- 131shares
- Facebook131
- La tua mente saltella da un pensiero all’altro?
- Hai spesso un chiacchiericcio interno negativo?
- Provi delle emozioni spiacevoli che fatichi a lasciare andare?
Questi processi interni che tormentano la quiete della stragrande maggioranza delle persone, hanno una nascosta radice comune. Un utilizzo disfunzionale di quella che è una delle funzioni più importanti della mente. L’attenzione.
Cos’è l’attenzione?
Secondo lo psicologo e filosofo americano William James è:“la presa di possesso da parte della mente, in forma chiara e vivida, di uno tra i diversi oggetti o pensieri simultaneamente possibili. Implica l’allontanarsi da alcune cose al fine di gestirne con maggior efficacia altre.”
Il modo in cui opera l’attenzione ricorda quello di una torcia. Immagina di essere in una stanza buia con una torcia in mano. Puoi decidere in quale punto dirigere la luce della torcia all’interno della stanza.
In ogni dato momento però puoi vedere solo ciò che è illuminato dal fascio di luce della tua attenzione. Tutto il resto rimane nell’ombra.
L’attenzione è quindi il fascio di luce controllato dalla tua consapevolezza attraverso il quale osservi te stesso e il mondo attorno a te.
La vita sarebbe praticamente impossibile senza questa capacità.
Il modo in cui utilizzi la tua attenzione determina in modo pressoché immediato e totale l’esperienza che hai di te stesso, delle altre persone e di ciò che ti circonda.
Continuando la lettura di questo articolo scoprirai:
• Qual è la causa principale di preoccupazioni e pensieri ricorrenti negativi.
• Cosa rende difficile lasciare andare le emozioni spiacevoli.
• Come usare l’attenzione per portare calma e armonia nella tua vita.
Le qualità dell’attenzione.
L’attenzione può essere vista come un continuum nel quale da una parte abbiamo una modalità di attenzione che possiamo definire ristretta e concentrata in un punto, nell’altra una espansa e diffusa.
(L’attenzione possiede altre due qualità che però per ragioni di spazio approfondirò in altri contesti).
Quando la tua attenzione è ristretta il tuo focus è dedicato ad una limitata parte della tua esperienza. L’oggetto della tua attenzione assorbe tutta o in modo sproporzionato la tua consapevolezza.
Quando invece la tua attenzione è espansa, la tua consapevolezza è distribuita in modo equilibrato ad ogni parte dell’esperienza.
Facciamo qualche piccolo esempio pratico.
In questo momento stai leggendo le parole nere sullo schermo bianco prestando attenzione a ciò che è scritto. Potresti però allargare il focus e diventare simultaneamente consapevole dello schermo sul quale stai leggendo e di ciò che ti circonda.
Un altro esempio?
Porta l’attenzione sulla luna nella foto.
Dirigi ora il tuo focus sulla terra.
Espandi poi la tua attenzione sino a includere la luna, la terra e lo spazio circostante.
Nota le differenze a livello percettivo.
Collegate a questo semplice esercizio percettivo ci sono delle implicazioni tremende su tutto ciò che provi, pensi e fai.
Il modo in cui utilizzi l’attenzione può infatti fare la differenza tra la tua felicità o insoddisfazione, sofferenza o benessere, armonia oppure turbinio mentale.
Ora scoprirai il perché.
Attenzione contratta, la causa invisibile di stress e sofferenze.
Idealmente l’attenzione dovrebbe essere utilizzata in modo consapevole, restringendola o espandendola a seconda delle attività che si stanno svolgendo.
Ci sono contesti nei quali una tipologia di attenzione è più efficace dell’altra nello svolgere alcuni compiti.
Purtroppo per ragioni evolutive e culturali le persone tendono prevalentemente ad utilizzare l’attenzione in un modo eccessivamente ristretto, una modalità associata a stati di emergenza e pericolo.
In una condizione di pericolo anche solo percepito, l’attenzione infatti si contrae e si fissa sulla potenziale minaccia.
Immagina di camminare in una stradina buia e sentire un rumore improvviso. In modo automatico l’attenzione si focalizzerà sulla sorgente del rumore, il tuo corpo entrerà in tensione preparandoti a combattere o a fuggire.
Solo una volta accertata l’assenza di pericolo la tua attenzione ritornerà in modo graduale ad uno stato più aperto e rilassato.
Questo meccanismo è estremamente funzionale quando si attiva in presenza di minacce reali.
Sfortunatamente per via del negativity bias, la tendenza innata della mente a focalizzarsi sul peggio e percepire pericoli ovunque, questa condizione di allarme la stragrande maggioranza delle volte si attiva quando di pericoli reali non ce ne sono.
E allora sono problemi.
Si trascorre la maggior parte della vita in una modalità di attenzione ristretta nella quale la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, la respirazione e altri valori fisiologici operano in una condizione di sovraccarico.
Questo stato di attenzione, pensato per essere sostenuto per soli brevi periodi di tempo, diventa cronico.
Mantenere questo stato di attenzione ristretta comporta un dispendio di energie elevatissimo che spesso, proprio perché diventa una modalità cronica conduce ad accumulare grandi quantità di stress.
Una condizione di stress prolungata sfortunatamente può comportare numerose conseguenze negative sul tuo stato di benessere.
Diverse ricerche hanno infatti mostrato come lo stress provochi dei cambiamenti a lungo termine nella struttura fisica del cervello esponendo le persone a gravi problemi. (Daniela Kaufer, UC Berkeley 2014, journal Molecular Psychiatry.)
Cosa comporta essere bloccato in una modalità di attenzione ristretta?
Come riconoscere se stai utilizzando in modo disfunzionale l’attenzione ristretta? Semplice. In questo stato la mente è spesso e volentieri occupata da preoccupazioni, problemi e ansie.
Hai presente quando sei completamente assorto nei tuoi pensieri negativi? Quando continui a rimuginare sulle stesse cose?
Quando l’attenzione è congelata in questa modalità è comune sentirsi tesi, ansiosi e nervosi. A livello emotivo potresti provare sensazioni di resistenza e evitamento.
Perché è così difficile uscire da questi schemi mentali disfunzionali?
Come visto, se sei vittima di questo stato di attenzione disfunzionale potresti ritrovarti bloccato in preoccupazioni, pensieri e stati d’animo negativi.
Per contrastare questa attività mentale spiacevole potresti cercare di distrarti, di pensare ad altro, o magari sostituire un pensiero negativo con un altro positivo. Nei casi migliori 🙂
Purtroppo questo approccio risulta inefficace per un semplice motivo: opera all’interno della stessa configurazione mentale che genera il problema. Interviene a livello di contenuto e non di struttura dove invece le problematiche hanno origine.
Come ben diceva Einstein: “I problemi non possono essere risolti allo stesso livello di pensiero che li ha generati.”
Questa condizione disfunzionale può essere fortunatamente corretta attraverso il training dell’attenzione, la pratica che interviene sulla reale causa del problema.
Sono anni che uso questa straordinaria forma di meditazione nella mia vita con enormi benefici.
Un cervello potenziato che lavora in armonia.
Gli effetti dell’attenzione sul benessere dell’organismo furono studiati negli anni ani ’70 in modo preciso grazie all’utilizzo del Neurofeedback, un dispositivo che permette la visualizzazione in tempo reale, sul monitor di un computer, della propria attività elettrica cerebrale.
Il cervello contiene infatti 100 miliardi di neuroni che comunicano tra loro attraverso dei segnali elettrici chiamati anche onde cerebrali. Di queste ne esistono diverse categorie, strettamente connesse ai pensieri che fai e alle emozioni che provi.
Utilizzando l’attenzione in un certo modo fu scoperto che era possibile creare uno specifico pattern di onde cerebrali nel quale diverse aree del cervello producono onde alfa all’unisono.
Questa particolare configurazione “elettrica” è accompagnata da effetti molto benefici sull’organismo.
Quando sei in questo stato infatti:
- Il cervello processa le informazioni in modo più efficiente e l’apprendimento risulta accelerato.
- In modo naturale rilasci stress ed emozioni spiacevoli.
- Provi uno stato di benessere e ti senti più leggero, spontaneo e libero.
- I dolori fisici si dissolvono.
- Accedi alle potenzialità dell’emisfero destro..
Al cuore di ogni pratica meditativa c’è il training dell’attenzione.
Come appena detto il training dell’attenzione crea uno straordinario stato d’armonia ed efficienza mentale. Per questo motivo non stupiscono i benefici della meditazione se sono visti sotto questa luce.
Quando pratichi il body scan utilizzi infatti l’attenzione. Nella meditazione del respiro utilizzi l’attenzione. Al centro di ogni forma meditativa c’è l’utilizzo dell’attenzione.
La pratica del qui e ora stessa consiste nel mantenere l’attenzione sul momento presente.
Il training dell’attenzione ha isolato quella che è la funzione mentale principale della meditazione e l’ha esplorata con una profondità e un rigore non raggiunti da nessun’altra pratica meditativa.
Una meditazione moderna estremamente ottimizzata.
A differenza delle meditazioni tradizionali (nate migliaia di anni fa quando per ovvi motivi non si possedevano le conoscenze sul cervello e le tecnologie attuali) il training dell’attenzione è nato e si è sviluppato osservando gli effetti dell’attenzione sull’organismo attraverso il neurofeedbak.
Questo ha reso possibile sin da subito migliorare la pratica in un modo estremamente efficiente al fine di ottenere i maggiori benefici nel più breve tempo possibile.
La pratica ha infatti innumerevoli benefici nella vita di una persona, non potendo per ragioni di spazio elencarli tutti, eccone alcuni molto importanti.
Ti fa vivere nel momento presente e porta quiete nella tua vita.
L’ostacolo numero uno alla presenza mentale sono i pensieri.
Sono questi infatti che quando affiorano ti trascinano con sé a preoccuparti per qualcosa che potrebbe avverarsi in futuro, oppure nel rimuginare per qualcosa accaduto nel passato. I pensieri si alimentano di attenzione ristretta e quest’ultima alimenta loro.
Quando ti trovi in una condizione di attenzione diffusa, automaticamente la mente si calma e genera meno pensieri ed è quindi più facile centrarti nel momento presente.
Uno degli autori più importanti nel divulgare i benefici della presenza mentale ė sicuramente Eckhart Tolle.
Dopo un periodo di costante depressione e disperazione Eckhart ebbe la sua “illuminazione” quando realizzò in modo profondo di non essere la voce nella sua testa. L’identificazione con la voce narrante si ruppe.
In quel momento iniziò a provare un diffuso stato di benessere e il mondo gli apparve di una vitalità mai sperimentata prima.
Ciò che accadde al buon Eckhart fu in sostanza il passaggio da uno stato di attenzione ristretta cronica ad uno espanso e diffuso nel quale è comune sentirsi in armonia e unità con il tutto.
A lui questo “sblocco” capitò in modo automatico, purtroppo per le persone comuni non funziona così. Una condizione di attenzione disfunzionale va corretta con un training specifico.
Ti rende molto più grande e potente dei tuoi problemi.
Quando ti trovi in una modalità cronica di attenzione ristretta, è facile che la tua mente sia risucchiata da paure e seghe mentali.
Il criticone interno assorbe tutta la tua attenzione, al punto che come accadde a Eckhart, e come succede a miliardi di persone in tutto il mondo, potresti essere completamente identificato con esso.
Al contrario, quando la tua attenzione si trova in stato di espansione, la vocina nella testa o qualsiasi altro dolore o esperienza spiacevole diventa solo una minuscola porzione della tua sconfinata esperienza multisensoriale.
Giacché queste esperienze occupano uno spazio minuscolo della tua consapevolezza totale, il loro impatto negativo si riduce quando non si annulla totalmente.
Se la tua mente non è più immersa nella ruminazione mentale negativa, vivere nel presente è la conseguenza naturale.
Tutto questo senza lottare contro pensieri negativi, senza sforzarsi a pensare positivo. Fantastico no?
Per concludere.
Il modo in cui presti attenzione plasma il tuo mondo e ciò che riesci a percepire di questo. Quando sei bloccato in una modalità di attenzione ristretta puoi vedere solo un piccolo frammento della realtà, spesso scuro e intriso di negatività.
L’attenzione espansa ti permette di uscire da questa prigione percettiva.
Ti permette di passare da un piccolo spazio mentale dove c’è spesso posto solo per problemi e preoccupazioni ad un vasto campo di consapevolezza dove regna armonia ed è più facile agire in modo spontaneo per realizzare ciò che desideri.
- 141shares
- Facebook131
- Twitter3
un punto di vista diverso e per me nuovo
E proprio così soffro di ipocondria rimuginiii paure distorsioni cognitive pensieri automatici negativi…. Come si esce?
Estremamente contratta… Mi piacerebbe sollevare il mio cervello da questa pesantezza …
Assolutamente veritiero. Perfetta descrizione del mio stato attuale. Aspetto con entusiasmo la meditazione. Grazie mille. Grazie Danny !
Prego Erika 🙂
Ciao Danny, in effetti quando sono assorta nella mie preoccupazioni quello che avverto è proprio uno stato di contrazione se non di tensione vera e propria . Confido nella tua meditazione per la mia attenzione che al momento è “molto contratta” .Grazie.
Ottimo Letizia, ci risentiamo tra qualche settimana quando la tua attenzione sarà poco o per nulla contratta 🙂
Ciao Danny, molto, molto interessante. Una prospettiva nuova e solida sulla meditazione e su ciò che accade nella nostra mente. Il test dice che la mia attenzione è molto contratta e non mi stupisce affatto 🙂 Grazie come sempre per le tue perle. Attendo mercoledì.
Grazie Davide per l’apprezzamento.