo mondo infame…mi mangerò” un panino virtuale…che buono!!!
Grandeee
Grazie mille rosi
Grandissimo!!grazie
Bello giusto
Complimenti
Namasté 🙂
Ciao, Enzo, l’avevo visto alle medie e ogni tanto nel corso degli anni mi sono chiesto quale filmato fosse perché ricordo che mi aveva colpito. Grazie per avermi dato la risposta 🙂
In relazione al tuo articolo ti indico video girato nel 1977 che sembra proprio perfetto per rappresentare la cornice Voyager, che potrebbe anche essere rinominata “Cornice alla decima”. Questo video, secondo me, aggiunge una nuova dimensione alla cornice da te descritta perché implica un movimento di Zoom out e Zoom in del nostro punto di vista.
buona visione.. :o)
https://www.youtube.com/watch?v=0fKBhvDjuy0
Ciao, Enzo, l’avevo visto alle medie e ogni tanto nel corso degli anni mi sono chiesto quale filmato fosse perché ricordo che mi aveva colpito. Grazie per avermi dato la risposta 🙂
Ciao e complimenti. Non sai quanto mi sta aiutando il tuo sito con la sua miriade di suggerimenti…questo della prospettiva Voyager è un bell’esercizio per recuperare un sano ed equilibrato senso delle proporzioni. Per questo ti ringrazio!
Ciao Gaetano, grazie per l’apprezzamento 🙂
Ciao Beatrice, condivido 🙂
Prospettiva e realta’ impressionante…
Ciao Beatrice, condivido 🙂
Quando focalizzo questa immagine mandata da voyager tutte le tensioni preoccupazioni specialmente nell ambito lavorativo,scompaiono.
Bellissimo da utilizzaresul lavoro nelle discussioni!!!!
Ciao Danilo, fai bene a “giocare” con i cambi di prospettiva. Il tuo rossore non è necessariamente associato alla tua autostima ma lo è sicuramente alla paura del giudizio altrui e al bisogno di approvazione. E’ su questo fronte che devi lavorare. Poiché sono facili da apprendere, ti consiglio di approfondire qualche tecnica di psicologia energetica come l’EFT. L’articolo che uscirà la prossima settimana ti potrà aiutare:)
Ciao , grazie per i tuoi preziosi consigli . A questo punto mi viene spontaneo chiederti come posso fare a liberarmi dalla paura del giudizio altrui . Io consciamente cerco di liberarmene dicendomi ” a me non me ne frega nulla di ciò che pensano gli altri di me ” , ma a livello inconscio è diverso e so benissimo che un giudizio negativo su di me può compromettermi e disturbare la mia pace interiore .
Grazie Danny .
Ciao Danilo, la paura del giudizio altrui si può superare in diversi modi e visto che compare spesso nei commenti di Ipermind, in futuro approfondirò l’argomento in un articolo dedicato. Nel frattempo la tecnica che sto preparando per il prossimo articolo ti sarà sicuramente d’aiuto 🙂
Ciao , adottavo già un punta di vista molto alto ovvero la prospettiva di un satellite o di un aereo che sorvolava la terra per ridimensionare piccoli problemi . Adesso con la tua alternativa potrà essere tutto più facile . Già che ci sono Danny vorrei chiederti un tuo consiglio su un mio piccolo-grande problema . Da un pò di tempo soffro di eritrofobia ovvero la paura di arrossire che effettivamente mi fa diventar rosso in determinati contesti . So anche che la miglior soluzione da adottare è quella di rivolgermi ad uno specialista ma purtroppo non sono nelle condizioni… Continua »
Grazie per queste pillole di saggezza che fanno bene al cuore, all’anima e alla vita! Tutti interessanti i tuoi articoli, grazie di esistere..
Interessante ..la cornice colorata traduce come normalmente io vedo quello che succede..ma al momento mi sento già di mio impotente e piccolissima..quella voyager, forse nei frangenti attuali non fa per me….
davvero interessante, in quanto dà una nuova ‘cornice’ all’argomento
Ottimo articolo!! Attaccherò questa immagine nella mia stanza e la salverò sul cellulare..
Complimenti!
Ciao Domenico, ottima idea quella di appendere nella stanza l’immagine. Ogni volta che la osserverai potrà ricordarti di mettere le cose che ti accadono in una prospettiva più equilibrata 🙂
toccante!.. grazie Danny Z
interessante
Ciao Danny, che dire… ogni volta che leggo un tuo nuovo articolo mi sento fare un passo in avanti. Per quello che l’esercizio, ho provato per curiosità ad osservare una piccola discussione lavorativa che ho avuto la scorsa settimana attraverso la “cornice Voyager”. In effetti la situazione da lassù si è ridimensionata di molto 🙂 Grazie di cuore.
Ciao Salvatore, grazie per l’apprezzamento e complimenti per avere messo subito in pratica la tecnica suggerita nell’articolo. E’ solo con la sperimentazione che si possono “toccare con mano” i benefici di ciò che si apprende. Sembra scontato ma in realtà non lo è sempre 🙂