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A tutti è capitato di affrontare momenti difficili, momenti in cui la vita ti mette alla prova, o ti pone davanti degli ostacoli da superare. C’è chi è in grado di affrontare queste sfide con coraggio, chi tentenna ma non molla la strada della risalita e chi di fronte ad un principio di ostacolo si lascia travolgere e comincia a vedere tutto nero.
Le persone forti e sicure non sono necessariamente così perché hanno avuto una vita facile, con la strada spianata e senza nessun ostacolo all’orizzonte; esse hanno incontrato problemi come tutte le altre ma la differenza sta nel modo in cui hanno affrontato queste sfide.
Ogni tanto capita di imbattersi in storie straordinarie di persone che nonostante abbiano incontrato grandi difficoltà, sono riuscite a superare ostacoli che sarebbero sembrati insormontabili quasi a chiunque e a trasformare la loro debolezza in forza diventando un modello a cui ispirarsi e facendosi portatori di messaggi di coraggio e speranza.
Superare gli ostacoli con 5 storie straordinarie di coraggio e speranza
Oggi voglio condividere con te le storie di 5 persone straordinarie che per me rappresentano esempi assoluti di forza, coraggio e determinazione .
Poiché tendo a dare maggior credibilità e valore agli esempi personali d’individui che sono riusciti ad affrontare e superare enormi difficoltà e limitazioni nella loro vita, queste persone hanno avuto e continuano ad avere su di me un fortissimo impatto, molto più della maggior parte degli autori “di professione” motivazionali presenti nel campo della crescita personale.
1) Nick Vujicic. Imparare a rialzarsi senza gambe né braccia.
Nick Vujicic è un ragazzo australiano nato senza gambe né braccia. Quando nacque i genitori non si potevano capacitare della disgrazia che gli era capitata ma fecero del loro meglio per dare a Nick ogni opportunità.
All’età di 8 anni non riusciva a vedere un futuro luminoso di fronte a sé ed entrò in depressione, all’età di 10 anni tentò di suicidarsi.
Quando un giorno, leggendo un articolo sul giornale, venne a conoscenza della storia di un uomo con handicap che affrontava e superava ogni giorno, tra mille difficoltà e con grande coraggio, tutti i problemi che la vita gli poneva davanti.
Da quel giorno Nick iniziò a fronteggiare i suoi ostacoli fisici, cercando di sfruttare al massimo le sue limitate capacità. Ha imparato a scrivere usando le due dita del suo “piede” sinistro e un dispositivo speciale che si aggancia al suo grande alluce.
Ha anche imparato ad usare un computer e a scrivere usando il metodo “punta tacco”, rispondere al telefono, radersi, surfare e tantissime altre cose.
Oggi Nick è diventato un motivatore per ragazzi che attraversano periodi difficili che non vedono una ragione per essere felici nella loro vita, e porta in giro per il mondo la sua storia per trasmettere il suo messaggio di speranza e incoraggiamento per aiutare a superare le difficoltà.
Ama la vita più di tante altre persone, è felicemente sposato ed ha avuto da poco un bambino. Nel 2009 è stato protagonista di un commovente e ispirante cortometraggio che si chiama Butterfly Circus, ti consiglio di guardarlo su youtube.
“Sogna in grande amico mio e non arrenderti mai. Tutti facciamo degli errori, ma nessuno di noi è un errore. Affronta un giorno alla volta. Abbraccia gli atteggiamenti positivi, le prospettive, i principi e le verità che condivido. Nick Vujicic”
2) Randy Pausch. Ultima lezione: realizzare i sogni dell’infanzia.
Randy Pausch è stato un professore di informatica all’Università di Carnegie Mellon in Pennsylvania. Nel settembre del 2006 Pausch apprese di essere malato di cancro al pancreas, una malattia terminale.
Il 18 settembre 2007 tenne una conferenza pubblica intitolata “The Last Lecture: Really Achieving Your Childhood Dreams” che divenne uno dei video più visti su YouTube.
Pausch tenne la sua “Last Lecture” in seguito ad una serie di lezioni in cui l’argomento era rispondere ad una precisa domanda “quale massima provereste a comunicare al mondo se sapeste di avere un’ultima possibilità di farlo?”.
Nel famoso discorso, Pausch parlò dei sogni che aveva da bambino, dell’importanza di sognare e della possibilità di realizzare i propri desideri. «Non possiamo cambiare le carte che ci vengono servite, solo il modo in cui giochiamo la mano» con questa frase spiegò ai ragazzi l’importanza di non rinunciare mai a vivere, in un discorso pieno di umorismo e ottimismo.
Mostrò una lista dei suoi sogni di infanzia: giocare nella lega nazionale di football, scrivere una voce della World Book Enciclopedia, sperimentare l’assenza di gravità, essere il Capitano Kirk, essere uno di quei tipi che vincono i pupazzi giganti al Luna Park e diventare uno degli imagineer della Disney (coloro che pianificano e realizzano le attrazioni dei parchi giochi).
“Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo. I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarlo. Sono lì per fermare gli altri”. Randy Pausch
3) W Mitchell. La forza della determinazione.
W Mitchell aveva 28 anni quando avvenne un terribile incidente. Stava viaggiando lungo una strada principale sulla sua nuova moto quando qualcosa catturò la sua attenzione; quando si rigirò per guardare nella direzione in cui stava andando un camion frenò improvvisamente davanti a lui.
La moto cadde a terra, schiacciando il suo gomito e bacino. Il tappo del gas scoppiò e il carburante prese fuoco quando si risvegliò era in ospedale con tre quarti del corpo ricoperti da terribili ustioni di terzo grado.
Quando arrivò i dottori non erano sicuri che sarebbe sopravvissuto ed erano convinti avesse pochissime chance di recupero.
Sei mesi dopo l’incidente era tornato a camminare sulle sue gambe e stava riiniziando a inserirsi nella sua vita, ma questa non aveva ancora finito di metterlo alla prova.
Nel novembre del ’75 durante un volo in aereo per San Francisco qualcosa andò storto e precipitò sulle rocce. Aveva 12 vertebre toraciche fratturate e un irreversibile danno alla spina dorsale, non avrebbe più potuto camminare.
Oggi Mitchell affascina e sbalordisce il pubblico con la sua storia e li incoraggia ad affrontare le sfide, abbracciare i cambiamenti e agire in ogni cosa della vita. La sua tenacia e perseveranza sono senza eguali e tutti rimangono impressionati da come Mitchell dimostri come i cambiamenti inaspettati possano diventare nuovi punti di partenza.
“Prima del mio incidente, c’erano 10.000 cose che potevo fare. Ora posso passare il resto della mia vita a rimuginare sulle 1.000 cose che non posso più fare oppure posso scegliere di focalizzarmi sulle 9.000 che ancora posso fare. Mitchell ”
4) Temple Grandin. Pensare in modo diverso.
Temple Grandin è una donna di circa 60 anni che soffre di una forma di autismo che prende il nome di Sindrome di Asperger.
Ha pronunciato le sue prime parole a 4 anni, invece di fare puzzle masticava i pezzi e li sputava, secondo i medici era destinata a finire i suoi giorni in una casa di cura.
Oggi è professoressa di scienze animali all’Università del Colorado, ha scritto numerosi saggi e libri, capisce in modo stupefacente la mente degli animali, ha riprogettato i grandi allevamenti di bovini e ha aiutato a comprendere maggiormente il modo di pensare degli autistici.
Ha cominciato ad essere conosciuta a livello nazionale dopo che il famoso neurologo Oliver Sacks ne ha raccontato la storia nel suo libro “un antropologo su Marte”. Il titolo del libro deriva dalla descrizione che Temple ha fatto del modo in cui si sente quando interagisce con le altre persone.
Grandin è stata ospite dei più importanti programmi televisivi nazionali e ha scritto articoli per riviste come Time, People, e Forbes, e quotidiani come il New York Times. E’ considerata un’importante attivista sia del movimento in tutela dei diritti degli animali che del movimento dei diritti delle persone autistiche.
Temple ha scritto diversi libri e articoli sull’autismo e nel 2010 è uscito il film biografia sulla sua storia e grazie a lei oggi conosciamo e riusciamo a comprendere in modo più profondo il punto di vista delle persone autistiche, come aiutarle e quali risorse esistano nella loro mente.
“Sono una pensatrice per immagini, non una pensatrice di parole. Il mio cervello è come Google Images.” Temple Grandin
5) Nando Parrado. Un miracolo di sopravvivenza.
Considero Nando Parrado uno dei miei eroi personali, quando anni fa lessi “72 giorni” scritta proprio da lui rimasi sbalordito dall’estrema prova di resistenza e forza interna da lui superata.
Nando Parrado è uno dei 16 sopravvissuti all’incidente aereo sulle Ande del 1972.
Il 13 ottobre 1972 l’intera squadra di rugby Old Christians Club con i rispettivi allenatori, parenti e amici erano diretti a Santiago per disputare alcuni match amichevoli con squadre cilene.
Ma mentre sorvolavano le catene rocciose qualcosa andò storto e l’areo si schiantò contro le montagne delle Ande.
Dopo aver passato 2 mesi intrappolato tra le montagne con gli altri sopravvissuti all’incidente nel quale aveva perso anche la madre, la sorella e il suo migliore amico, convinto che ormai non li avrebbero più trovati, insieme all’amico Roberto Canessa intraprese un viaggio per andare alla ricerca di aiuto.
Il viaggio durò 10 lunghi ed estenuanti giorni, con il fisico debilitato da 2 mesi di sopravvivenza a 37 gradi sotto zero e senza l’attrezzatura necessaria per scalare una montagna colossale come quella delle Ande. Quando miracolosamente riuscirono a giungere al di là della montagna e trovare soccorso era ormai più morto che vivo.
La vicenda dei sopravvissuti fu narrata due anni dopo l’incidente nel libro “Alive”, una storia che commosse e fece discutere il mondo e che è in grado di scuotere le coscienze per far comprendere quanto sia necessario mettere le cose nella giusta prospettiva.
Nel 2006 Parrado raccontò la storia da suo punto personale nel libro “72 giorni: la vera storia dei sopravvissuti delle Ande”.
Ritengo “72 giorni” essere il libro dalla forza motivazionale più potente che sia mai stato scritto. Te lo consiglio caldamente, dopo la lettura osserverai ciò che hai e le cose che ti circondano con una prospettiva diversa.
Oltre ad essere un famoso personaggio televisivo in Uruguay Parrado è diventato uno speaker motivazionale che attraverso l’esperienza che ha vissuto nelle Ande aiuta gli altri ad affrontare le difficoltà della vita.
Per concludere.
Quando ti capita di affrontare una piccola o grande difficoltà della vita e ti senti scoraggiato ricorda le storie straordinarie di questo articolo e di quanta forza, perseveranza e coraggio sia racchiusa nell’animo umano.
Per concludere con le parole di Parrado
“Dico sempre che ho ridefinito il significato della parola ‘impossibile”. Per me, l’unica cosa insormontabile è la morte. Tutte le altre sfide permettono delle scelte; la gente può aggirare gli ostacoli, cambiare le circostanze, allontanarsi dalle situazioni, andare in direzioni diverse, cambiare posto di lavoro, ecc
Mi piace dire alle persone, che se si trovano ad affrontare eventuali ostacoli come una crisi finanziaria, una crisi aziendale, una crisi di coppia o una crisi di salute, possono sempre immergersi dentro se stessi e cercare la propria versione di un “miracolo”.
Cosa hai provato leggendo queste storie? Qual è quella che ti ha colpito di più?
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P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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A presto
Ti aspetto qui sotto, nei commenti 🙂
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Mi affascinano sempre tantissimo le persone che riescono a trovare anche nelle difficolta’piu’ evidenti la forza di andare avanti, nonostante tutto.. per me che troppo spesso mi avvilisco per poco sono un grande esempio da cui trarre insegnamento… e’ proprio cosi’: spetta ad ognuno di noi saper vedere e valorizzare cio’ che gia’ abbiamo per ottenere cio’ che ci manca… spesso e’ per mancanza di motivazione e si trova piu’ facile rassegnarsi o crogiolarsi nella lamentela.. questo articolo mi sara’ di aiuto nei miei momenti negativi 🙂
Bellissimo anche il libro Non avere Paura di Bruno Pisani.
Da leggere assolutamente.
Articolo davvero toccante grazie. È proprio vero che c’è sempre una via di uscita. Mi viene in mente quella citazione :”fai quello che puoi con quello che hai lì dove ti trovi “.
Interesante l’articolo…..alcuni di loro sono stati pero costretti di cambiare l’atitudine di fronte alle difficoltà senza possibilità di fare tante scelte di vita ….e quello che fa la differenza…avere solo due scelte: affrontare il disaggio, problema, disabilita….. oppure abbattersi
non ci sono ricette per vivere bene ma ci sono modi, essere altruisti,umili e consapevoli che ognuno di noi ha vissuto momenti di sofferenza e pertanto i nostri devono passare in secondo piano.Facciamo in modo che chi ci è vicino si senta felice e protetto.
Ciao Danny! Stavo scrivendo un articolo per il mio blog facendo riferimento a persone che hanno saputo trasformare le loro difficolta’ in energia positiva per stravolgere la loro vita ed ecco che durante delle ricerche on-line mi imbatto nel tuo sito. Ma e’ fantastico! Conosco solo pochi altri che condividono il loro sapere sulla PNL gratuitamente come te e devo ringraziarti per il lavoro fantastico che stai facendo e che mi ha dato l’opportunità’ di scoprirti. Volevo chiederti se posso permettermi di citare la lista di queste 5 fantastiche persone sul mio blog. Io non sono brava come te ma… Continua »
Ciao Jack Jack, grazie per l’apprezzamento, sentiti pure libera di citare questo articolo e la lista delle persone contenute in esso. Qual è il tuo blog? Ti faccio gli auguri per il tuo progetto.
Vivo, per la terza volta, situazioni di Rinascita e la chiave resta sempre la stessa: Forza di Volontà unita alla negazione totale sell’odio.
E’ una frase sentita tante volte ma la esprimo ugualmente. Se effettivamente abbandonassimo il nostro egoismo personale e pensassimo a quelle persone che stanno vivendo una situazione difficile e grave e, nonostante tutto, hanno il coraggio di continuare a vivere, ci vergogneremmo di abbandonarci all’idea del suicidio, di farci vincere dalla depressione per delle difficoltà, che con la nostra potenzialità, soprattutto interiore, potrebbero essere superarate. Non metto in dubbio, però, che molti di noi, non riuscendo a farcela da soli, avrebbero anche bisogno dell’aiuto del loro prossimo. Ho detto tutto! Tutti, compresa la sottoscritta, abbiamo le nostre situazioni, più o… Continua »
vorrei poter usufruire del vostro sapere
storie vere..