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In questo articolo scoprirai come liberarti dal perfezionismo in tre passi.
Friends è una delle mie serie preferite. Guardarsi una puntata di questa sitcom è come assumere una pillola del buonumore… legale intendo 🙂
Tra i protagonisti del cast di Friends ce n’è uno che è perfetto per introdurti questo articolo, prova a indovinare a chi mi riferisco 🙂 Sto parlando di Monica Geller.
La sua maniacale ossessione per ordine, pulizia e organizzazione fanno di lei il ritratto della perfezionista doc. Ovviamente nel suo caso il perfezionismo raggiunge picchi inumani e mi auguro che nessuno si ritrovi a fare quello che sta facendo nell’immagine :-).
Inoltre, Monica spesso diventa estremamente competitiva e se qualcuno la critica è disposta a tutto pur di dimostrare di essere la migliore.
Se trovi qualche assonanza con il personaggio di Monica, se hai la tendenza a rimandare, hai standard che puntano all’irraggiungibile e spesso sei insoddisfatto di ciò che realizzi, in questo articolo ti svelerò come affrontare il perfezionismo e liberarti della Monichite.
Indice
Cos’è il perfezionismo?
Un perfezionista è una persona che rifiuta di accettare qualsiasi risultato a meno che non sia perfetto. In psicologia il perfezionista è una persona che “aspira ad essere impeccabile, si dà standard troppo elevati, ed è eccessivamente critico verso se stesso.
Non solo, come se non bastasse è tipicamente molto preoccupato per quello che può essere il giudizio degli altri. Per un perfezionista, qualsiasi cosa che sia meno che perfetta è inaccettabile.
Questo atteggiamento in genere nasce dal desiderio di evitare rifiuti, critiche ed errori.
I perfezionisti tendono spesso ad essere visti come rigidi, duri e inflessibili, anche se il più delle volte sono persone vulnerabili con una scarsa resilienza.
Tale comportamento, soprattutto se non riconosciuto, può essere uno degli ostacoli peggiori nella tua vita, impedirti di realizzare i tuoi obiettivi e di completare i tuoi progetti.
Un uomo non farebbe nulla se aspettasse fino a poterlo fare così bene che nessuno possa trovarvi dei difetti. J.H. Newman
Sei un perfezionista? Scoprilo.
Per aiutarti a valutare il tuo livello di perfezionismo ho identificato alcuni segnali comuni:
- Tendi a rimandare e procrastinare i lavori fino a che non sono impeccabili?
- Appena qualcuno ti fa una critica scatti e ti metti sulla difensiva?
- Non sei mai soddisfatto dei tuoi risultati?
- Hai paura che il tuo lavoro possa venire criticato?
- Ti aspetti il massimo da te e dagli altri?
- Tendi a pensare in bianco o nero (es. qualsiasi cosa meno della perfezione è un fallimento)?
Benvenuto nel club dei perfezionisti 🙂
Perfezionismo nevrotico vs perfezionismo sano.
Il perfezionismo può anche essere un tratto sano, il problema arriva quando è portato all’estremo.
Questo è il caso del perfezionismo nevrotico (o maladattivo). Le persone con questo tipo di perfezionismo lasciano che i loro risultati definiscano chi sono e sperimentano spesso profonda infelicità verso i loro obiettivi.
Sono quelle persone che non si accontentano mai di quello che hanno fatto e vivono perennemente insoddisfatte.
Puntano ad alti standard ad ogni costo, dalle relazioni alla salute.
Sfortunatamente, questo è anche il tipo di perfezionismo che spesso viene glorificato dai media, dove un attaccamento ai risultati poco sano e un focus nevrotico sugli obiettivi sembrano essere la normalità.
D’altra parte, c’è un perfezionismo sano che è positivamente motivato da standard elevati e li usa per spronarsi.
Queste persone anche se si impegnano per raggiungere i loro obiettivi non lasciano che i fallimenti li buttino giù o definiscano chi sono.
Se impari a riconoscere la differenza tra questi due tipi di perfezionismo, puoi accorgerti quando stai avvicinandoti alla zona nevrotica e modificare il tuo comportamento sulla base di questo.
Le cause del perfezionismo.
Uno dei maggiori esperti sul perfezionismo è il professore di psicologia canadese Gordon Flett, detto anche “Mr Perfect” per la sua impeccabilità nel non sbagliare mai nulla (no scherzo :-)).
Il professor Flett ha identificato tre tipi di perfezionismo: self-oriented (si aspettano la perfezione da se stessi), other-oriented (richiedono la perfezioni agli altri), e socially-prescribed (pensano che gli altri si aspettino che loro siano perfetti).
Alla base del perfezionismo spesso c’è il desiderio di piacere agli altri.
Infatti, i perfezionisti mossi da questo desiderio hanno paura di essere rifiutati, paura di sbagliare o di non ricevere attenzioni positive se non sono perfetti o fanno le cose perfettamente.
Spesso sono convinti che i loro genitori, capi, compagni li ameranno e li stimeranno solo se saranno perfetti. Tendono ad essere dei lavoratori molto diligenti e anche stacanovisti pur di soddisfare le aspettative dei superiori.
Come liberarsi dal perfezionismo in 3 passi.
Liberarsi dal perfezionismo è possibile, scopri come seguendo questi 3 passi.
1) Individua le situazioni che attivano il perfezionismo.
Spesso il perfezionismo può emergere in modo più limitante in un’area della tua vita piuttosto che in un’altra.
Quali sono le situazioni tipiche in cui entri in mania da perfezionismo? Sul lavoro? A casa?
Elenca le situazioni in cui il perfettino che è in te salta fuori alla ricerca di approvazione. Sii molto specifico.
Per esempio, quando devo esporre un’idea durante una riunione di lavoro o durante un esame, quando ho un appuntamento e mi preoccupo eccessivamente del mio aspetto,…
2) Che tipo di perfezionista sei?
Esistono diversi tipi di perfezionismo, a quale ti avvicini di più?
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Il ritoccatore instancabile.
Sei affetto da questo tipo di perfezionismo se sei spesso convinto di dover fare di più, se non sei mai soddisfatto di come sono stati realizzati i tuoi progetti, se lavori fino al termine delle scadenze e consegni i lavori in ritardo pur di fare i tuoi ennesimi ritocchini e ricontrollare che tutto sia a posto.
Questo tipo di perfezionismo tenta di non terminare mai i progetti perché poi potrebbe correre il rischio di essere esposto a critiche, essere giudicato e ancor peggio ridicolizzato.
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La paralisi del creativo.
Sei affetto da questo tipo di perfezionismo se non puoi produrre nulla che non sia perfetto al primo colpo.
Le tue idee sono bloccate perché non sono mai buone abbastanza per essere esposte. Il tuo critico perfezionista non ti consente di imparare e provare perché in entrambi i casi significa esporre qualcosa che non è perfetto al primo colpo.
Ad esempio il blocco dello scrittore parte proprio dalla preoccupazione eccessiva nel buttar giù la prima bozza perché la si ritiene sempre troppo banale. Io bazzico in quest’area e un po’ anche in quella precedente 🙂
Questo tipo di perfezionismo probabilmente ignora che la maggior parte dei più grandi capolavori letterari non sono stati scritti di getto e venuti bene alla prima, ma sono stati rivisitati più e più volte per poi essere migliorati.
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Il controllore impeccabile.
Sei affetto da questo tipo di perfezionismo se il tuo mondo deve essere sempre perfettamente in ordine e sotto controllo. Devi fare sempre la cosa giusta e la scelta giusta.
La tua casa e la tua famiglia devono sembrare impeccabili. Eserciti un rigido controllo sui tuoi comportamenti che ti porta via vitalità e spontaneità.
Questo è il tipo di perfezionismo di Monica Geller e credo che sia quello che ha la mia vicina, considerato il numero di volte che passa l’aspirapolvere durante la giornata.
3) Accetta le critiche.
Accetta le critiche e individua un piano per fronteggiarle al meglio.
Se sei un perfezionista probabilmente avrai paura che il tuo lavoro o progetto possa venire criticato in malo modo.
Molto spesso questa paura è irrazionale e la provi solamente perché ti sei dato degli standard troppo elevati. Non tutti, infatti, nel valutare ciò che hai fatto potranno farlo con gli stessi standard di un perfezionista. Grazie a Dio 🙂
Detto questo ti sarai accorto di come nella vita sia praticamente impossibile accontentare tutti, a prescindere da quanto sia eccellente il tuo lavoro. Vuoi una piccola dimostrazione?
Qual è il tuo film preferito? Quello che consideri un capolavoro assoluto del cinema? Ne hai in mente uno?
Bene, ora vai sul popolare sito di cinema IMDb, cerca le recensioni di quel film, ordinale per “Hated it” e stupisciti nel vedere le numerosissime opinioni pessime che anche il tuo adorato film possiede 🙂
Per esempio, il film piazzato al numero uno della classifica dei 250 film più votati: “Le ali della libertà”, su 4.187 recensioni ne possiede centinaia di negative.
Puoi fare la stessa cosa anche con la letteratura andando a verificare le stroncature su Amazon che sicuramente possiede anche il libro, ammesso che abbia una certa popolarità, che consideri il migliore mai scritto.
Rassegnati quindi, anche i migliori capolavori mai realizzati sono stati stroncati, abbassa le tue pretese, accetta che ci saranno sempre persone che potranno non apprezzare il tuo lavoro e concentrati invece su quelle a cui potrebbe piacere.
Come rispondere alle critiche?
A questo punto le critiche potranno essere sostanzialmente di due tipi: costruttive o distruttive.
Innanzitutto è importante che tu riesca ad accettarle entrambe. Infatti, non hai il controllo su quello che potranno dire o pensare le altre persone.
Se le critiche sono costruttive, non puoi che essere contento perché hai la possibilità di migliorare il tuo progetto e apprendere cose nuove.
Se le osservazioni fatte sul tuo lavoro invece sono distruttive oppure errate, e non puoi quindi ricavare nessun feedback utile da esse, semplicemente accettale e lasciale andare.
Se la critica è corretta ma espressa in modo aggressivo o offensivo puoi sempre rispondere in un modo assertivo.
Ricorda inoltre che gli sbagli sono una parte naturale del processo di apprendimento.
A meno che tu non lavori in una centrale nucleare oppure stia facendo una complicatissima operazione a cuore aperto se fai qualche piccolo errore qua e là l’universo continuerà ad esistere come sempre.
Per Concludere.
Questo blog a breve compirà 10 anni. Sì, il tempo vola. Ricordo che a volte, durante la scrittura dei primi articoli, il perfezionismo emergeva in modo violento. Pubblicavo il nuovo articolo la mattina alle 8.30.
Anche se era pronto da giorni, controllato e ricontrollato, spesso mi ritrovavo anche alle 4 della mattina del giorno della pubblicazione a fare i raggi X a ciò che avevo scritto, alla ricerca di qualsiasi piccola imperfezione che potesse essermi sfuggita.
I paragrafi sono bene separati?
Ho scritto i migliori sottotitoli possibili?
I pulsantini di condivisione funzionano?
Più con la lente d’ingrandimento andavo alla caccia di imperfezioni e più ne trovavo. Spuntava sempre la frase che poteva essere migliorata, la citazione pertinente da aggiungere, l’immagine più carina,…
Arrhg sono le 4 di mattina, tra qualche ora migliaia di persone leggeranno l’articolo!
Devo andare a dormire, però prima un ultimo controllo. La virgola cazzo, lì ci vuole la virgola! Poi di forza mi trascinavo a letto, chiudevo gli occhi e mentalmente continuavo a formattare l’articolo con il carattere giusto.
Non scherzo, continuavo a occhi chiusi a mettere i grassetti alle parole. Il perfezionismo mi stava facendo perdere il lume della ragione. Per la mia salute psichica fui costretto a cambiare rotta.
Una volta terminato il post, mi sarei assicurato che fosse innanzitutto un articolo che a me stesso sarebbe piaciuto leggere, che trasmettesse i messaggi che mi ero prefissato e dopo il terzo controllo avrei mandato a fanculo la virgola, il grassetto e la spaziatura.
Capita anche a te di essere bloccato dal perfezionismo? Qual è il tipo di perfezionista a cui ti avvicini di più? Fammelo sapere qui sotto nei commenti 🙂
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P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-)
Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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Un Iper-abbraccio 😉 ✌️
Ciao Danny, articolo stra-bello. Il mio tipo di perfezionista è il ritoccatore instancabile, anche se il controllore impeccabile emerge spesso. Mi ha fatto riflettere l’esempio del film più votato sul sito di recensioni, grazie per questi articoli che aiutano a cambiare.
Ciao Massimo, IMDb è la dimostrazione che volere essere perfetti per evitare le critiche e impossibile. Grazie per l’apprezzamento 🙂
io sono un tipo di perfezionista che tu non hai citato: il ‘procastinatore’, cioè quello che rimanda sempre l’inizio di qualcosa (sono un’insegnante di matematica e scienze: tipicamente correggere i compiti in classe, preparare una lezione, scrivere un verbale, decidere di proporre un progetto…). Non mi sento mai pronta, mai abbastanza competente, oppure devo fare altre cose più urgenti(pulire la casa, poratare i miei figli in giro, leggere quei nuovi testi di matematica che potrebbero aiutarmi, guardare su Internet per avere idee su come trattare un certo argomento…)
Qual’è il consiglio in questi casi?
Ciao Danny, ti faccio i complimenti per l’originalità di questo articolo, che tratta di un argomento per me molto importante. Sono anche io passato in un periodo di perfezionismo. Il mio si manifestava nel controllare e ricontrollare continuamente le mie azioni prima di concluderle. Fortunatamente sono riuscito a superare questa fase, capendo che davvero non ne vale la pena.
Preferisco sbagliare qualcosa piuttosto che diventare matto!
Un Saluto da Andrea
Buongiorno, anche io purtroppo ho come croce e delizia il perfezionismo, sarò che sono della Vergine ehehehhe l’importante è stare bene con se stessi alla fine, se tutto questo deve portare a sfiancarsi al diavolo tutto questo senso di inadeguatezza!
Ciao Beatrice, hai detto bene, sfiancarsi non paga, tanto la perfezione non si raggiunge 🙂
Complimenti Danny, articolo veramente interessante. Grazie di cuore.
Sono così perfezionista che non riesco a scrivere nessuna risposta che ritenga sufficientemente adeguata!!! 🙂
Grazie mille!!! Ho scoperto di essere una perfezionista. Non me ne ero mai accorta prima, perchè ogni cosa di me e attorno a me non è mai abbastanza … ci siamo capiti 😉 Da una perfezionista mi aspetterei perfezione!
Perfetto Natalia 🙂
Dannyz Ipermind Non lo so se ho detto una cosa intelligente, ma sta di fatto che lo vivo: sono talmente preoccupata di fare la cosa giusta al momento giusto che mi blocco in tantissime cose! Come dire invece che agire e fare, PENSO penso e penso, ed alla fine non combinò na mazza: perché le cose che faccio devono essere perfette! Se poi agendo faccio un errore ,invece che apprezzare il globale di ciò che ho svolto, vedo solo l’ errore commesso! Così agitandomi, perché potrei sbagliare, spesso non agisco! E la cosa assurda é che agli altri concedo qualsiasi… Continua »
Sono due mesi che lavoro ad un articolo e non riesco a completarlo. Ogni frase nasce da un’attenta analisi, ma dopo un’ora mi fa già schifo e la devo cambiare. Volevo consegnarlo perfetto, completo e in tempi record, ma lo consegnerò tardi, imperfetto e di sicuro non completo come vorrei. Credo che la persona che si occupa di revisionarlo sia anche più perfezionista di me, dato che ogni volta mi trova errori da correggere (come ad esempio: uno spazio in più). Ho una paura delle critiche che ormai mi sento bloccata, a lavoro, a casa e all’Università. La cosa che… Continua »
Ciao Silvia, ti capisco benissimo 🙂 Da quello che hai scritto è chiaro che sei consapevole dei limiti che presenta questo atteggiamento. Mettendo in pratica le strategie qui condivise sono sicuro che riuscirai a migliorare questo aspetto. Grazie per l’apprezzamento e per la tua condivisione.
Azzzzz … Paralisi del creativo e controllore impeccabile! Sono i controllori costanti della mia vita!
Ah non devo sbagliare! Gli altri possono, ma io no! Se qualcosa va male é comunque colpa mia … Anche il surriscaldamento del sistema! 😉
Devo fare la cosa giusta
e perdo tutta la mia vitalità e spontaneità!
Devo piacere agli altri come se loro fossero più importanti di me!
Riuscirò ad eliminare questi maledetti controllori? Ci sto lavorando, ma sono così imponenti e massicci!
Grazie! L’ articolo giusto al momento giusto nella mia vita!
Ciao Bruna, hai detto una cosa intelligente che forse nell’articolo non ho sottolineato; l’eccessivo controllo razionale nella fase creativa limita la spontaneità e la creatività stessa. Confido che d’ora in poi riuscirai a tenere a bada i tuoi controllori 🙂
Io appartengo senz’altro il gruppo “La paralisi del creativo”… per paura di non fare le cose ad hoc… praticamente non faccio nulla e scaturisce in me una tale frustrazione tanto che arrivo ad odiarmi
Ciao Alessandra, l’essere troppo critici nei confronti di se stessi porta infatti alla frustrazione. Non arrivare però ad odiarti, semplicemente tieni d’occhio questa abitudine al perfezionismo e contrastala con i consigli che ho condiviso qui 🙂
Il perfezionismo è spesso uno dei nostri più grandi limiti. Ma non sempre, appunto.
cd grazie molto gentile-
Nessuno dei tipi mi rappresenta al 100% ma sono presenti tutti e 3…maniaca del controllo soprattutto, anche nei confronti di ciò che – oggettivamente – non può essere controllato, come le opinioni o le reazioni del prossimo! Ma anche il revisore di bozze non scherza, così come lo stakanovista. Alla base di tutto c’è sempre la pretesa di piacere a tutti, per cui grazie per la riflessione che mi hai offerto riguardo alle diverse recensioni di film e opere considerati capolavori
Ciao Sara, diciamo che dal punto di vista del perfezionismo non ti fai mancare niente 🙂 Mi fa piacere che la riflessione ti sia stata utile, la lotta per evitare le critiche è una lotta persa..
Quanto attendevo questo articolo 😀 niente di più vero…PURTROPPO tra le tipologie sono molto simile a Monica di friends..tendo a voler avere il controllo di tante e troppe cose “la tv è al centro? Uhm fammi sedere..no un pelo a destro,ok però è troppo in avanti” 😀 Mi rendo conto che è un perfezionismo fine a 2 cose: paura di apparire “male” e la voga sbagliata che ci trasmette “il mondo” di fare e avere le cose al top (GRANDE BUGIA) Ma pian piano me ne sto sbarazzando, mi aiuta tanto pensare che niente di memorabile o divertente è nato… Continua »
Ciao Emanuele, in effetti dietro al perfezionismo, si nasconde spesso una bugia. La menzogna che con la perfezione si possano ottenere premi (carote) oppure evitare punizioni (bastone). Peccato solo che la perfezione sia irraggiungibile 🙂
Gentile Danny, Ti ringrazio molto per l’articolo sul perfezionismo che mi hai dato l’opportunità di leggere e perchè mi sono ritrovato su tanta parte di quello che hai scritto. L’ultima parte dell’articolo è come se l’avessi scritto io. Leggo e rileggo quanto scritto cercando di renderlo il più chiaro e preciso possibile. Ritorno sulla punteggiatura, aggiungo un paragrafo, correggo un congiuntivo, ecc. ecc. Per le critiche ho molto sofferto prima di cominciare a leggere i tuoi articoli, oggi soffro di meno e mi do qualche spiegazione di più. Ma dopo. Subito dopo averle ricevute, sono delle offese personali, mi si… Continua »
Ciao Giovanni, uno dei modi più semplici e funzionali per gestire le critiche è quello suggerito nell’articolo, fare tesoro di quelle costruttive che ci danno l’opportunità di apprendere cose nuove e lasciare andare quelle distruttive o errate. Mi fa piacere che le tecniche che ho condiviso ti siano state utili. Chi segue IperMind sa bene l’importanza che do alla gestione emotiva. Congratulati dei tuoi successi perché sono veramente degni di nota. Considerami già amico 🙂
Il perfezionismo e’ molto richiesto anche in ambito lavorativo purtroppo…e nel mio caso se non si fa un lavoro perfetto mi fanno una non conformita’…e dopo un po’ di volte scatta Il richiamo verbale…nkn e’ facile vivere ormai in questo mondo dove la perfezione e’ richiesta…
Ciao Paola, purtroppo la società spinge verso il perfezionismo nevrotico, quando i migliori risultati si ottengono con il cosiddetto perfezionismo sano..