- 362shares
- Facebook362
In questo articolo scoprirai come liberarti dalla dipendenza da cellulare e smartphone.
- Stai chiacchierando con un amico e non riesci a fare a meno di controllare gli ennemila gruppi di Whatsapp?
- Appena carichi una foto su Facebook vai periodicamente a controllare se qualcuno ha cliccato mi piace?
- A volte il cellulare è nelle tue mani prima ancora che tu te ne sia reso conto e in men che non si dica ti ritrovi a digitare delle cose sullo schermo distrattamente?
Viviamo nell’era digitale e scappare al potere ammaliante dell’ultimo aggeggio tecnologico interstellare non è cosa da poco.
In questa immagine il capitano Kirk ha appena visto su Instagram la foto del cuoricino formato nella schiuma del cappuccino condiviso dal signor Spock.
Per milioni di anni l’umanità è andata avanti senza sentire la terribile mancanza di un aggeggio plasticoso da avere sempre in mano e condividere pubblicamente ogni cosa, dalla foto della nuova scopa alla frequenza delle evacuazioni giornaliere.
Oggi se per sbaglio dimentichi il cellulare a casa al mattino prima di andare al lavoro, torni indietro a riprenderlo. Una volta ritornai a casa per un altro motivo. Mi ero ricordato di averlo lasciato per sbaglio sul termosifone. Lo ritrovai caldo come una ciambella appena sfornata ma ancora funzionante.
La dipendenza da cellulare è da epidemia.
In uno studio su 1.600 manager e professionisti, il PhD Leslie Perlow e il professore di leadership di Harvard Konosuke Matsushita hanno trovato che:
- il 70% controlla il telefonino nel giro di 1 ora dal risveglio
- il 56% controlla il cellulare un’ora prima di andare a dormire
- il 48% lo controlla nel weekend, inclusi venerdì e sabato notte
- il 51% controlla continuamente lo smartphone durante le vacanze
- il 44% dice di provare una forte ansia se perde il telefonino e non può rimpiazzarlo per una settimana
In accordo con un recente studio del UK-based Ofcoms, la dipendenza da cellulare sta raggiungendo proporzioni da epidemia. Il 37% degli adulti ammette di essere altamente dipendente dal proprio aggeggio tecnologico tascabile.
Oltre la metà degli adulti risponde di usare il proprio cellulare per socializzare, circa un quarto lo usa durante i pasti e oltre un quinto mentre è in bagno. Si, neanche sul solenne trono del water lo smartphone ci abbandona.
Di seguito trovi un’infografica che sintetizza i momenti della giornata in cui emerge la dipendenza da cellulare.
Il cellulare come la cocaina.
Una vera dipendenza implica una tolleranza crescente alle sostanze così che tu abbia bisogno di dosi sempre maggiori, sintomi di disagio durante l’astinenza e un certo impatto sulla qualità della tua vita.
La classica definizione di alcolizzato è qualcuno che si sveglia con un bicchiere di vodka invece che con una tazza di cappuccino. Ma con il boom della tecnologia i segnali delle dipendenze vanno cercati oltre che nel bicchiere nei nostri cellulari.
Se come prima cosa quando ti svegli ti ritrovi a controllare la casella di posta del tuo cellulare, se ti ritrovi a scrivere un messaggio su Whatsapp mentre sei alla guida, controllare Facebook durante una cenetta romantica, fare un selfie e postarlo su Instagram per ogni cazzata…ecco questi sono alcuni segnali da non sottovalutare.
Anche io non sono immune dal potere magnetico dello smartphone.
L’impulso più irresistibile a dargli una controllatina lo provo quando mi trovo in macchina durante il semaforo rosso. Ho deciso però di controllare questo stimolo. Mi fermo al rosso, lo sguardo vola verso il cellulare sul sedile. Noto che dentro di me emerge l’impulso ad afferralo e in modo zen lo lascio andare. Training mindfulness al 100% 🙂
In genere ci riesco, a meno che nella strada percorsa ci siano molti semafori e io abbia il culo di prenderli tutti rossi.
Hai una cartina che mi devo fumare uno smartphone?
David Greenfield, fondatore del centro per la dipendenza da internet e dalla tecnologia (The center for internet and tecnology addiction) e autore di Virtual Addiction, ha detto che siamo tutti a rischio di sviluppare dipendenze da internet.
Le tecnologie possono creare dipendenza perché sono psicoattive. Alterano l’umore e spesso scatenano sensazioni piacevoli. Senza che sia necessario sniffarsi un cellulare sbriciolato.
Le email in particolare danno soddisfazione dovuta alla “variable ratio reinforcement” (rapporto di rinforzo intermittente). Come dimostrano gli studi comportamentali questo è lo schema di rinforzo più forte. In pratica, non sappiamo quando riceveremo un’email soddisfacente (rinforzo) così controlliamo ancora e ancora.
È come una slot machines che a volte può darci una vincita. Ricordi il principio motivazionale del bastone e della carota? Gli smartphone ci consentono quindi di cercare carotine rinforzanti in video, mi piace Facebook, nuove applicazioni…
Questa dipendenza ti tiene lontano dal QUI E ORA.
Uno degli effetti collaterali del considerare il cellulare il tuo tesoro è di essere poco presente. Ogni volta che guardi lo schermo del tuo cellulare, infatti, è un’occasione che perdi per guardare qualcosa intorno a te e goderti il qui e ora.
Non guardi i tuoi figli, il bellissimo paesaggio che ti circonda durante un viaggio, la tua ragazza di fronte, e sopratutto potresti non notare il Tir che sta frenando davanti a te 🙂
La dipendenza da cellulare ai concerti.
Da ragazzino sono stato un discreto frequentatore di concerti. Ne ricordo uno in particolare, il festival di Sonoria. In quella occasione passai 36 ore senza dormire, un pomeriggio intero sotto il diluvio e tornai a casa più sporco di fango di un maiale ruzzolatosi nella terra melmosa per un mese (tanto che i controllori ci fecero pulire i sedili del treno prima di uscire).
Quel giorno decisi che il prossimo concerto lo avrei visto solo se i musicisti fossero venuti sotto casa mia.
Memore di queste prove di resistenza per andare a vedere i mie gruppi preferiti, mi lascia un po’ sbigottito il fenomeno sempre più diffuso nell’era dei cellulari, ovvero quello di alzare lo smartphone sopra le teste del pubblico per riprendere un artista durante un concerto.
Hai pagato il biglietto per vederlo, guidato magari per ore, finalmente si trova sul palco a pochi metri da te e lo guardi dallo schermo del telefono?!
Ma goditi il momento cazzo piuttosto che passare il tempo a sgomitare per riprendere pezzetti di palco mosso. Da condividere poi su Facebook regalando il mal di mare ai temerari che proveranno a guardarlo.
Come se non bastasse questo insulto alla musica live, alcuni cantanti, come Rihanna, si sono invece già lamentati di gente che cattura Pokemon mentre cantano. E qui mi collego al punto che segue 🙂
Guida in 5 passi per superare la dipendenza da cellulare.
Stai dimenticandoti di vivere la tua vita perché sei costantemente a guardare il tuo smartphone? Ecco 5 consigli per vincere la dipendenza da cellulare. Alcuni di questi prevedono comunque l’uso del dispositivo ma ti indicheranno un uso più sano e consapevole.
1) Quanto tempo perdi al giorno con il cellulare? Check rapido.
Il primo passo per interrompere questa cattiva abitudine è diventare consapevole di quanto tempo perdi al cellulare durante il giorno. Osservare quanto lo usi ti consentirà di prendere decisioni migliori sul tipo di relazione che vuoi avere con il tuo telefonino.
Quante volte al giorno pensi di controllare il tuo telefonino? Ogni ora? Ogni 30 minuti? Alcuni studi mostrano che in media un adulto controlla il suo telefonino 110 volte al giorno, cioè ogni 13 minuti! Grazie ad alcune app diventare consapevole di quanto usi il tuo cellulare è abbastanza facile.
- BreakFree. BreakFree è un’app che ti aiuterà a tenere il tuo stile di vita digitale sotto controllo. Infatti è in grado di monitorare l’utilizzo di cellulare e applicazioni. Questa app ha anche la funzione di inviarti notifiche se pensa che tu stia controllando il telefono troppo spesso.BreakFree ha anche dei tools che ti aiuteranno a ridurre l’uso del cellulare, disattivando le notifiche e il wifi in tempi prestabiliti. Puoi scaricarla qui.
- Quality Time. Quality Time è un’app per Android visivamente coinvolgente e facile da usare. Anche questa ti permette di monitorare attraverso dei report in real time quanto tempo perdi con il cellulare e con ciascuna delle tue app preferite.Con questo strumento puoi settarti dei tempi predefiniti per ogni app. Se dovessi sgarrare Quality Time ti invierà un segnale di limite oltrepassato. Un’altra funzione interessante è quella che ti consente di bloccare certe app per alcuni periodi. Puoi scaricarla qui.
2) Crea delle time zone senza cell (no phone time zone)
La verità è che il cellulare ormai è indispensabile e a volte anche richiesto lavorativamente. Ma se vieni costantemente distratto dai trilli del tuo telefono difficilmente riuscirai a restare focalizzato sul lavoro con conseguenze nefaste sulla tua produttività.
Un consiglio: crea una time zone no-phone. Questo significa che per almeno 2 ore al giorno o nei momenti in cui vuoi restare focalizzato dovrai spegnere il cellulare e restare concentrato sul lavoro che hai di fronte.
Come descritto nel libro “Sleeping with your smartphone”, l’autrice Leslie Perlow e il suo gruppo di ricerca hanno trovato che prendersi delle pause prefissate dal proprio cellulare dava come effetti un aumento di efficienza, maggior soddisfazione sul lavoro e miglior equilibrio lavoro-vita.
Per gestire meglio il tuo smartphone, in modo più intelligente e consapevole dovrai svezzarti da lui. Inizia con lo smettere di controllarlo per 15 minuti, poi passa a 30, a 60 e così via (a meno che tu non abbia qualche urgenza).
3) Riesuma il vecchio Nokia 5110.
Il mio primo cellulare aveva un’antennina estraibile che sembrava una radiolina anni 80, quelle che i tifosi di calcio utilizzavano per ascoltare le partite di calcio la domenica, poi si sono fatti sempre più piccoli fino all’ultimo posseduto che richiedeva l’utilizzo di uno stuzzicadenti per pigiare i tasti.
Poi sono arrivati i famigerati smartphone, l’evoluzione tecnologica ha invertito rotta e le dimensioni sono via via aumentate fino ad assistere a scene come queste.
Recentemente c’è stata una fiorente crescita del “dumbphone movement” (il movimento del cellulare stupido 🙂 ), in cui le persone scelgono di abbandonare la cultura dell’iper-connesso usando vecchi cellulari incapaci. Eliminando la capacità di usare app elimini per forze di cose la tentazione a controllarle costantemente 🙂
Uno dei consigli più talebani per uscire dalla dipendenza da cellulare consiste quindi nel non avere più uno smartphone, o meglio sostituirlo con il vecchio cellulare che avevi all’inizio del 2000 (nell’era pre-smartphone).
“Ok, DannyZ sei pazzo se pensi che possa tornare ad usare quel catorcio sgangherato che avevo nel giurassico al posto del mio super iPhone 6 che è in grado anche di monitorare il battito delle mie ciglia...”
Magari solo per alcuni momenti della giornata, se lo possedessi ancora puoi provare a riesumare quel vecchio cellulare dimenticato in un cassetto.
4) Un uso intelligente del tuo smartphone: app per meditare.
Ma il tuo cellulare può essere anche uno strumento meraviglioso. Recentemente ho scritto un articolo a tal proposito in cui ho condiviso alcune delle app migliori per meditare.
Le 5 applicazioni vincitrici della mia scrematura furono:
- HeadSpace: la versione gratuita comprende 10 meditazioni da 10 minuti ciascuna (in inglese).
- Buddhify: Contiene ben 80 tracce audio di meditazione guidata da usare in 15 diversi momenti della tua giornata (in inglese).
- One moment meditation: app gratuita e molto intuitiva, consiste nel fare diverse micro-sessioni concentrate di meditazione da 1 minuto durante la giornata.
- Mindfulness 3d ideaton: questa è in assoluto la mia preferita 🙂 Questa app infatti ti permette di praticare la mindfulness in un formato simile al gioco. Anche se l’audio guida è in inglese la grafica è talmente potente che l’audio diventa superfluo.
- 30/30 Binary hammer: questa non è un’app legata alla meditazione, ma più un task manager. Personalmente lo uso come collaboratore digitale per programmare le attività da portare avanti durante la giornata.
Se vuoi conoscere in modo più approfondito come funzionano e come le uso ti consiglio di leggere questo articolo.
5) Pass the salt 🙂
Voglio concludere questo articolo con un video divenuto virale qualche anno fa, tanto ben fatto da vincere il Best Comedy Award nel 2014. Sto parlando di “Pass the salt”, ovvero “Passami il sale”, cortometraggio ideato dallo studente di comunicazione mediatica Matthew Abeler.
Sei riuscito a vederlo?
Penso che in poco più di 1 minuto sia in grado di descrivere in modo ironico la realtà quotidiana di molte persone e offra diversi spunti di riflessione.
Per concludere..
Ricorda che ogni volta che prendi in mano un cellulare, trascuri la ricchezza, la vitalità del mondo reale che ti circonda e limiti la tua vita ad una finestrella artificiale di 6 pollici (e sono stato largo 🙂 ) .
Dopo la lettura di questo articolo ne sai però abbastanza per superare la dipendenza da cellulare e fare un uso più consapevole ed intelligente della tecnologia quotidiana.
In una scala da zero a dieci, qual è il tuo livello di dipendenza digitale? Prima di iniziare a scrivere questo articolo il mio era 8.5 ora sono sceso a 5 🙂 Mi fai sapere nei commenti il tuo?
P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
- 378shares
- Facebook362
- Twitter6
A presto
Infatti adesso il mio cagnolino è qui che aspetta le coccole e io sono appiccicata allo smartphone che ora porterò in cantina fino a domani mezzogiorno. Per uscire ho sempre il mio Samsung solo chiamate e sms. Lo smartphone è senza sim ma collegato al wi-fi di casa.
Nei miei bloggs ne ho scritte tante su questo argomento.
Il mio livello è 3, come spesso mi dicono gli amici sono fuori dal mondo perché non ho what’s up. Io rispondo: felice di esserlo
Ciao Orsolina, a volte quelli “fuori dal mondo” sono in realtà coloro che ci sono più dentro.
Fai bene. Fai piu che bene. Io voglio prendermi il vecchio cellulare nokia dove nn esiste waz
L’altro giorno incrocio un ragazzo che pedalando senza le mani sul manubrio della bicicletta stava smanettando con lo smartphone. Il tutto mentre si muoveva in mezzo al traffico di Firenze. Se non ci fosse di mezzo la nostra vita ci sarebbe quasi da ridere. Credo che il problema principale nell’eliminare le cattive abitudini, come quella dell’utilizzo incontrollato dello smartphone, è che possono essere così forti da spingere la nostra mente ad aggrapparsi ad esse, escludendo tutto il resto… persino il buonsenso. L’abitudine di controllare lo smartphone ogni 5 minuti denota quanto siano pericolose queste abitudini. Creano infatti dei forti bisogni… Continua »
Troppo esagerati con questi cellulari. Si passa troppo tempo. E se ne perde tanto x cose inutili
Articolo interessante, è proprio vero che è lo smartphone è la cocaina dei nostri tempi! All’estero da tempo ci sono iniziative di sensibilizzazione sull’argomento, segnalo a tutti gli interessati nationaldayofunplugging.com. Si tratta di un’associazione con sede a New York che aiuta persone in tutto il mondo ad organizzarsi eventi e momenti senza smartphone. Hanno indetto il national day of unplugging il 9 marzo 2018. Per chi volesse partecipare, la sfida è sconnettersi per un giorno intero 🙂
Bell’alrticolo…anzi OTTIMO.
S.o..s mamma disperata per sua figlia adolescente che non vuole studiare!!!!Ma ….è sempre online!!!!!!Whatsapp Ask Instagram ecc. ….come posso fare devo distruggere la smartphone o disattivare numero?Poi ci faremo male sul serio?Grazie x una risposta!!!
Bravo Articolo interssante
Grazie Margherita 🙂
Ciao Danny, complimenti per il tuo articolo, molto interessante (come sempre). La mia dipendenza va a periodi; non credo che il problema sia lo smartphone, ma altri sui quali sto già lavorando… Nel complesso, diciamo che si avvicina a 5 🙂 Tra le numerose cose perse da te citate, credo ne manchi una che, a mio modesto parere, è di notevole importanza: i baci mancati…
A presto!
Ciao Francesca, grazie per apprezzamento. Sono d’accordo, possiamo aggiungere a pieno titolo, tra le numerose cose perse, anche i baci mancati 🙂
Ciao danny, grazie per l’articolo, molto interessante. Ho installato un mesetto fa quality time e pian piano l’utilizzo l’ho monitorato e mi ha aiutato ad usarlo di meno. Tra le app utili ti segnalo insight timer che permette di mettersi un tempo per meditare in autonomia oppure con meditazioni guidate sia in inglese che in italiano. Suggerisco le meditazioni di nanni de Ambrogio che ho seguito da tempo. Come livello dipendenza devo dire che mi trovo tra il 5 e il 6, a volte me lo dimentico (ho disattivato tutte le notifiche) altre invece cazzeggio brutalmente… Anche se ultimamente mi… Continua »
Ciao Daniele, se hai già installato Quality time sei un utente pro dello smartphone, con te la cocaina digitale ha vita dura 🙂 Molto utile l’app insight timer, grazie per averla segnalata. P.S. A volte ci sta anche il cazzeggio brutale 🙂
Splendido articolo…non conoscevo il video, graffiante al massimo 😀
È paradossale che mezzi di comunicazione ideati per farci sentire vicini ci abbiano fatto prendere distanze dalla realtà e dagli altri.
La mia dipendenza è un 7 e mezzo pieno,ci sono giorni in cui lo butto in un angolo e addirittura divento irreperibile,riesco ad uscire stando senza spesso,odio guardarlo se vedo un film o faccio un attività piacevole..ma..a volte mi rendo conto che mi perdo con giochini o navigando cercando 3000 robe. Diciamo uso altalenante..
Ho scaricato quality time che mi ispirava visivamente di più 😀 vediamo un po’ come andrà…
Ciao Emanuele, grazie. 7 e mezzo è un valore che richiede attenzione 🙂 fammi sapere come ti trovi con Quality time …
Trovero’ un Wi-Fi dopo il mio decesso
Sono sempre connesso
anche quando siedo sul cesso.
Se sono spesso
connesso
mi sento piu’ me stesso.
Piu’ sono connesso
e meno perdo il nesso.
E poi se sono connesso
non mi sento perplesso.
Sono ancora connesso
e non ho perso il riflesso.
E se non sono connesso
non mi sento affatto sconnesso.
Oggi sono connesso,
ma mangero’, berro’ e faro’ sesso
lo stesso.
Ve lo confesso:
anche dopo il mio decesso
saro’ sempre connesso.
Ciao Lao Mei, curioso il manifesto della connessione Wi-Fi, è un tua creazione?:-)
Ciao Danny,
ho scritto questo componimento agli inizi delle connessioni Wi-Fi.
Ciò che faccio con il web è più che altro ricerca…
Come già sai scrivo dalla Cina. Qui non non ci si può connettere a Facebook, Twitter ed altri social network, per cui puoi immaginare quanto usi il web…
Mi piace molto il tuo sito e ti leggo con molto piacere.
Un abbraccio
Lato Mei
Gran bell’articolo .. molto ironico e utile. Grazie!!!
Ciao Massimo, grazie.
Mah… 3, direi…
E giuro che non ne sapevo nulla di questo Pokemon go! : ))
Fino a qualche mese fa usavo un telefonino tipo nokia5110, con enorme soddisfazione e senso di libertà. Poi la scuola che ho iniziato a frequentare mi ha praticamente costretta a prendere uno smatphone, perché comunica con gli allievi tramite whatsapp. I primi giorni sono stata male: ho avuto una crisi di astinenza dal mio vecchio cellulare e un rifiuto tale per il nuovo che volevo sbatterlo contro un muro. Davvero. Soprattutto, non sopportavo l’idea di essere stata, alla fine, costretta ad omologarmi.
Ciao Romina, 3 è un valore che praticamente indica la mancanza di dipendenza. Ora però mi sento in colpa per averti informato io dei Pokemon go! 🙂
Dannyz Ipermind ahahah! tranquillo… facevi più danni se mi parlavi della nutella… (a ciascuno le sue dipendenze : ))) i pokemon non mi tentano proprio : )))
Io credo di essere attorno al 5, in quanto se sono in compagnia di persone lo lascio in borsa, spesso poi trovo chiamate perse perchê appunto non lo tengo a portata di mano. Non ho la smania di vedere i like, al limite solo eventuali risposte ad argomenti, in quanto uso fb soprattutto x gruppi di interesse sociale. Ai concerti faccio 1-2 foto x ricordo e poi lo metto via, al cinema e teatro lo spengo.Bello comunque l’articolo.
Ciao Daniela, il tuo mi sembra esattamente un utilizzo equilibrato del cellulare, la cocaina digitale non ti sta controllando 🙂
bell’articolo. da applicare assolutamente.
se vi interessa segnalo un libro per l’autoterapia delle dipendenze comportamentali molto pratico da applicare.
https://sites.google.com/site/ritornarelibero/
Bellissimo il video passami il sale…mi ricordo di averlo visto tempo fa da qualche parte e mi aveva fatto sorridere…il mio livello di dipendenza credo sia intorno al 7 dato che controllo il cellulare al mattino e anche distrattamente nei locali però poi riesco a non guardarlo anche per un paio d’ore… a volte 🙂 Grazie per l’articolo, mi è piaciuto molto
Ciao Deborah, un livello di dipendenza intorno al 7 è facilmente gestibile con le strategie di questo articolo…fammi sapere quando sei sotto il numero 5 🙂