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Probabilmente sarà capitato anche a te di subire dei torti nella vita, il tradimento di un amico, una promessa non mantenuta. Spesso in queste occasioni tendiamo a reagire covando risentimenti e rancori nei confronti di coloro che ci hanno feriti, inconsapevoli del fatto che i primi a soffrirne saremo proprio noi.
Che cos’è il perdono?
In genere il perdono consiste nella decisione di lasciare andare risentimenti, rancori e piani di vendetta.
Perdonare non significa negare la responsabilità della persona che ti ha ferito o giustificare il suo comportamento scorretto. Puoi perdonare la persona senza scusare il comportamento.
Il perdono è innanzitutto un gesto d’amore che fai verso te stesso in quanto ti consente di lasciare andare i pensieri e i sentimenti disfunzionali per concentrarti su aspetti più positivi.
La nostra cultura sembra percepire il perdono come un segno di debolezza e vulnerabilità mentre rafforza l’idea che sia giusta la vendetta e la rabbia, potrai aver notato infatti come molte trame di film siano incentrate sulla ricerca della vendetta come mezzo di giustizia.
Quello che culturalmente viene meno percepito è il potere che si cela nel perdono, il profondo impatto positivo che può determinare in chi lo esercita e di quanto esso rappresenti una scelta coraggiosa. Ognuno di noi ha la capacità e il potere di perdonare e può esercitarlo quando vuole.
I deboli non sanno perdonare. Il perdono è l’attributo dei forti. M. Gandhi
L’uncino emotivo e l’importanza di perdonare.
L’incapacità di perdonare è come essere appesi a un gigantesco uncino a cui, all’estremità opposta, è appesa la persona che ti ha ferito. L’uncino è estremamente doloroso e ti accompagna sempre. L’unico modo per liberarsene consiste nel perdonare colui che ti ha ferito. Questa metafora suggerita da Stephen Hayes lascia intuire il pesante e doloroso fardello che si porta sempre dietro chi prova del risentimento o del rancore verso chi lo ha ferito.
L’incapacità di perdonare è caratterizzata da sentimenti di rabbia, ostilità, risentimento e se hai letto l’articolo su come gestire la rabbia saprai bene quanto essa sia dannosa per la tua salute. Le persone che tendono ad arrabbiarsi spesso hanno infatti un rischio più alto di avere attacchi di cuore o altri disturbi cardiovascolari e un indebolimento del sistema immunitario.
D’altra parte la capacità di perdonare sembra avere numerosi benefici, tra i quali:
- liberarti da inutili stress e ostilità
- diminuire il rischio di disturbi cardiovascolari
- rafforzare il sistema immunitario
- abbassare la pressione sanguigna
- avere relazioni più sane
I deboli non sanno perdonare. Il perdono è l’attributo dei forti. M. Gandhi
Charlotte Witvliet, una psicologa dell’ Hope College, ha chiesto ad alcune persone di pensare a qualcosa che le avesse ferite o offese e mentre loro pensavano a questa persona o all’evento che le aveva offese i ricercatori monitoravano diversi parametri tra cui: la pressione sanguigna, il battito cardiaco, la tensione muscolare e l’attività delle ghiandole sudoripare.
Come potrai immaginare tutti questi parametri subivano un brusco aumento quando i soggetti rievocavano eventi verso cui erano risentiti e provavano sentimenti di rabbia, tristezza.
In seguito Witvliet chiese ai soggetti di provare a empatizzare con la persona che gli aveva fatto il torto o immaginare di perdonarla. Mentre facevano ciò i soggetti non mostravano più una risposta di stress ed erano più sereni.
I 5 Passi per Perdonare e Curare le Cicatrici Emotive.
Colin Tipping autore del libro “Radical Forgiveness” ha descritto 5 passi necessari per perdonare. Ecco questi step integrati con altre efficaci tecniche presenti nel libro.
1. La storia della vittima.
Come prima cosa pensa ad una situazione in cui sei stato ferito da qualcuno che non sei riuscito a perdonare o peggio ancora verso cui provi sentimenti di vendetta e rancore. Trova una persona di cui ti fidi a cui raccontare la storia. Qui emergerà in pieno il punto di vista della vittima.
Potresti provare un pò di piacere nel recitare questo ruolo in cui ti compatisci e dici questo o quello mi hanno fatto del male… e in men che non si dica sei già caduto in “vittimalandia” . Il primo passo consiste nel rilasciare questo atteggiamento da vittima.
– Esercizio: La trilogia delle lettere.
Questa tecnica consiste nello scrivere 3 lettere alla persona che pensi ti abbia ferito. Una al giorno per 3 giorni.
Nella prima lettera sfoga tutta la tua rabbia. Non trattenere nulla, puoi anche minacciare vendetta se ti dovesse far sentire bene. Continua a scrivere finchè non ti resta nulla da dire, deve essere una scrittura liberatoria che probabilmente ti lascerà anche uscire qualche lacrima. Una volta che hai finito di scrivere questa lettera stracciala e non farla leggere mai.
Nella seconda lettera esprimerai meno rabbia e vendetta, sebbene siano ancora presenti. Tuttavia, in questa lettera prova a fare uno sforzo per capire chi ti ha ferito, cerca di provare compassione per ciò che ha fatto.
Nella terza lettera prova a dare un’interpretazione diversa della situazione magari aiutandoti con l’esercizio di reframe che segue nel punto 4. Tutte le volte che termini una lettera stracciala o dalle fuoco, vedere le proprie parole trasformarsi in fumo può avere un potente effetto liberatorio.
2. Libera le emozioni.
Smetti di negare il dolore o reprimerlo, il punto cruciale consiste nell’esprimere i tuoi sentimenti e lasciarli andare. E’ solo quando diamo a noi stessi il permesso di accedere al dolore che cominciamo a guarire.
Sopprimere o reprimere le emozioni ha un effetto tossico sul nostro organismo sia a livello mentale che fisico. Rilasciare queste emozioni è il primo passo nel processo del perdono.
– Esercizio di Rilascio emotivo.“Abbraccia le tue emozioni”
1) Senti l’emozione pienamente e poi identifica di quale emozione si tratti.
2) Abbraccia le sensazioni, accettale e lascia che siano perfette così come sono. Pronuncia internamente la seguente affermazione: “chiedo aiuto per provare amore per ognuna delle mie emozioni, abbracciarle all’interno del mio cuore e accettarle amorevolmente come parte di me stesso.”
3) Prova un sentimento di amore per te stesso per il fatto di avere scelto di sperimentare queste emozioni come un modo per dirigerti verso la guarigione.
3. La storia crolla.
Questo punto ha come scopo quello di portare il potere fuori dalla storia della vittima.
Gli indiani Navajo hanno una cerimonia per fare questo. Tutti coloro che hanno qualcosa da lamentare possono venire nel cerchio tre volte per raccontare la loro storia e lì possono essere ascoltati. Alla quarta occasione tutti si girano dall’altra parte e dicono “adesso basta, la tua storia è solo una storia. Non esiste nessuna reale verità in essa, è solo un’illusione. L’abbiamo sentita già tre volte e non vogliamo darle potere. Lascia andare questa storia e poi dirigiti verso ciò che è vero.”
– La centrifuga del perdono.
La centrifuga aiuta a separare quello che è realmente successo in ogni situazione dalla tua interpretazione (pensieri, giudizi, valutazioni e convinzioni) di cosa sia successo. Questo processo si chiama centrifuga perchè in modo analogo a quello in cui la centrifuga separa le carote o le altre cose che vi vengono messe dentro, questo processo separa l’interpretazione dalla realtà.
Metti la storia dentro questa centrifuga immaginaria e poi osserva questa macchina mentre separa i fatti dalle interpretazioni. Prima fai una lista degli eventi che emergono come obiettivamente possibili e poi una lista delle interpretazioni di questi fatti.
Esempio. Realtà: il mio amico mi ha detto una bugia. Interpretazione: è un fatto inaccettabile che mi abbia mentito, è indispensabile che le persone siano sempre sincere con me.
4. Fai un “Reframe” della storia.
In questo passo consenti a te stesso di cambiare punto di vista sulla situazione.
Ad esempio invece di vederla come una tragedia potresti interpretarla come una possibilità di crescita. Molto spesso eventi di questo tipo nascondono le lezioni più importanti per la nostra vita.
Lezioni che tendono ripresentarsi finché queste non sono riconosciute. Per scoprire come fare un buon reframe ti consiglio di leggere l’articolo sulle convinzioni limitanti, per farlo clicca qui.
5. Integrazione.
Dopo che hai consentito a te stesso di essere disponibile a vedere i lati costruttivi nella situazione, diventa necessario integrare questo cambiamento a un livello profondo. Questo significa assimilarlo a livello fisico, mentale, emotivo e spirituale e farlo diventare una parte di te.
E’ come salvare quello che hai fatto sull’hard disk del computer, solo in questo modo il processo di perdono diventerà permanente.
Per fare questo esistono più modi, uno di questi consiste nel pronunciare con decisione la seguente dichiarazione di perdono e lasciare che le parole risuonino internamente.
“Io perdono completamente me stesso e mi accetto come un essere amorevole, generoso e creativo. Lascio andare il bisogno di trattenere ogni emozione e ogni pensiero nocivo connesso al passato. Ritiro la mia energia dal passato e rilascio tutte le barriere contro l’amore e l’abbondanza che so di possedere in questo momento. Creo la mia vita e sono autorizzato a essere di nuovo me stesso, per amarmi incondizionatamente e sostenermi semplicemente per come sono, in tutto il mio potere e magnificenza.”
Il perdono non è un atto occasionale. E’ un atteggiamento permanente. Martin Luther King, Jr.
Per concludere.
Se hai “uncini” emotivi che ti ancorano al passato attraverso rancori, risentimento e rabbia è ora di lasciarli andare. Ricordarti che perdonare non significa dimenticare, ma prendere una delle decisioni più importanti per fare spazio nella tua vita alla felicità e serenità che meriti.
Il perdono, come afferma Colin, è molto più di un semplice lasciare andare il passato. E’ la chiave per creare la vita e il mondo che desideriamo .
Aiutami quindi se ti va a condividere questo messaggio di perdono utilizzando i pulsanti sottostanti.
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P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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A presto
Sono la prima a lasciare un commento?!??! A quanto pare il perdono non è molto di moda…. Anche per me è una novità, ma diventata ormai necessaria per far tacere la lamentela di sottofondo che mi ha accompagnata nell’ultimo anno. Mi vengo a noia da sola e quindi…via! Coraggio! Molliamolo questo rancore e facciamo spazio a un pensiero costruttivo: sono più forte grazie a quello che ho subito e ho imparato ad ascoltare di più il mio intuito (un po’…). Quindi ho preso due piccioni con una Fava: perdono e ringrazio chi un anno fa mi ha rovinato quella che… Continua »
Penso che la prima persona che dobbiamo perdonare siamo noi ! Se siamo venuti a fare esperienza sulla Terra con un Corpo fisico per poter provare , emozioni , sensazioni ed avere intuizioni . Chiediamoci ” se durante la nostra vita abbiamo incontrato persone che ci hanno tradito ” sono stato sfortunato ad incontrarle o è una parte dell’esperienza che sono venuto a vivere con questo corpo . Perchè se così fosse , non ci sono persone da perdonare , ma solo esperienze da vivere e mettere in cantiere nel nostro percorso di conoscenza ed evoluzione !!!!! Buon cammino a… Continua »
Io perdono sempre chi si è presentato davanti a me e mi ha fatto perdere tempo e denaro!!!!! Però Danny hai pensato che forse dovrebbero essere anche gli imbecilli che abbiamo incontrato lungo il corso della nostra esistenza, a perdonarsi?????
:)…grazie
Prego Oceano Delfino 🙂
Io non riesco a perdonare ho provato anche con la fede ma la persona che mi provoca rancore e quant’altro l’avevo vicino a me ,mio marito e tutt’ora dopo 27 anni provo ancora odio e rancore nei suoi confronti per tutto il male che mi ha fatto . Ho sempre cercato negli la verità che lui non mi dirà mai e nega ancora, lo odio per tutto il malessere e nervosismo stress che mi ha causato ,e quello che fa più male non gliene frega niente . Dopo stress e litigi a causa della separazione e sempre cercare la verità… Continua »
Anche io sono alla ricerca di un modo per far esaurire il mio risentimento verso una persona che ora grazie al cielo non fa più parte della mia vita e sono certissimo che non incontrerò mai più, nemmeno per caso. Pensavo che dopo tanto tempo i sentimenti di odio si placassero e pensavo anche di essere riuscito a perdonare, e ne ero felice perché avevo la sensazione di aver riacquistato la mia libertà ripensando a ciò che avevo vissuto come una lezione di vita importantissima che mi ha cambiato completamente (cosa oggettivamente vera). Eppure, a quanto pare, non ne sono… Continua »
Il perdono, l’unico modo di liberarsi del rancore: è ciò che spiegano praticamente tutte le ricerche di psicologia…: ad esempio: http://happily.it/liberarsi-dal-rancore-in-10-mosse/