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Benvenuto a RadioDanny, il nuovissimo podcast di IperMind. 🙂
Per introdurre il contenuto di questo episodio vorrei che leggessi con attenzione la testimonianza di Emanuele.
Ora forse ti chiederai: “ma come diamine ha fatto Emanuele a ottenere questo cambiamento al punto da definirsi la versione 2.0 di se stesso?”
Sembra un risultato eccezionale ma in realtà c’è un preciso motivo per cui lo ha raggiunto. Anzi due.
Il primo è perché Emanuele ha deciso di mettersi in gioco e come tante altre IperMenti ha completato il percorso in 21 giorni di NeuroBooster.
Il secondo motivo è perché non è stato vittima di un tranello in cui cadono tantissime persone.
Nel primo episodio di RadioDanny scoprirai qual è questa comunissima insidia che se ignorata potrebbe tenerti bloccato, nonostante l’illusione di fare qualcosa di positivo per te stesso.
In questa breve chiacchierata di 15 minuti scoprirai:
- Perché il contenuto di crescita personale più popolare che impazza sul web, nei social e nei libri è quasi sempre incapace di produrre, in modo efficace, i risultati nel lungo termine.
- Cosa ha rappresentato uno dei punti di svolta nel mio percorso.
- Come scegliere al meglio la tua formazione.
Ignorare la distinzione che faccio all’interno del podcast tra i diversi contenuti di crescita personale, potrebbe tenerti bloccato e compromettere ogni tuo tentativo di cambiamento positivo.
Ti consiglio di ascoltare il podcast subito dal momento che non ho ancora deciso se lasciare questi audio qui su IperMind oppure rimuoverli e destinarli ad altro utilizzo.
Premi il tasto play e buon ascolto!
SE VUOI LEGGERE LA TRASCRIZIONE CLICCA QUI:
Ciao e benvenuto a Radio Danny, il primo podcast di IperMind. Oggi ti parlerò di un argomento molto importante che, se ignorato, potrebbe darti inizialmente l’illusione di cambiare oppure di fare qualcosa di utile per te stesso mentre, in realtà, oltre a non esserti utile potrebbe tenerti anche bloccato.
Dal momento che il messaggio che voglio condividere con te ha una certa importanza preferisco comunicartelo durante una chiacchierata. Ti voglio infatti parlare del ruolo, dell’utilità e degli eventuali limiti che ha il contenuto motivazione per la tua crescita personale.
L’insidia del contenuto motivazionale
Il materiale motivazionale infatti rappresenta la fetta più grande del contenuto di crescita personale che puoi trovare. Trasmette il messaggio che il cambiamento positivo è importante, che altri ci sono riusciti, l’importanza di credere in se stessi, di superare le proprie paure.
È il contenuto che ispira al cambiamento, lo stimola, lo incoraggia. È un approccio incredibilmente utile perché permette a tante persone di trovare quella motivazione, quell’energia, quella spinta iniziale a innescare nella propria vita dei cambiamenti positivi.
Al genere motivazionale ci associo anche le tematiche ispirate alla cosiddetta legge di attrazione, alla fisica quantistica in formato new age che hanno generato un fenomeno commerciale importante, del quale dovresti già sapere cosa ne penso. E ora arriviamo al nocciolo della questione.
L’insidia e il potenziale problema di cui ti parlavo è questo: il contenuto motivazionale non è quasi mai sufficiente a sradicare modelli di pensiero disfunzionali radicati da tempo oppure nell’eliminare le emozioni distruttive, che sono spesso gli ostacoli principali al cambiamento.
Per effettuare, invece, dei cambiamenti profondi e duraturi sono quasi sempre necessarie delle tecniche basate sulla conoscenza dei processi che regolano i pensieri e le emozioni.
Cosa intendo per tecnica?
Per tecnica intendo semplicemente un processo passo a passo, finalizzato all’ottenere un risultato specifico, come può essere eliminare una convinzione negativa, eliminare una paura.
Un esempio di queste tecniche che ho condiviso in passato su IperMind sono: la tecnica core, il processo A.C.T.F.A.S.T, l’iperformichiere, antivirus mentale. Lo stesso percorso di NeuroBooster è un concentrato di tecniche pratiche.
Ma ce ne sono tante altre condivise nel corso degli anni. I risultati che permettono di ottenere queste tecniche non possono essere ottenuti con del contenuto motivazionale che invece agisce in un modo generico sull’atteggiamento.
Fatte queste premesse la domanda è: perché è così tanto più popolare il contenuto motivazionale rispetto alle strategie pratiche o alle tecniche? Ci sono due ragioni principalmente.
Perché il contenuto motivazionale va tanto di moda.
La prima è che il contenuto motivazionale è facile sia da realizzare che da “consumare”. Praticamente chiunque può riprendersi con il telefonino mentre parla dell’importanza di credere in se stessi, di superare le proprie paure, di inseguire i propri obiettivi, .. e condividere poi sui social il proprio video.
Ed è un po’ quello che sta accadendo. Ci sono dei personaggi che stanno diventato molto popolari su Facebook proprio grazie a questa attività.
Al contrario ideare una tecnica o un processo di cambiamento efficace può richiedere al suo autore mesi, anni e in alcuni casi una vita intera, nel testare, affinare e migliorare il processo in modo continuativo.
La seconda grande ragione che favorisce il contenuto di genere motivazionale è rappresentata dal fatto che fa sentire bene sul momento e si fruisce in modo istantaneo.
Il contenuto motivazionale infatti ispira, incoraggia, da speranza direttamente mentre lo si legge, mentre lo si guarda, mentre lo si ascolta (a seconda del formato).
Se vuoi i risultati un pò devi sudare 🙂
La messa in pratica di una tecnica invece richiede più impegno, molto spesso bisogna un po’ “sporcarsi le mani”, mettersi giù carta e penna per fare un’indagine interna. Molte volte ci sono degli step da concretizzare nella vita quotidiana, delle sfide precise da completare.
Il lavoro tipicamente richiede più impegno, attenzione e anche voglia di mettersi in gioco, cosa che non tutte le persone possiedono. Per molti infatti è molto più semplice e piacevole sentirsi dire che sono meravigliosi a priori, che l’universo li ama, che basta pensare in modo positivo per concretizzare tutto quello che desiderano.
E però, purtroppo, l’insidia principale del contenuto motivazionale si trova proprio in questo approccio facile, comodo e che fa sentire bene istantaneamente.
La motivazione? Ottima per spingere al cambiamento.
Se la spinta, infatti, ad effettuare un cambiamento avviene quasi sempre da un agente che ci motiva sono poi le tecniche e le strategie pratiche ad aiutarci a concretizzare il cambiamento positivo in un modo veloce ed efficiente.
Qualcuno mi dica cosa fare nello specifico.
Ricordo che nei primi anni del mio percorso non ne potevo più di comprare libri su libri pieni di pappardelle teoriche, astratte, fumose che mi ricordavano dell’importanza del superare le mie paure, di avere un atteggiamento positivo. Il punto è che io non avevo più bisogno di essere motivato, lo ero già.
Ero già più motivato a farlo di quanto possa essere motivato a cercare un sorso d’acqua un beduino smarrito da tre giorni nel deserto del Sahara. Quello che ai tempi a me serviva era qualcuno che mi dicesse cosa fare nello specifico.
Ricordo che quando comprai i primi libri di pnl, che ai tempi era praticamente sconosciuta e non sputtanata come lo è adesso, fu per me una rivelazione scoprire una metodologia che metteva a disposizione una quantità di tecniche pratiche per intervenire su se stessi come mai avevo visto prima.
Finalmente c’era un sistema che mi diceva cosa fare nello specifico per superare una paura, quali immagini interne creare, come manipolare il mio dialogo interno.
I ceselli e gli scalpelli del lavoro interno.
Nonostante molte tecniche di PNL su di me al tempo non funzionassero e successivamente scoprii tecniche molto più potenti provenienti da altri sistemi rispetto a quelle in tantissimi casi sopravvalutate della pnl, il mio approccio al lavoro interno da allora cambiò completamente.
Nello stesso modo in cui uno scultore plasma la sua opera d’arte nel blocco di pietra, smussa gli angoli ed elimina le sbavature e le imperfezioni; le tecniche mi permettevano di intervenire in modo preciso sui bottoni caldi che in me evocavano emozioni e comportamenti indesiderati.
In moltissime occasioni nella mia vita ho avuto modo di assistere al fallimento, nel lungo termine, degli approcci che si basavano sulla sola motivazione.
Ho visto persone uscire dai corsi di Anthony Robbins pompate come dei tori e determinante a ribaltare il mondo, per poi incontrarle mesi o anni dopo e scoprire che niente nella loro vita era cambiato.
I Seminar Junkies e le loro disavventure
A tal proposito ti racconto questo aneddoto personale. Ho due amici che in un certo periodo della loro vita sono stati dei Seminar Junkies, cioè dei drogati di seminari motivazionali. La cosa simpatica mi accadeva quando mi capitava di incrociarli per strada nei giorni immediatamente successivi alla loro frequentazione di uno di questi corsi.
Tutte le volte che li incrociavo infatti erano gasatissimi, pompatissimi, convinti di avere intrapreso un percorso capace di fare sparire come per magia i loro problemi. Ricordo che in un’occasione mi aveva colpito il modo in cui uno di loro mi aveva salutato incrociandomi.
“Oh ciao Marco, allora come va?” “Da Dio Danny, da Dio! Va da Dio!!!” Ricordo che ai tempi mi aveva colpito questa esplosione di entusiasmo in reazione a un semplice saluto.
La vera ragione la scoprii tempo dopo quando venni a sapere che aveva partecipato ad un seminario nel quale era stato istruito a rispondere in un modo così estasiato durante un semplice saluto.
Il principio sostanzialmente era questo: dal momento in cui quando si salutano molte persone dicono frasi di circostanza ad esempio “come va? Tutto bene.. non c’è male”, rispondendo invece come se fosse appena uscito da un harem e avesse vinto una lotteria da 60 milioni di euro avrebbe convinto il suo cervello a fargli credere di essere una persona felice e senza problemi.
Purtroppo le cose non sono così semplici e ora a distanza di anni il loro interesse per la crescita personale è, ahimè, finito. Ho rivisto recentemente uno di loro e oltre ad avermi detto che si è rassegnato ai suoi problemi, è rimasto, purtroppo, con l’idea che corsi, libri di crescita personale siano adatti a persone che sostanzialmente stanno già bene e al limite hanno bisogno di una pacca sulla spalla.
È però comprensibile che abbia sviluppato questo pensiero. L’effetto che può avere infatti del contenuto motivazionale se non è seguito o accompagnato da un percorso o da strategie pratiche è simile a quello che può avere una pacca sulla spalla.
Ti fa star bene, ti da della motivazione, magari una spinta a cambiare ma non è in grado di farti effettuare un cambiamento completo, profondo e soprattutto duraturo.
Se volessi fare un video motivazionale, come quelli in voga in questo momento su Facebook, lo potrei fare in 15 minuti mentre torno a casa in auto dal supermercato riprendendomi con il telefonino ricordandoti che tu meriti il meglio e che potrai farcela se crederai sufficientemente in te stesso.
Probabilmente ti ispirerei, ti incoraggerei e sarebbe positivo eh per carità, ma nella stragrande maggioranza dei casi finirebbe tutto lì. Perché? Perché ti avrei dato un’indicazione, ti avrei consigliato un obiettivo ma non ti avrei lasciato con niente di pratico per aiutarti a raggiungere questo obiettivo.
Perché nel campo della crescita personale, il consiglio di essere più felice, di aumentare la tua autostima, di essere più sicuro; senza che questo sia accompagnato da indicazioni pratiche, senza che ti venga detto come fare non ha praticamente nessun valore.
È questo un po’ il problema del limitarsi al contenuto motivazione. Tu mi puoi motivare all’inverosimile a costruire un ponte ma poi io devo sapere come diamine fare per costruirlo, altrimenti non ce la farò mai.
Per questo motivo quando preparo la scaletta dei contenuti per IperMind cerco sempre di alternare al contenuto motivazionale come ad esempio lo è il piccolo monaco che si alza sempre in piedi, del contenuto e delle strategie per aiutarti a concretizzare più facilmente quello che ti invito a fare.
Malauguratamente per me questo significa passare notti insonni a suon di caffè per la ricerca necessaria al fine di realizzare un articolo che contenga una sintesi pratica dei migliori studi e delle migliori risorse al mondo sull’argomento che sto trattando.
Quando dico che per la realizzazione dell’articolo sottraggo due giorni di tempo al mio passatempo preferito, che ormai se segui IperMind da un po’ dovresti conoscere, non scherzo. Soprattutto sul passatempo.:-)
Per concludere.
Per concludere questo primo podcast la considerazione finale che voglio fare è questa. Una formazione basata su del materiale che ti ispira, che ti motiva al cambiamento ma poi non ti fornisce un processo, una tecnica pratica per eliminare le convinzioni negative e le emozioni distruttive che spesso sono gli ostacoli principali al cambiamento è una formazione incompleta.
È particolarmente insidiosa perché potrebbe bloccarti dall’ottenere ciò che desideri, nonostante l’impressione di stare facendo qualcosa di positivo per te stesso.
Spero con questo podcast di averti dato qualche informazione utile in più per valutare al meglio chi tra i numerosi esperti o pseudo esperti nel campo della crescita personale meriti la tua attenzione.
Il primo episodio di RadioDanny finisce qui, se hai qualche domanda o vuoi farmi saper cosa ne pensi possiamo continuare la chiacchierata nei commenti. Alla prossima e un iper-abbraccio!
Risorse citate nel podcast
Nel corso del podcast ho nominato alcune tecniche e processi, se vuoi approfondirli li trovi qui:
Tecnica core.
Antivirus mentale. (Contenuto premium n°2 per i soli iscritti alla newsletter)
A.C.T.F.A.S.T
L’iperformichiere
Hai ascoltato il primo episodio di RadioDanny? Grandioso. Mi fai sapere nei commenti cosa ne pensi? La voce si sentiva bene Hai già applicato delle tecniche condivise qui su IperMind?
P.S. Per la registrazione di questo primo episodio tutto quello che poteva andare storto dal punto di vista della tecnologia lo ha fatto, è per questo motivo che la mia voce ogni tanto cambia volume. A proposito, riesci a sentirla bene? Mi sono accorto alla fine che la musica di sottofondo forse è un pò alta. 🙂
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A presto
Ti aspetto qui sotto, nei commenti 🙂
[vivafbcomment]
Ciao Danny è possibile scaricare il podcast?
Ciao Danny, tipicamente su facebook più un messaggio è banale e più viene condiviso.
Basterebbe equilibrare la teoria con la pratica, la motivazione con l’azione. Personalmente a me aiuta molto mettere in pratica il processo woop, quello di cui avevi fatto il template tempo fa.
Grazie per l’interessantissimo podcast e per gli spunti di riflessione.
Ciao Carlo, grazie. Adoro anche io il processo Woop, buongustaio 🙂