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Nel post di oggi ti parlerò dello spirito critico e come questo potrà aiutarti a liberarti dei condizionamenti sociali.
Uno dei valori che ritengo supremi nella vita è la libertà. Cosa significa libertà? Significa avere più opzioni e poter scegliere tra queste in modo consapevole, lucido e non condizionato. Libertà significa avere un foglio bianco sul quale disegnare o scrivere la storia che una persona preferisce nella vita.
Nel rispetto della libertà delle altre persone ovviamente. Come amava ripetere la mia maestra delle elementari: la libertà di una persona finisce dove inizia quella di un’altra. 🙂
Ma quali sono gli ostacoli principali alla libertà di una persona?
Come chi segue IperMind sa bene, credo che le limitazioni personali più importanti siano rappresentate da ostacoli interni come paure irrazionali, convinzioni limitanti, emozioni distruttive. È impossibile infatti essere liberi quando la paura limita le tue possibilità di azione.
Anche se fisicamente sono sempre stato libero di muovermi nel mondo come desideravo, spesso non lo potevo fare perché paure, insicurezze e timori personali me lo impedivano. Per questo su IperMind trovi numerose tecniche e strategie finalizzate a smantellare queste catene.
Oltre a questo tipo di limitazioni interne, esistono però dei fenomeni ultra potenti e soprattutto nascosti che possono limitare il tuo libero arbitro.
Sto parlando delle convenzioni e dei condizionamenti sociali.
Il condizionamento sociale si riferisce al processo sociologico nel quale gli individui sono addestrati a pensare e ad agire in un modo generalmente approvato dalla società o di alcuni gruppi all’interno di questa.
Si tende a pensare che siamo noi a scegliere ciò che vogliamo: i nostri gusti, le nostre preferenze, il modo in cui vestirci, come comportarci, quale musica ascoltare, cosa mangiare, ecc. Ma è veramente così?
Come saresti se fossi nato a Baghdad?
Prima di tutto le convenzioni e i condizionamenti sociali cambiano a seconda del periodo storico e della zona geografica nei quali una persona è nata e cresciuta, fattori sui quali non abbiamo scelta. Per renderti conto dell’impatto che hanno queste due variabili su te stesso e sulle tue scelte, prova a rispondere a questa domanda.
Quanto di te, delle tue preferenze, gusti, abitudini resterebbe se fossi nato e cresciuto a Baghdad? Oppure in una piccola tribù dell’Amazzonia? E se fossi nato durante il Rinascimento?
Rispondere a queste domande aiuta a percepire con facilità quanto può essere forte il condizionamento sociale.
Premetto che le analisi che farò sono necessariamente una generalizzazione, in quanto possono esserci delle eccezioni, probabilmente rappresentate anche da te che leggi…grande stima per chi segue IperMind 🙂
La mente come una spugna.
Come delle spugne assorbiamo in modo inconsapevole usi, costumi, idee della società nella quale viviamo.
La maggior parte delle cose che fai in qualche modo sono state scolpite da religione, televisione, politica, scuola e gruppo dei pari attraverso un processo di condizionamento iniziato sin da quando eri bambino e avvenuto al di fuori della tua volontà e consapevolezza.
Per questo motivo tantissime cose che dici, fai, credi e sostieni nella vita potrebbero non essere nate spontaneamente dalla tua testa. Anche se lei potrebbe fartelo credere 🙂
Molto probabilmente se sei nato e cresciuto in Italia, seguirai il calcio, ti piacerà il motociclismo e non disdegnerai la Formula uno. Ti potrà piacere Ligabue, Vasco Rossi e Laura Pausini. Così come se fossi nato in America probabilmente seguiresti il baseball, il football e il basket, oppure se fossi nato in Finlandia l’hockey su ghiaccio.
Una situazione di scelta libera e ottimale è quella in cui tutte le opzioni realisticamente accessibili sono valutate e scelte sulla base dei propri gusti e interessi personali.
Sarebbe un’anomalia statistica se tra tutta la rosa delle opzioni accessibili in ugual misura le nostre preferenze in fatto di musica, cibo, vestiti, stile di vita fossero sempre in linea con quelle del luogo dove casualmente siamo nati.
Il boom della cucina giapponese.
Fino a 10 anni fa nel paesino dove vivo c’era un solo ristorante giapponese che chiuse nel giro di poco tempo perché era sempre vuoto. Nell’ultimo anno ne hanno inaugurati almeno cinque, che ogni venerdì e sabato sera sono sempre pieni. Eppure non è che la cucina giapponese sia diventata improvvisamente più buona.
Cosa è cambiato?
In maniera più o meno consapevole (ma spesso inconsapevole) tendiamo ad acquisire i comportamenti e i modelli più diffusi nella società nella quale viviamo. Conosco persone che oggi si vestono e pettinano in un modo che solo fino a pochi anni fa avrebbero sonoramente preso per il culo.
Non sarebbe neanche un problema se tra le abitudini alimentari acquisissimo quella di mangiare il sushi, oppure se quei calzoni corti alle caviglie che fino a qualche anno fa potevano ricordare una persona con problemi alle tubature dell’acqua in casa, iniziassero misteriosamente a piacerci.
Le idee come un taglio di capelli alla moda.
L’insidia consiste nel fatto che il meccanismo psicologico dietro alla diffusione di un certo taglio di capelli è praticamente lo stesso attraverso il quale si diffondono e acquisiscono le idee. Indipendentemente dal fatto che queste siano giuste o sbagliate. Abbiamo visto quali danni sono capaci di fare nel mondo le persone con le idee sbagliate.
Non penso infatti che i tedeschi negli anni ‘40 in Germania fossero peggio o diversi dalle persone che abitavano altrove. Semplicemente quello che hanno fatto è stato acquisire le idee sugli ebrei che andavano per la maggiore nel luogo in cui vivevano.
Lo faccio perché lo fanno gli altri
Poiché penso che un mondo che rispetta gli animali sia un mondo migliore dove vivere, da qualche tempo sto sostenendo attivamente una campagna contro le brutalità cui vengono sottoposti i cani in alcune aree della Cina e della Corea del sud.
Il mercato della carne di cane in diverse realtà di quei paesi infligge al miglior amico dell’uomo con esso co-evoluto un trattamento terribile. Spesso i cani vengono rubati ai legittimi proprietari, per essere poi deportati, e spesso torturati e bolliti vivi perché pensano che la sofferenza renda la carne più buona.
A tal proposito mi ha colpito un sondaggio volto a comprenere le motivazioni dietro al consumo di carne di cane. In alcune località della Cina questo comportamento è più comune e in altre meno. Alle persone che vivono nelle aree dove il consumo di carne di cane è più comune è stato chiesto perché la mangiano. Una delle risposte più frequenti è stata “perché la mangiano anche i miei colleghi”.
Anche alle persone che vivono in parti della Cina nelle quali il consumo di carne di cane è meno comune fu posta la stessa domanda. Indovina anche in questo caso quale fu una delle risposte più frequenti. Esatto. “Perché la mangiano anche i miei colleghi”. Il grafico che segue illustra bene il concetto.
Il condizionamento sociale fa leva sul freudiano istinto del gregge e solitamente non si basa su motivazioni logiche e razionali.
Questa tendenza a seguire ciò che fanno gli altri nasce in parte da motivazioni psicologiche quali volersi sentire parte di un gruppo. A prescindere dal fatto che questo voglia il tuo bene o che sappia con precisione cosa sta facendo. 🙂
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Finora ti ho parlato del condizionamento più o meno casuale a cui siamo esposti crescendo e vivendo all’interno di una società.
Oltre a questo esiste una forma di manipolazione volontaria e programmata che viene esercitata da parte di chi coltiva interessi il più delle volte di natura economica o politica. Basta accendere la televisione in qualsiasi momento della giornata per trovare una vera e propria battaglia tra chi vuole influenzare le tue idee politiche e di acquisto.
A questo punto la domanda è legittima, come difendersi dai condizionamenti sociali?
Come sviluppare un iper-spirito critico in 4 passi
Fortunatamente esiste un modo per contrastare l’acquisizione automatica dei condizionamenti sociali. La soluzione consiste nel coltivare lo spirito critico.
Poiché questi non possono essere contrastati se non vengono prima riconosciuti, il primo passo è quello di diventare consapevoli. Quindi è importante osservare i propri comportamenti, le proprie abitudini e le proprie convinzioni.
1) Fai un inventario.
Fai un inventario delle tue idee e preferenze: in ambito musicale, in fatto di abbigliamento, aspetto, bellezza, alimentazione, relazioni, per quanto riguarda le tue idee politiche, religiose ed ideologiche.
Poi chiediti:
- quanto di queste idee o preferenze sono state decise da me? E quanto di queste invece è stato influenzato da parenti, amici, dallo stato in cui vivo, da quello che trasmettono alla televisione?
- quali di questi modelli e comportamenti acquisiti mi sono utili?
- quali di questi invece sono dannosi o mi limitano?
- questi sono i migliori modelli possibili, sulla base dei miei valori?
Metti in discussione i tuoi desideri, i tuoi comportamenti e schemi di pensiero ricorrenti.
2) Verifica e approfondisci le notizie.
Verifica sempre le fonti. Se un argomento è di particolare importanza per te, non è sufficiente la notizia passata in televisione oppure ciò che ne pensano i colleghi.
Anche se in buona fede, le persone spesso sono disinformate. Per fortuna la rete ci da strumenti di approfondimento incredibili sulle notizie. In caso di argomenti controversi spesso le persone si dividono in due fazioni opposte.
Coloro che credono che se una cosa non è già confermata da un quadrilione di ricerche in laboratorio, questa semplicemente non esiste (le mele cadevano ben prima che Newton formulasse la sua famosa legge di gravitazione 🙂 ) oppure chi crede un po’ a tutto vedendo complotti e misteri ovunque.
Non cedere alla tentazione psicologica di schierarti né da una parte né dall’altra ma con spirito scientifico e distaccato sii interessato solo alla verità, anche se questa non ti piace 🙂
Con tutta la fuffa che c’è in giro, mantieni sempre un sano scetticismo, ma non farti mai limitare da questo.
A proposito di questo passo, per esprimere meglio i concetti qui esposti , stavo per inserire il cosiddetto “esperimento delle 5 scimmie” uno studio di condizionamento sociale che uno scienziato avrebbe condotto sui primati. Ricordavo di aver trovato quell’esperimento anche su siti che ritenevo autorevoli.
Ho fatto una ricerca più approfondita per verificare l’origine di quello studio scoprendo che tale esperimento, nei termini in cui è stato condiviso e ripreso da più fonti non è mai stato realizzato.
3) Distingui i fatti dalle opinioni.
Il mondo presenta fatti ed eventi, la mente umana su questi ci appiccica significati e interpretazioni. Ricorda che il modo in cui gli eventi sono interpretati è arbitrario, per questo motivo non esiste una definizione di giusto o sbagliato, bello o brutto valida per tutti.
E’ praticamente matematico, ogni qual volta che al cinema vedo un film che mi fa calare la palpebra, poi leggo recensione entusiasta del critico di turno. Oppure il contrario. Non basarti su quanto è popolare o diffusa un’idea per stabilirne la validità. La storia ci dimostra che in numerosissime occasioni l’uomo per decenni o addirittura secoli ha abbracciato credenze false.
Sulla base di questa distinzione formati eventualmente la tua idea, che se si parla di opinioni e non di fatti ha lo stesso valore di quella di un’altra persona.
4) Occhio a cosa viene condiviso nei social.
Negli ultimi anni ho notato una forma di condizionamento nuova, quella che avviene nei social. L’influenza del gruppo dei pari offline, si è affiancata all’influenza della cerchia degli amici su Facebook.
La tipologia di contenuto condiviso è anche in questo caso incentivato o inibito dal meccanismo di premi e punizioni così rilevante nei processi di condizionamento. La punizione per un post condiviso è l’indifferenza, i premi sono il numero di like, condivisioni e visualizzazioni.
Anche in questo caso, un post con molte condivisioni e like tende ad avere un impatto a livello di influenza superiore rispetto ad un contenuto senza numerosi segnali sociali. Questo nonostante il fatto che spesso siano proprio le bufale a diventare virali.
Per concludere.
A capodanno indosso la maglia della sera prima, spesso sono le altre persone che mi ricordano il giorno del mio compleanno, i convenevoli durante un incontro mi fanno venire l’orticaria, le feste le santifico quando lo decido io, non compro fiori il 14 febbraio, se mi va di fare un regalo ad una persona glielo faccio e non aspetto il giorno “giusto”, e soprattutto non me frega nulla se i miei ex compagni di scuola sono quasi tutti sposati.
“Hey ciao DannyZ, ma quando ti sposi? Mmm non so… E tu, quando divorzi? 🙂
Eppure nemmeno io sono esente dai condizionamenti sociali. In qualche modo anche i miei gusti sono influenzati da ciò che accade attorno a me. Questo avviene in modo profondo e a troppi livelli per farla franca. Il calcio non mi piace, ma Vasco si 🙂
Inoltre, come se non bastasse, la pressione sociale per chi non si adegua può essere molto forte. Al gregge non piacciono le pecore nere.
Fortunatamente non tutte le convenzioni e i condizionamenti sociali sono negativi. Alcuni sono utili nell’unire le persone e sono stati importantissimi nel farci evolvere come civiltà.
Il segreto sta nel saper distinguere quelli utili da quelli dannosi, (basta pensare agli assurdi modelli di bellezza che vengono proposti) e per questo serve lo spirito critico.
Quello che il più delle volte accade è che le persone si limitano a scegliere la portata all’interno di un menù già scritto. Spero con questo articolo di averti, anche solo suggerito l’idea che sia possibile cambiare menù.
Cosa ne pensi del condizionamento sociale? Ti è capitato di notarlo e di fare delle considerazioni? Parliamone qui sotto nei commenti.
P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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A presto
Il nostro libero arbitrio è un’illusione , proprio come il nostro ego, noi non siamo la nostra “identità”. Siamo esseri viventi programmati da un’eredità genetica e dai condizionamenti sociali appresi da persone che a loro volta li hanno subìti . Per quello conserviamo ancora istinti primordiali . Chi siamo ? Non abbiamo mai scelto nulla : nostro nome, il nostro sesso ,il nostro colore della pelle, la nostra nazionalità, i nostri parenti , il nostro carattere ,i nostri amici e di conseguenza tutto il resto . Tutto quello che crediamo di scegliere consapevolmente ci viene puntualmente dettato dalla mente e… Continua »
Grazie, bellissima riflessione. Constato con piacere che non sono influenzabile anche se nata e cresciuta in Italia non amo Vasco, la Pausini il calcio non seguo la moda in quanto non rispecchia il mio essere e sono piuttosto informata e pure un pochino complottista.
Un caro saluto
Sempre molto felici le tue intuizioni ed idee!! Non si può che riflettere in modo costruttivo! ☺️Grazie Danny per queste “pillole” di saggezza!
Prego Mary 🙂
Molto bello l’articolo, quanto delicato l’argomento. Il comportamento umano in ambito sociale è assai affascinante e suggerisco di approfondire il tema, porta davvero a tante riflessioni. Ma torniamo a noi; purtroppo e sottolineo purtroppo il nostro ambiente culturale è imperniato su questi concetti, il marketing stesso ne fa larghissimo (discutibile) uso, pensate ai bisogni creati e inculcati per far vendere questo e poi quello e poi quell’altro ancora. E le giovani generazioni? e il riconoscimento sociale? difficile per un ragazzino trovare la quadra di un concetto che ti dice: “se non ti vesti in un dato modo o se non… Continua »
Ciao Paolo, grazie per avere condiviso la tua riflessione.
Ciao Danny, complimenti per il contenuto dell’articolo. E’ interessante soffermarsi a riflettere che molte delle nostre decisioni, che riteniamo razionali, non lo sono affatto. Uno dei Bias Cognitivi dai quali prendere le distanze è proprio il “bandwagon bias” o “Effetto carrozzone”. La maggior parte delle persone sente il bisogno di omologarsi perché in questo modo diventa parte integrante di qualcosa, di un gruppo. Il problema non è tanto l’omologarsi o meno ma il fatto che non ce ne accorgiamo.
Grazie dell’articolo. A presto, Marco.
Ciao Marco, ah, il mitico effetto carrozzone, il nome dice tutto. 🙂 Il punto è esattamente quello che dici, come si fa a stabilire se l’omologazione ha effetti positivi o meno se non ne siamo consapevoli?
Io da quando sono uscita di casa cerco di farmi una mia idea di tutto infatti mi chiamano bastian contrario e cerco di essere coerente con me stessa x quanto possibile questo mi fa stare meglio ciao Danny
Ciao Laura, è segno di intelligenza cercarsi di farsi una propria idea su tutto. Non smettere
Hai ragione Danny…ma io non mi interesso di politica e mi interesso molto di cinema…questo fa di me una pessima cittadina influenzabile e una spettatrice libera. Non posso seguire ciò che mi annoia!
Ottimo Donata, nessuno dovrebbe seguire ciò che lo annoia
questo articolo mi fa stare meglio,gia mi sento meno disadattato.
Ciao Leonardo, mi fa piacere che l’articolo abbia avuto in te questo effetto
Io sono,purtroppo per me, considerata molto spesso la voce fuori dal coro. Difficilmente mi adeguo soprattutto a lavoro a conformismi imposti.
Ho una mia opinione che spesso entra in contrasto con chi mi sta intorno. Il risultato è che spesso pago questa mi diversità.
Ma mi sta bene così,sono contenta di aver letto questo articolo che mi ha fatto capire che tanto sbagliata non sono. Grazie delle indicazioni
Ciao Katia, no, non sei sbagliata. Grazie per l’apprezzamento.
a volte vi la domandina che ti manda in pappa il cervello che rasenta una crisi esistenziale ….e ti pone in una situazione di stress che ti devasta. … tanto quanto un evento che ti pone in discussione…. Ma è altrettanto vero che se veramente si vuole essere se stessi e non avere “solo” sensazioni, occorre potersi fermare e con chiarezza, che viene sempre dopo ogni tempesta, chiedersi: “.. è questo ciò che voglio davvero ? “. Se solo lo potessimo fare ogni giorno, che che vita ci concede, forse avemmo scelto la giusta dimensione che ognuno di noi ha… Continua »
caro danny, grazie per l’articolo interesantissimo e che condivido al 100%. IO non mi sento disadattata ad essere bastian contrario o fuori dalle convenzioni, sto male quando faccio qualcosa non in linea con me stessa e cerco di insegnare questo a mio figlio. ps continua a non sposarti se non trovi la persona giusta
Ciao Gabriella, grazie per il consiglio 🙂
Buongiorno Danny e grazie anche da parte mia di questo tuo lungo scritto che sicuramente ti ha richiesto molto tempo per scriverlo x cui Grazie ancora. Come ha scritto o detto qualche vecchio saggio, non vediamo mai la realtà x quello che è, ma x quello che siamo… e quindi in base a dove siamo nati appunto, dove e come siamo cresciuti, oltre alle esperienze e alle credenze che ci siamo fatti durante la vita fino ad oggi. Da qui nasce appunto il problema che per questo poi facciamo fatica ad essere sempre critici ed obbiettivi e di basarsi semplicemente… Continua »
Grazie Vasco, sono d’accordo con ciò che hai scritto
Tutto verissimo e profondo, come sempre grazie Danny! Io sono sempre stata parecchio “fuori le righe” e cerco di pensare con la mia testa…. Nonostante spesso vengo presa in giro! Adesso sto combattendo x far capire questo concetto a mia figlia adolescente totalmente succube dei condizionamenti sociali! È una battaglia persa x ora ma io non mollo!
Epigeneticaa!!!
Ciao Danny, in realtà da un po’ di anni si sta proprio verificando, a livello individuale soprattutto (come si evince dai commenti al tuo ottimo artico), il fenomeno contrario: il rifiuto delle opinioni altrui (soprattutto dei cosiddetti esperti), in modo che si può constatare, per esempio in una assemblea condominiale, che ogni testa ha un’opinione (quasi mai fondata) differente. Ora impera la diffidenza, insieme però a una prona aderenza quasi istintiva a pareri che sembrano autorevoli perché espressi con grande “sicumera”. Facciamo bene a vigilare, ma per essere dei “vigilanti” preparati, siamo costretti a studiare, il che costa per lo… Continua »
Si Sì questo io ho sempre fatto come una specie di informatore indipendente ma incredibilmente i condizionamenti sono talmente tanti che potrebbe anche non bastare comunque lo spirito critico personalmente è fondamentale
Caro Danny vengo condizionata ogni giorno a causa della mia disabilità per cui ho imparato a farci il callo convivendo con pregiudizi e discriminazioni, ma nonostante tutto riesco a trovare i mei angoli di paradiso in cui contattare me stessa e portare pace dentro il mio cuore
Grazie Danny per questo articolo illuminane, anche se io sono sempre stata una persona che nuota controcorrente
Non è facile sfuggire dai condizionamenti sociali , a volte non te ne accorgi neppure. Non mi piace il calcio e non seguo neppure altri sport, i miei interessi sono sempre stati fuori dagli schemi, pero mi sono resa consapevole che non li ho mai seguiti come volevo, davo sempre più spazio e importanza ai doveri/ lavoro e questo e’ un mio condizionamento familiare. Con un po di lavoro grazie anche ai tuoi consigli cambiare si può!
Sono sempre stata considerata bastian contrario anche se ho impiegato decenni+decenni ad esternarlo senza problemi! Il più delle volte in mezzo alla gente sento di essere fuori luogo. Mi piace approfondire gli argomenti e sono anche disposta a cambiare idea se ritengo giuste le argomentazioni! Non faccio parte del branco…. anche nel lavoro ho sempre preferito farlo in solitaria e non in team! I tuoi articoli sono sempre interessanti e fanno riflettere! Grazie
Resta il fatto che indipendentemente da quello che ci si auspica o da quello che ereditiamo culturalmente, il nostro univerrso pocede nel suo divenire, indifferente a qualsiasi considerazione umane sia che esse siano ritenute giuste o errate.
Questa si chiama Realtà ed è unica.
Molte ivnece sono le sue interpretazioni.
Certo Stefano, ho voluto infatti rimarcare questo concetto nel punto 3) “Distingui i fatti dalle opinioni”
Esiste l’autocoscienza PURA (vedi definizione sopra “consapevole, lucido e non condizionato”) e l’autoscoscenza IDENTIFICAT (in un ruolo, in una cosa, in un corpo, in un’IDENTITA’ COLLETTIVA … come gli esempi che hai fatto tu in quest’articolo). A mio parere, ma mi sa che anche tu Danny sei d’accordo, il modo più veloce per diventare “consapevole, lucido e non condizionato” è passare allo stato superiore di coscienza che, disidentificandosi con tutto, si sgancia dei condizionamenti molto facilmente! Comunque il check da te proposto può aiutare le prsone a rendersi conto…..
Ciao Massimo, hai ragione, infatti “antivirus mentale”, l’esercizio che ho proposto nel precedente articolo speciale è un ottimo metodo per entrare in quello spazio interno privo di preconcetti e condizionamenti mentali. Si sposa benissimo con la strategia di pensiero critico che ho condiviso in questo articolo
Ciao Stefano, assolutamente, ciò che ho scritto era proprio per sottolineare che come capita ancora oggi, pensavano di conoscere tutto. Le cose esistono ancora prima che qualcuno le scopra e allo stato attuale non credo si sia scoperto tutto:-)
E nonostante non sia perfetta, allo stato attuale la scienza rappresenta il miglior metodo per indagare sulla realtà.
D’accordissimo su tutto! Fin da piccola sono sempre stata una che va “controcorrente” e cerco sempre di far passare il messaggio. Purtroppo ottengo pochissimo successo e vengo etichettata come asociale… Ma non mi arrendo. Prosegui così anche tu!
Ciao Cristina, anche a me capita di essere etichettato come asociale e a volte lo sono veramente… pazienza 🙂
Ciao Danny, grazie per aver condiviso queste riflessioni. Le sento molto vicine. Purtroppo spesso le pressioni a essere come gli altri sono molto forti e ci si sente a disagio a essere un po’ diversi. Grazie ancora, credo che questo sia uno degli articoli più belli che abbia mai letto 🙂
Ciao Deborah, a volte la pressione sociale è il prezzo da pgare per essere se stessi. Ma ci sta 🙂 Grazie per avere apprezzato l’articolo.
Ciao dannyz, sono nata in Italia ma non mi piace il calcio (gioco mafioso) che per me non è uno sport non ascolto Vasco Rossi e altri ma solo musica classica. Chi vuole imitarmi?
Ciao Orsolina, per quello che riguarda alcuna musica classica ti imito io 🙂
Ciao Dannnyz, Seguire acriticamente ciò che fa la massa è purtroppo uno dei comportamenti più comuni e stupidi che esistano.
Le persone si sentono semplicemente più sicure se seguono ciò che fanno gli altri. Anche se spesso è una sensazione di sicurezza fasulla .
Grazie anche per questa meravigliosa condivisione che aiuta a riflettere a crescere. Ho anche firmato la campagna.
Ciao Massimo, spesso come ho detto anche i condizionamenti sociali sono utili. Il punto è che se lo fanno tutti anche un comportamento stupido, può sembrare normale 🙂 Grazie per la campagna.