- 301shares
- Facebook301
In questo articolo scoprirai come imparare a farsi rispettare ed evitare la sindrome dello “zerbino”.
Se ti capita di sussurrare a bassa voce per richiamare l’attenzione della cameriera che sta passando tra i tavoli.
Se piuttosto che chiedere un permesso al tuo capo preferiresti scavare una buca e sotterrarti.
Se l’idea di invitare a cena la ragazza per cui hai una cotta dai tempi del liceo ti fa sudare la fronte.
Questo articolo è rivolto a te.
Infatti continuando la lettura scoprirai come:
- Esprimere i tuoi sentimenti in modo autentico.
- Fare valere le tue esigenze e i tuoi diritti senza paura.
- Comportarti in un modo diretto e sicuro con le altre persone
Cos’è il rispetto?
Avendolo visto quasi quanto una ragazzina Titanic negli anni ‘90, pensando a questa parola la prima immagine che mi si materializza nella mente è quella di Marlon Brando nel Padrino, che mentre si coccola il gatto e ascolta un uomo che è venuto a chiedergli un favore dice: “Che ti fici mai per meritare questa mancanza di rispetto?”
Non si può certo dire che il rispetto non fosse uno dei valori cardine per la famiglia Corleone.
Tra qualche istante scoprirai come farti rispettare con facilità anche senza dover minacciare le persone con “offerte che non si possono rifiutare” o mettendo teste di cavallo sotto le lenzuola 🙂
Soffri della sindrome del bravo ragazzo?
Se hai difficoltà a dire no, ti scusi continuamente, hai paura a chiedere, pur di non avere conflitti accetti le situazioni anche se non ti piacciono, probabilmente soffri di quella che Robert Glover, autore di “No more Mr nice guy”, ha soprannominato la “Nice Guy Syndrome” (ovvero la sindrome del bravo ragazzo, anche nota come sindrome dello zerbino).
Tra tutti gli individui, i bravi ragazzi sono i meno inclini a sapere come farsi rispettare. La “Nice Guy Syndrome” non è però rivolta ai solo maschietti, in quanto le caratteristiche principali sono presenti anche tra le lady.
I bravi ragazzi o ragazze sono quelle persone che in diverse situazioni della vita adottano un atteggiamento passivo permettendo così agli altri di calpestarli. Non essendo capaci di esprimere i loro bisogni e necessità con uno stile di comunicazione corretta, finiscono per passare dallo stile passivo a quello aggressivo, spesso combinando dei disastri terribili nelle loro relazioni.
Ti è mai capitato al lavoro o con un collega di sopportare in silenzio per lungo tempo un comportamento che non ti piaceva e poi ad un certo punto esplodere? Ecco il tipico esempio è il passaggio dallo stile passivo a quello aggressivo. 🙂
Se lo stile passivo non funziona e nemmeno quello aggressivo è la soluzione, come comunicare in un modo capace di farti rispettare e nello stesso tempo rispettare le altre persone?
La risposta si trova nell’assertività, uno stile di comunicazione sicuro in cui sei capace di far rispettare te stesso e le tue necessità, nel rispetto di ciò che vogliono gli altri. Saper comunicare in modo assertivo è una delle caratteristiche chiave delle persone di successo, dei leader, dei bravi comunicatori.
Quando sei assertivo sei diretto ed onesto con le persone. Se vuoi qualcosa lo chiedi, in modo saldo e tranquillo, senza aspettare che gli altri lo indovinino per te. Inoltre se capita che ad una tua richiesta rispondano con un no, se hai uno stile assertivo non ti arrabbierai né ti demoralizzerai, ma cercherai di trovare un compromesso.
Come farti rispettare con assertività in 4 passi.
Ecco una carrellata di competenze che dovrai sviluppare o rinforzare per farti rispettare ed essere assertivo estratte dal libro “No more mr nice guy”.
L’atteggiamento mentale di una persona assertiva rispetta questi 4 punti:
1.Fissa dei limiti.
Imparare a mettere dei paletti è una delle abilità più importanti per farsi rispettare. Infatti, se consenti alle altre persone di violare i tuoi spazi finirai con l’avere la stanza piena di ospiti indesiderati capaci di fare i loro porci comodi sul tuo divano 🙂
Spesso le persone non assertive non hanno saputo costruire questi confini e permettono a tutti di passeggiarci sopra.
Nel libro, Robert Glover racconta come per esprimere questo concetto mettesse un laccio delle scarpe per terra per segnalare questi confini e poi iniziasse ad oltrepassarli violando lo spazio del bravo ragazzo in questione. Ai primi segnali di disagio il ragazzo avrebbe dovuto spingerlo indietro.
Glover spiega come molti di questi ragazzi stessero ben lontani dalla linea, consentendo di violare il proprio spazio per diversi passi prima di iniziare a rispondere. Alcuni aspettavano di trovarsi con le spalle al muro prima di reagire.
L’autore usa questo esercizio come dimostrazione grafica del bisogno di mettere dei paletti nelle diverse aree della propria vita: relazioni sentimentali, lavoro, famiglia, amicizia,…
Ma attenzione, una volta presa consapevolezza di questo, è facile cadere nella tentazione di passare da un estremo all’altro e incominciare a fissare limiti con il machete. Non farlo 🙂
Esercizio “posiziona il laccetto dei confini”.
Prima di iniziare a settare dei confini devi diventare consapevole di quanto tu faccia retromarcia dalla tua linea per evitare conflitti o mantenere la pace. Per la prossima settimana osserva il tuo comportamento e prova a rispondere a queste domande:
“Ti capita di dire si quando vorresti dire no? Accetti di fare qualcosa che non desideri pur di evitare i conflitti? Eviti di fare qualcosa perché potrebbe irritare qualcuno? Tolleri una situazione intollerabile sperando che si risolva magicamente?”
Se la risposta a più di una di queste domande è sì, prendi il “laccetto magico” dei confini, posizionalo nel punto giusto e inizia a difenderlo.
2.Affronta una paura.
Alla base dei problemi sperimentati dei bravi ragazzi c’è un unico comune denominatore: la paura. È la paura che gli impedisce di fare il lavoro che vorrebbero, di dire di no alla richiesta della morosa di accompagnarlo nel 20° negozio di scarpe in meno di 1 ora, di chiedere quel permesso sul lavoro che gli era stato promesso o di chiedere le ferie a maggio invece che ad agosto. Insomma di prendersi dei rischi.
I bravi ragazzi hanno infatti paura di sbagliare, di fallire, di perdere tutto. Dietro a queste paure può esserci la paradossale paura del successo. Piuttosto che affrontare queste paure- reali o immaginarie- accettano di vivere ad una frazione del loro potenziale.
Evitano spesso nuove situazioni, escono di rado dalla loro zona di comfort e spendono un sacco di energia a cercare di controllare ciò che non è controllabile.
Esercizio “Identifica una paura e affrontala”
Identifica una paura che sta controllando la tua vita. Una volta che hai deciso di affrontarla, rimani saldo su questa posizione ricordandoti che comunque andrà sarai al sicuro, in grado di gestire la situazione.
Continuerai infatti a respirare, a muovere gli arti e non perderai litri di sangue anche se quella ragazza che ti piace ti dirà che ha già il fidanzato. Oppure se il tuo capo rifiuterà le ferie. Affrontare una paura è una delle decisioni più importanti che puoi prendere nella tua vita. Prendila adesso.
3) Metti te stesso al 1°posto e fai dei tuoi bisogni una priorità.
Le persone poco assertive tendono a mettere i bisogni degli altri davanti ai propri. E non c’è da stupirsi se spesso calpestano della cacca 🙂
Al fine di fare dei tuoi bisogni una priorità è importante cacciarsi nella testa che:
- Avere delle necessità fa parte dell’essere umano.
- Le altre persone devono maturare l’idea che le tue esigenze sono importanti quanto le loro.
- Puoi esprimere in modo chiaro e diretto ciò che desideri.
Quando ti prendi la responsabilità delle tue esigenze e le fai rispettare, anche le persone che ti circondano cominciano a beneficiarne perché sarai una persona più sicura, responsabile e capace di prendere le decisioni giuste. C’è un motivo per cui durante un’emergenza in volo una mamma deve indossare la maschera d’ossigeno prima del suo bambino.
Cosa fai per te stesso?
I bravi ragazzi generalmente focalizzano la loro attenzione sul soddisfare i bisogni di tutti eccetto i loro.
Questo modello è spesso il risultato di condizionamenti nell’infanzia. Quando i bisogni dei bambini non sono riconosciuti in tempo, in modo corretto, il bambino può cominciare a credere che sia sbagliato avere delle esigenze o di non meritare di doverle soddisfare.
Possono anche pensare che è colpa dei loro bisogni se le persone li hanno feriti o abbandonati. I bravi ragazzi rispondono a queste interpretazioni inaccurate delle loro vite sviluppando diversi meccanismi di sopravvivenza: nascondere i propri bisogni, usando dei “covert contract” (contratti nascosti) e focalizzandosi sui bisogni degli altri piuttosto che sui propri “caretaking“.
Ma se questi meccanismi possono creare un’illusione di sicurezza nell’infanzia, nel tempo si trasformano in una sorta di circolo vizioso che rafforza l’incapacità di appagare le proprie esigenze.
Covert Contracts (contratto nascosto)
Una delle strategie più inefficaci e dannose che sviluppano i bravi ragazzi sono i contratti nascosti.
Questi accordi non detti e inconsci consistono nel cercare di appagare i propri bisogni in modo indiretto, soddisfacendo prima quelli degli altri. Alla base di questo meccanismo c’è la convinzione che attraverso la soddisfazione dei desideri altrui, in automatico si potrà ottenere la soddisfazione anche dei propri. Si si 🙂
In sostanza un contratto nascosto assume questa struttura: farò questo__________ per te, così che tu farai questo_________ per me.
Il triangolo della vittima.
Piuttosto che aiutarli a soddisfare i loro bisogni, i covert contracts e il caretaking portano solo maggiori frustrazioni e risentimento. Quando questi sentimenti negativi durano a lungo creano un ciclo negativo: il triangolo della vittima.
- i bravi ragazzi danno agli altri sperando di avere qualcosa in cambio.
- percepiscono di averlo preso nel deretano e si sentono frustrati e risentiti. 🙂
- quando questi sentimenti durano a lungo si rovesciano sotto forma di attacchi di rabbia, comportamenti passivi-aggressivi, musi lunghi, capricci, chiusura in se stessi, dare la colpa, criticare, a volte anche in abusi fisici.
E una volta che il ciclo è concluso si ricomincia da capo.
4. Non cercare l’approvazione degli altri, ma la tua.
Come avrai potuto intuire sinora i bravi ragazzi spesso possiedono una tonnellata di convinzioni negative su di sé. Poiché credono di non essere ok così come sono, trovano diversi modi per convincere se stessi e gli altri che sono degni di amore e desiderabili.
Possono focalizzarsi su qualcosa di se stessi (aspetto fisico, talenti, intelletto), qualcosa che fanno (ballare bene, lavorare sodo, ….) o anche su qualcosa di esterno ad essi (avere una moglie attraente, una bella macchina…) per guadagnare valore e ottenere l’approvazione degli altri.
Questo meccanismo di ricerca del proprio valore all’esterno nel libro è chiamato “attachment”.
Attaccano per così dire il loro valore e la loro identità a questi elementi esterni e li usano per convincere se stessi e gli altri che sono desiderabili e di valore. Al punto che senza questi “appigli esterni” non saprebbero perché qualcuno dovrebbe amarli.
Credono genuinamente che il loro impegno ad essere bravi e fare le cose giuste sia ciò che gli dia valore e compensa la loro convinzione che sono sbagliati. Per via della loro vergogna tossica è spesso impossibile per loro pensare che le persone potrebbero volergli bene solo per quello che sono.
Auto-approvati.
Per guarire da questa sindrome bisogna fare un cambio di paradigma. Invece di cercare conferme esterne ed evitare come la peste la disapprovazione delle altre persone, inizia a cercare l’approvazione dell’unica persona realmente importante: te stesso.
Ironicamente, quando i bravi ragazzi iniziano a focalizzarsi sul piacere a se stessi, iniziano a sperimentare l’intimità e la connessione con gli altri che hanno sempre disperatamente cercato.
Per facilitare questo processo di guarigione puoi:
- Identificare i modi attraverso i quali cerchi l’approvazione dalle altre persone.
- Prenderti cura di te stesso.
- Usare affermazioni positive.
Fai una lista con affermazioni potenzianti.
Le affermazioni positive possono aiutarti a cambiare le convinzioni negative su te stesso, rimpiazzando i vecchi messaggi con dei nuovi più positivi.
Per ricordare a te stesso il tuo valore e mantenere un atteggiamento assertivo scrivi le seguenti affermazioni su dei foglietti di carta e posizionali in posti della casa dove ti è più facile vederli. Ricorda inoltre di cambiare di tanto in tanto la disposizione per non abituarti.
“Sono amabile così come sono.”
“Sono perfettamente imperfetto”.
“Le mie esigenze sono importanti.”
“Sono una persona forte e potente.”
“Posso farcela.”
“La gente mi ama e mi accetta così come sono.”
“E’ ok essere umani e sbagliare.
Quando pronunci le affermazioni chiudi gli occhi e sperimenta pienamente il significato delle parole.
Piccolo appunto sulle affermazioni positive.
Come anche Glover riconosce, le affermazioni potrebbero non essere molto efficaci quando si trovano a scontrarsi con convinzioni limitanti radicate in modo profondo da decenni.
La ragione principale di questo consistite nel fatto che le affermazioni tipicamente non sono utilizzate in uno stato di alta ricettività mentale come accade ad esempio in NeuroBooster, dove le suggestioni sono centinaia di volte più potenti e oltrepassano le eventuali resistenze della mente coscia.
Per concludere.
In prima superiore c’era un bulletto ripetente che i primi giorni di scuola ai nuovi arrivati più piccoli, me compreso 🙂 aveva la simpatica abitudine di dare dei piccoli schiaffetti sulla guancia. Ogni volta che arrivava il mio turno dentro di me il sangue si trasformava in lava.
Questo per 3-4 giorni quando un bel pomeriggio il vulcano esplose.
Passaggio da stile passivo a super aggressivo in 1,5 secondi netti. 🙂 Dopo quel pomeriggio il bulletto abbandonò il suo vizietto (con tutti e non solo con me) e io fui espulso per 3 giorni da scuola.
Qualche anno dopo avrei saputo come farmi rispettare utilizzando la comunicazione assertiva senza causare bernoccoli nella testa a stupidi bulletti e l’ennesimo grattacapo ai miei genitori.
L’assertività è un’abilità chiave per una vita felice e libera, spero che tu abbia apprezzato il tempo dedicato alla scrittura di questo articolo e che le strategie incluse ti siano d’aiuto come lo sono state per me.
A questo punto io ho finito, mi fai sapere cosa ne pensi di quanto letto sinora? La parola a te nei commenti qui sotto 🙂
- 305shares
- Facebook301
- Twitter2
Più volte le persone al mio fianco (amici, zii o parenti stretti) hanno tentato di aiutarmi per risolvere lo scarso senso di autostima che conservo da anni (6 anni circa), leggendo questo articolo mi sono ritrovato molto, ed ho avuto quella sensazione che si ha dal comportamento passivo – aggressivo ad aggressivo, ma non sono mai riuscito a farla uscire, forse per vergogna o magari (se uscita) non sono “esploso” come avrei voluto o non del tutto. Appena avrò la mente libera da impegni (perlopiù sto serrato in casa) metterò in pratica i contenuti dell’articolo e così da avere dei… Continua »
Qualche anno dopo avrei saputo come farmi rispettare utilizzando la comunicazione assertiva senza causare bernoccoli nella testa a stupidi bulletti e l’ennesimo grattacapo ai miei genitori…..e come avresti fatto?? Perchè anche a me a volte capita di essere in situazioni ma non capire come reagire senza essere aggressiva.
Interessante e molto chiaro provero’sicuramente i tuoi suggerimenti e i tuoi consigli.mi sono totalmente riconosciuta nella tua descrizione della brava ragazza ma per la prima volta nn mi sono vergognata ,si e’vero sono una splendida imperfetta e comincio a piacermi cosi’ .so che devo migliorare in tante cose ma so anche che posso e voglio farcela .
Ciao Irene, in tanti si riconoscono in quella descrizione:-) non c’è nulla di cui vergognarsi anzi, si tratta semplicemente di diventare consapevoli del proprio valore, apprezzarlo e farlo rispettare anche dalle altre persone. Metti pure in pratica gli esercizi presenti in questo articolo è poi fammi sapere.
Mi sono ritrovato molto in questa descrizione, spero mi sia utile
Mi ritrovo nella descrizione: in continuo equilibrio tra il sorriso di “circostanza” e la voglia di ribellarmi. E quando esplodo non ottengo nulla anzi, mi vergogno di non essere stata in grado di reagire nel modo giusto. Si può sempre imparare però
Dove posso trovare il libro in italiano?
Amazon lo ha solo in lingua inglese.
Ciao, temo che non sia tradotto in italiano 🙁
Wow, a mano a mano che mi inoltro nella lettura degli articoli suggeriti e faccio un passo avanti nella conoscenza di me stessa scopro qualcosa di nuovo su cui vale la pena riflettere. Mi sono resa conto di essermi data troppo per scontata in passato e di non essermi concessa gioie e soddisfazioni che indubbiamente avrei meritato. Mi devo risarcire! … ci sto provando anche grazie agli stimoli di ipermind
Grazie
Grazie Danny, bellissimo articolo e spunto per molte riflessioni. Il preoccuparsi del giudizio degli altri è, ahimè, spesso causa di ” sottomissione” ( effetto zerbino assicurato): pur di piacerti non mi domando più se piaccio a me.. Sono così attento ad ascoltare e soddisfare i bisogni degli altri che mi dimentico dei miei… Temo così tanto la reazione dell’altro che non oso contraddirlo… Si potrebbe davvero continuare all’infinito; gli effetti e le conseguenze di non sapersi affermare sono tante. L’assertivita è un’arte preziosa. Richiede secondo me molta consapevolezza e per rafforzarla costanza e continuità. Io ancora barcollo qualche volta ma… Continua »
Illuminante ed esaustivo. Tanti spunti interessanti, da leggere ogni giorno…
Grazie .un argomento molto interessante che si adatta alla mia persona’, quindi ne terrò conto trasformando le mie tendenze sconfinanti .
Grazie, Mandara, tienimi aggiornato 🙂
GRAZIE PER IL BEL LAVORO CHE OFFRI IN QUESTO BLOG. MI CHIEDO COME SIA POSSIBILE CHE TUTTO QUESTO VENGA INSEGNATO NELLE SCUOLE A PARTIRE ALMENO DALLE MEDIE.
NE APPROFFITO PER CHIEDERTI SE HAI POTUTO STUDIARE LA QUESTIONE DELLA LEGGE DI ATTRAZIONE E QUANTO C’E’ ATTORNO. COSA NE PENSI?
GRAZIE ANCORA E UN CORDIALE SALUTO.
Ciao Luigi, grazie per l’apprezzamento. In parte avevo già espresso quello che penso sulla legge di attrazione in questo articolo: https://www.ipermind.com/come-realizzare-un-desiderio/
Grazie per il tuo tempo. È stato molto interessante e formativo leggere l’articolo. Metterò in pratica. 🙂
Ciao Roberta, grazie per l’apprezzamento, fammi sapere una volta messo in pratica 🙂
Ciao Danny, argomento che trovo molto interessante.
E’ un bene parlare di assertività e di come possiamo confrontarci con gli altri utilizzando parole e comportamenti che non intaccano i diritti e il benessere altrui. Allo stesso modo l’assertività ci consente di difendere il nostro punto di vista senza farsi soffocare dall’ansia, esprimendo con disinvoltura i propri pensieri e sentimenti e senza ignorare quelli altrui.
Ottimo articolo!
Ciao Marco, i comportamenti descritti nel tuo commento rispecchiano la modalità comunicativa ideale a cui ogni persona dovrebbe puntare. Grazie per avere espresso il tuo punto di vista.
Saper dire no è una qualità sottovalutata.
La costante ricerca di approvazione porta le persone a vivere le scelte di qualcun’altro, che è anche peggio di essere un semplice zerbino.
Saper dire di no significa dire “SI” a noi stessi.
Ciao, sono d’accordo, questa è una delle limitazioni peggiori, grazie per avere espresso il tuo punto di vista.
Grazie mille ..bellissimo e utile cammino
Ciao Giuilia, grazie 🙂
Sembra di averlo fatto per me ma comunque mi serve qualcosa di più per dire di no. Sei bravissimo nel spiegare . Saluti
Ciao Laidi, grazie 🙂
Ciao, ci sono aspetti della vita nei quali i si mi vengono x paura di… E aspetti nei quali i NO, mi vengono x paura di…. Ma proverO’ con “il laccetto”, magari compenso i Si con i No… Grazie
Ottimo Andreas, fammi sapere i tuoi progressi con il “laccetto”
complimenti! molto interessante e illuminante. Grazie grande Danny
Ciao Antonio, mi fa piacere che tu abbia trovato l’articolo illuminante.
Ciao.a dire il vero in tanti atteggiamenti mi sono riconosciuto,ho sempre cercato di cambiare e non ho mai saputo .Il solo modo di spiegare tutte queste cose che Lei fa,mi sembra di esserne gia cambiato. Non ci sono mai riuscito da solo a spiegarmi perché tutte queste cose accadevano…Sei grande..grazie .
Ciao Neritan, la comprensione sul perché alcune cose accadano è il primo passo per il cambiamento, con le strategie presenti in questo articolo sarà più facile 🙂 Grazie per il commento.
Estremamente interessante! Un abbraccio
Ciao Luca, ricambio l’abbraccio 🙂
Bello articolo alcuni atteggiamenti ce lo anche io
Ciao Silva, grazie per avere apprezzato l’articolo 🙂
Mi sono riconosciuto in quello che hai scritto .condivido in pieno tutto .grazie
Ciao Daniele, mi fa piacere l’articolo ti sia piaciuto.
Grazie!
Prego Daniele 🙂
Ciao, e grazie per questi consigli, e per aver dato un nome a un’emozione!!! Veronica
Ciao Veronica, grazie, adesso però sono curioso di sapere qual era questa emozione a cui ora hai dato un nome:-)
Potresti ogni tanto fare degli esempi che illustrano i tuoi suggerimenti?? Ho capito con l’esperienza che non tutti attribuiamo lo stesso significato alle medesime parole, quindi degli esempi li troverei oltremodo utili! Grazie !
Ciao Daniela, avrei inserito volentieri più esempi, purtroppo l’articolo è già venuto lunghino così… Terrò conto di questa cosa nel prossimo articolo 🙂
leggo condivido e conservo tra i preferiti
Ottima scelta Silvana 🙂
Ottimo articolo, grazir!
Ciao Giulia, grazie
Ciao, in effetti in tanti atteggiamenti descritti mi sono riconosciuta . Per fortuna sto cambiando grazie a un lavoro che sto facendo su me stessa e grazie a persone come te che offrono molti spunti e molti consigli utili da seguire!! Grazie ancora. Sabina
Ciao Sabrina, se ti riconosci negli atteggiamenti descritti significa che ne sei diventata consapevole e questo è il primo passo per cambiarli. Prosegui con il lavoro che stai facendo su te stessa e fammi sapere. Grazie per l’apprezzamento
Dannyz Ipermind si piccoli passi avanti.. Ti aggiorno grazie.p.s. Sei molto simpatico
Grazie importante lezione da imparare assolutamente inizierò a fare attenzione prima di dire …si
Bell’articolo!
Anche a me è successa la stessa cosa in seconda elementare…. Reazione spropositata e sospensione (la prima di una lunga serie…) dalla scuola. Oggi è una cosa che insegno ai miei figli (5…) il rispetto per se stessi e per le altre persone.
È un argomento importantissimo sul quale dobbiamo lavorare tutti, continuamente, perché ogni giorno le cose attorno a noi cambiano.
Grazie per il contributo che dai con i tuoi articoli belli e motivanti!
Stefano
Ciao Stefano, abbiamo condiviso un’esperienza simile allora 🙂 Fai bene ad insegnare il rispetto per se stessi per le altre persone a tuo figlio, come dicevo in risposta ad un altro commento, queste nozioni dovrebbero essere trasmesse a scuola. Grazie per la tua condivisione.
Dote assolutamente indispensabile per avere una buona immagine di sè stessi…molti spunti interessanti nell’articolo che spesso tendiamo a sottovalutare come ricercare l’approvazione di sè stessi e non degli altri. Seguirò i consigli 😀
Ciao Emanuele sapevo che l’articolo ti sarebbe piaciuto 🙂 fammi sapere i progressi dopo avere messo in pratica i consigli 🙂
Articolo azzeccato! Molte persone soffrono di questa sindrome ma non ne sono coscienti, quindi ben vengano altri consigli in merito…per quanto mi riguarda è da diverso tempo che ho imparato a dire “no” a chi cercava di approfittare della mia persona, queste nozioni sarebbero da insegnare nella scuola primaria. Un bel corso per i ragazzini delle elementari non sarebbe male, peccato che il rimanere “all’oscuro” faccia comodo a molte persone….e qua il discorso prenderebbe una piega diversa. Comunque grazie per le tue spiegazioni sempre acute. Buona giornata! ☺
Ciao Gregorio, è una cosa a cui non avevo pensato ma condivido pienamente, queste nozioni sarebbero da insegnare ai bambini. Crescerebbero con un’autostima migliore e avrebbero delle relazioni più sane. Grazie per avere apprezzato l’articolo e per il tuo commento.
…………l’articolo mi è piaciuto, scorrevole a volte divertente :-), istruttivo e descrittivo in modo giusto, ora io mi sento così e gli altri mi trattano come uno zerbino…….ma questo stato negativo lo farò terminare a breve………grazie per la dritta, amo saggi di psicologia e comportamento ma a volte dimentico il mio valore e me stessa….. 😉
Ciao Maddy, sono contento che l’articolo sia piaciuto, ora hai qualche strumento in più per valorizzare te stessa e impedire che gli altri ti trattino da zerbino. Tienimi aggiornato con i tuoi progressi.
Ciao Chiara, grazie per l’apprezzamento. Vista l’importanza dell’argomento in futuro è molto probabile che ne scriverò altri 🙂
Un articolo interessantissimo, mi piacerebbe leggerne di più su questo argomento <3 grazie per aver condiviso
Ciao Chiara, grazie per l’apprezzamento. Vista l’importanza dell’argomento in futuro è molto probabile che ne scriverò altri 🙂
Ottimo articolo, che mi ha dato molte risposte a me donna di 38 anni e per mio figlio di 7 anni…grazie ne farò Buon uso
Ciao Anna, mi fa piacere che l’articolo ti sia stato utile in questo modo… Tienimi aggiornato!