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La felicità è uno degli stati interni più ambiti dall’uomo. Purtroppo è anche il più sfuggente e per alcuni aspetti misterioso.
In questo articolo ti svelerò un sistema molto potente per aumentare il tuo livello di felicità e condividerò qualche riflessione, purtroppo amara, su questo importante stato d’animo.
Come puoi vedere dall’immagine, la felicità può essere illustrata in una serie di quadranti.
Puoi infatti essere infelice, felice per ragioni sbagliate (alcol, droghe), felice per buone ragioni (ad esempio mentre ti trovi con amici) e felice senza motivo. Prenditi qualche istante per individuare in quale quadrante della felicità ti trovi 🙂
A prescindere da dove sei posizionato ora, è possibile fare qualcosa di concreto per avvicinarti all’ultimo quadrante nel quale non hai bisogno di ragioni per essere felice.
Sei contento semplicemente perché ti va.
Secondo la teoria del set-point, le persone possiedono un livello di felicità medio più o meno stabile, attorno al quale la felicità fluttua, di momento in momento.
A determinare questo punto, sempre secondo la stessa teoria, sono tre variabili: la genetica, ciò che fai e in piccola parte ciò che ti accade. L’uomo avrebbe quindi il 40% di controllo sulla sua felicità.
Nella mia esperienza per chi conosce alcune efficaci tecniche di gestione emotiva o pratica la presenza, la percentuale di controllo sulla felicità aumenta di mooolto 🙂
Non solo, oltre agli approcci sopra indicati ci sono diversi modi scientifici per accrescere il proprio livello di felicità.
Fortunatamente nessuno di questi prevede che tu vinca alla lotteria, perda 20 chili o abbia una promozione.
Al contrario uno dei modi più potenti per essere più felice non costa nulla, è subito disponibile ed è semplice da attuare.
Sto parlando dell’altruismo.
L’altruismo è un atteggiamento che porta a interessarsi al benessere dei propri simili, è una qualità che include gentilezza, generosità e compassione.
Ma DannyZ cosa c’entra l’altruismo con la felicità? Sono io che voglio essere più felice!
C’entra, eccome se c’entra 🙂
Una ricerca condotta da Sonja Lyubomirsky, Professoressa di Psicologia alla University of California, ha rivelato infatti come compiere atti di gentilezza verso il prossimo, anche sconosciuti, abbassi il livello di cortisolo (l’ormone dello stress) e contrasti gli stati mentali depressivi.
La Lyubomirsky prescrisse ai partecipanti dell’esperimento di compiere 5 azioni altruistiche a settimana per 6 settimane. Al termine dello studio i partecipanti riportarono di sentirsi molto più felici e soddisfatti e come questi stati d’animo positivi si fossero prolungati per molti mesi dopo la fine dell’esperienza.
Curiosamente i benefici superiori li ebbero coloro che misero in pratica i 5 gesti di gentilezza della settimana tutti nello stesso giorno.
L’altruismo non è solo felicità.
Uno degli aspetti straordinari dell’altruismo è che i suoi benefici non si limitano alla felicità.
A livello scientifico è infatti emerso che praticare gentilezza e altruismo aiuti ad abbassare l’ansia sociale, ridurre lo stress, migliorare la salute e addirittura a vivere più a lungo.
Attenzione però, l’altruismo non deve essere visto come un bancomat dove depositi altruismo per prelevare felicità. Non funziona così. Gli atti di gentilezza devono essere spontanei e sinceri.
Sono riuscito a scovare le istruzioni date da Sonja ai partecipanti dello studio in modo che tu possa prendere ispirazione 🙂
“…alcuni esempi di atti di gentilezza sono inserire delle monete nel parchimetro a degli sconosciuti, donare il sangue, aiutare un amico nei lavori di casa, andare a visitare un parente anziano, scrivere una lettera di ringraziamento.
Nella prossima settimana compirete cinque atti di gentilezza verso 5 persone diverse. Questi atti possono essere grandi o piccoli e la persona verso la quale sono rivolti potrebbe non esserne consapevole”
Quale azione potresti fare per rendere più felice, anche solo per un momento la giornata di un tuo amico, collega o sconosciuto?
Ecco qualche idea per praticare atti di altruismo a casaccio:
- Quando sei in fila in un supermercato puoi decidere di sorridere alla persona dietro di te e lasciarla passare avanti.
- Quando sei imbottigliato nel traffico, lascia passare quel disgraziato che da 10 minuti cerca di immettersi nella strada principale uscendo dalla sua viuzza. (Dal momento che questa situazione mi capita praticamente ogni volta che esco da casa, quel disgraziato spesso sono io :-))
- Paga un caffè a qualcun altro che sta facendo la fila al bar con te. Può essere un’occasione per chiacchierare con lui, le conversazioni migliori a volte avvengono con sconosciuti.
- Cedi il tuo posto su un mezzo pubblico quando vedi una persona in difficoltà.
- Sorridi e fai un complimento sincero a qualcuno
Possedere di più aumenta la felicità?
Nel suo libro, the How of Happiness, Sonja indica tra gli americani un punteggio medio in termini di felicità di 7,2 su 10. Nel 1940 il loro livello medio di felicità si attestava a circa 7,5.
A quanto pare, automobili, smartphone, Internet, e stipendio raddoppiato non hanno portato ad un aumento di felicità. I dati sul livello medio di felicità in diminuzione nella società moderna in America invitano a una riflessione profonda.
Come mai ad un miglioramento delle condizioni di vita e della ricchezza materiale non è corrisposto un aumento della felicità?
Ti dico la mia teoria 🙂
Da una parte abbiamo la scienza (e la biologia umana :-)) che indica come far sentire bene le altre persone e compiere gesti di altruismo disinteressato aumenti la felicità, benessere e salute.
Dall’altra parte abbiamo una società improntata su un modello di successo individualistico e materiale nel quale i successi di una persona avvengono in molti casi a discapito di qualcun’altra.
Non solo. Questi modelli di successo sono spesso celebrati attraverso i mass-media. Basta vedere a quali personaggi sono spesso dedicate copertine, articoli di quotidiani o servizi televisivi.
Ricordo ancora con ilarità quando una nota scuola di preparazione esami universitari scelse come suo testimonial Christian Vieri. Ah ah, Vieri.
A tal proposito non aiuta nemmeno l’importanza estrema che la società attribuisce allo sport e allo spirito ultra competitivo e spesso corrotto di quella che dovrebbe essere una semplice forma di intrattenimento.
Per una persona che vince ce n’è una che perde, per una squadra che festeggia ce n’è un’altra che torna a casa piangendo. A volte tra gli insulti.
Si ritorna alla mancanza di consapevolezza.
Anche in questa visione distorta sulla felicità subentra purtroppo la scarsa consapevolezza.
Quante sono le persone consapevoli di inseguire modelli di felicità che vanno nella direzione contraria a ciò che invece la scienza ci dice che è importante fare per essere felici?
Molto poche, del resto sono state per anni indottrinate a cercare la felicità nei posti dove non la troveranno mai.
Gli è stato fatto credere che la felicità stia nel guidare una berlina a tre volumi, possedere sempre l’ultima versione dell’Iphone, o vincere in squallidi reality televisivi dopo averlo messo nel culo a tutti gli altri partecipanti.
Quando il focus dei modelli di successo proposti dalla società passerà dall’AVERE al DARE, dal vincere per SE STESSI (o per il proprio gruppo) al vincere insieme e PER GLI ALTRI, forse l’umanità avrà qualche chance in più di essere felice.
Tu però che fai parte della minuscola percentuale di persone più consapevoli, puoi giocare in anticipo sui tempi.
P.S. In quale quadrante ti trovi ora? Sei pronto per la tua ascesa verso la felicità senza motivo?
P.P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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Un Iper-abbraccio ✌️
Ti aspetto qui sotto, nei commenti 🙂
È una vita che sono altruista al 1000%! Fin da piccola ho aiutato vecchiette a portare borse della spesa solo xké erano sulla mia strada, dato passaggi a sconosciuti xké a piedi avevano strade troppo lunghe, ceduto il passo là dove sapevo che se fossi arrivata prima avrei fatto l’infelicità di qualcuno, strappato sorrisi a chi era infelice, dato spalle per piangere a chi aveva bisogno, aiutato gatti, cani, salvato vite di api e di coccinelle…e continuerò a farlo perché il sorriso e il calore dei ringraziamenti di chi ha bisogno non ha paragoni. E cercherò di insegnarlo a chi… Continua »
Compimenti Nicoletta, per il tuo spirito altruista e compassionevole. Chi prende l’altruismo come una “stupida bontà” o una perdita di tempo paga pegno in termini di felicità. Purtroppo spesso non lo sa.
Io credo che la chiave sia la compassione
Ciao Martina, la compassione è un sentimento altruista, infatti anch’essa aumenta la felicità.
Grazie per questo tuo tempo.
Hai sottratto due ore del tuo tempo alla tua vita ma,hai regalato a qualcuno di noi degli spunti importanti.
Forse qualcuno ,stanco di regalare e non ricevere niente in cambio,aveva mollato l’idea dell’altruismo.
Alcuni quindi si sveglieranno,altri si ri-sveglieranno e altri rifletteranno se applicare questa pratica……in ogni modo le tue parole saranno un successo.
Grazie ancora.
(Ricordati di ricordare)
Ciao! Ti ringrazio innanzitutto per l’articolo, mi hai dato un bello spunto per la mia tesi. Potresti indicarmi lo studio che citi effettuato da Sonja Lyubomirsky?
DannyZ grazie per questo bellissimo articolo! Posso dire che dopo averlo letto mi sento già un po’ più felice??? Strano ma vero!
Ciao Valentina, non solo potevi dirlo ma hai fatto bene a dirlo 🙂
Nello schema sono su entrambi i livelli di felicità, cioè quella senza un motivo che varia di intensità. Per intensità qui forse tendo a confondere la felicità, con i momenti di allegria, ilarità ( da lacrime agli occhi) a una forma anche più modesta di allegria senza motivo sopra la sufficienza, questo rende la mia felicità variabile. E poi c’è la felicità costante che è la serenità e pace, beh sì anche quella alle volte è variabile ma a causa delle prove che mi mette davanti la vita, le quali sono semplicemente l’evolversi e le mutazioni naturali ( il cerchio… Continua »
Grazie Francesca, in effetti il pericolo potremmo essere noi per loro… allo stato attuale io me ne starei alla larga dalla terra. 🙂
Concordo, l’altruismo è l’ingrediente della felicità. Il sano egoismo è la fonte della gioia di vivere. Io sono stato “felice” senza una ragione, per tantissimi anni, una vita direi. Avevo un benessere interiore, una serenità e gioia di vivere naturale e spontanea, non ricercata. Forse, direi che ero alquanto nevrotico, ma non ne facevo caso. La mia nevrosi, non era fonte di disagio, almeno apparentemente. Per alcuni anni sono stato “felice” per ragioni “sbagliate”, ora direi sono alquanto infelice e abbattuto.
Io, felice per buoni motivi e… caro DannyZ, grazie per tuo contributo di rendere migliore questo nostro amato pianeta
Grazie Rita 🙂