- 341shares
- Facebook341
Vorresti essere più felice? Immagino di si 🙂
Sulla felicità si è scritto molto, poeti, scrittori, scienziati.. in tanti hanno cercato di descrivere questo effimero stato interno che ognuno cerca in fondo di raggiungere nella propria vita. Spesso in modo sbagliato 🙂
Ciò che ti dirò oggi andrà però molto probabilmente controcorrente rispetto a ciò che sai sulla felicità e in alcuni casi potrebbe anche sorprenderti. Ti parlerò infatti di una serie di studi che hanno ampliato la visione classica sulla felicità.
Lo spunto per questo articolo è nato guardando un’interessante conferenza su TED dello psicologo Dan Gilbert, professore di psicologia all’Università di Harvard conosciuto anche come Professor Happiness.
Gilbert è anche autore del bestseller internazionale “Stumbling on Happiness” che è stato tradotto in più di 25 lingue e che ha vinto il Premio della Royal Society per il miglior libro di scienze del 2007.
3 verità sulla felicità che nessuno ti ha mai detto
Continuando la lettura di questo articolo scoprirai 3 verità che nessuno ti ha mai detto sulla felicità; in particolare:
- Perché ciò che pensi che ti renderà felice è probabilmente sbagliato.
- Quali sono le condizioni per creare la vera felicità
- Il tranello che si nasconde dietro le tue scelte importanti
1) La felicita non è quella che ti aspetti.
Dentro di noi c’è un simulatore… Non sto parlando di quei simulatori che si usano per imparare a guidare un Boeing 🙂 ma del simulatore di esperienze che ognuno di noi possiede dentro la propria scatola cranica.
Infatti negli ultimi 2 milioni di anni l’evoluzione del cervello umano ha permesso di acquisire nuove strutture; in particola la corteccia pre-frontale. La corteccia prefrontale fa un sacco di cose, ma una delle più importanti è quella di essere un simulatore di esperienze.
Cos’è questo simulatore interno?
In sintesi è la capacità di simulare esperienze che non sono mai state vissute; permette di ipotizzare, ad esempio, che trovarti in una rissa contro Mike Tyson oppure mangiare una pizza condita con una manciata di sabbia non siano proprio delle esperienze gradevoli 🙂
Per testare questo simulatore è stato condotto uno studio molto interessante in cui ai soggetti dell’esperimento veniva detto che potevano scegliere tra due tipi di scenari futuri. Uno consisteva nel vincere 314 milioni di dollari alla lotteria mentre l’altro nel diventare paraplegico.
Probabilmente ti aspetterai che il grado di felicità di queste due persone sia diverso e che sia maggiore di molto per coloro che hanno vinto alla lotteria rispetto a chi ha perso l’uso delle gambe. Questo tipo di pensiero ti è possibile grazie al tuo simulatore di esperienze.
Ma attenzione perché il tuo simulatore interno si sbaglia. I dati reali di questo studio infatti affermano sorprendentemente che, sebbene ovviamente l’impatto iniziale ai due eventi sia di tipo diverso, un anno dopo questi entrambi i gruppi risultano felici allo stesso modo della loro vita.
Questo perché nell’uomo c’è la tendenza innata ad adattarsi abbastanza velocemente ai cambiamenti. Uno studio recente mostra infatti che sono veramente poche le esperienze capaci di condizionarci per più di tre mesi.
Perché hai sbagliato il test?
Perché il simulatore interno ha un difettuccio che prende il nome di “impact bias” o pregiudizio sull’impatto, cioè la tendenza a sovrastimare le reazioni emotive a eventi futuri. In altre parole non riesce a prevedere quale sarà la vera reazione a esperienze future.
Spesso, infatti, crediamo che raggiungere obiettivi come: conquistare o perdere un amante, avere o meno una promozione sul lavoro, passare o non passare un esame all’università; possano regalarci la felicità. In realtà diversi studi dimostrano che tali eventi hanno molto meno impatto e durata di quello che le persone si aspettano. Siamo quindi incapaci di stabilire a priori cosa ci renderà felici.
Insomma la nostra sfera di cristallo interna non è proprio molto accurata 🙂
Nel 1642 Sir Thomas Brown scrisse “Sono l’uomo più felice al mondo. Ho in me la capacità di convertire la povertà in ricchezza, l’avversità in prosperità. Sono più invulnerabile di Achille; la fortuna non ha un singolo posto dove colpirmi.”
Cosa significa questo aforisma di Thomas Brown? Significa che tra le nostre orecchie risiede una macchina magnifica che ci permette di cambiare prospettiva qualora le cose non dovessero andare come volevamo e trasformare così le avversità in nuove opportunità.
Felicità sintetica o naturale?
Nella conferenza su TED Dan Gilbert continua paragonando il cervello ad una sorta di sistema immunitario psicologico che consiste in processi cognitivi in grado di difenderci dagli ostacoli della vita, trasformando le esperienze negative in qualcosa di positivo. A tal proposito ti consiglio di leggere questo articolo.
Il concetto centrale e un po’ controcorrente che emerge dai suoi studi riguarda il concetto di felicità naturale e di felicità sintetica. “La felicità naturale è quella che otteniamo quando raggiungiamo ciò che vogliamo e la felicità sintetica è quella che creiamo quando non otteniamo ciò che vogliamo.“
Nella nostra società siamo portati a credere che la vera felicità sia quella naturale; voglio una promozione e ottengo la promozione, e svalutiamo la felicità sintetica. Infatti risulta difficile credere che si possa essere altrettanto felici senza ottenere ciò che desideriamo.
Cioè scusa Danny… vediamo se ho capito.. mi stai dicendo che non è importante che io fissi nuovi obiettivi perché tanto non mi aiuteranno ad essere più felice?
Capisco questa considerazione e ti confesso che l’ho avuta anch’io. In realtà, questa è una gran bella notizia perché significa che puoi arricchire la tua vita e te stesso senza vincolare necessariamente la tua felicità al raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Come indica lo studio citato in questo articolo, gli eventi negativi tendono a non influenzarci così profondamente come ci aspetteremmo e lo stesso vale per gli eventi positivi.
Infatti, ci adattiamo velocemente ad entrambi. Quindi la buona notizia è che il furto della macchina potrebbe non renderti così infelice come puoi pensare; la cattiva notizia è che vincere alla lotteria non ti renderà così felice come ti aspetti.
2) Non sempre avere più scelte significa essere più felici.
Per testare la felicità sintetica è stato utilizzato un modello sperimentale che prende il nome di “paradigma di libera scelta”. Durante la conferenza Dan Gilbert prende in esame una serie di studi; tra questi quello che reputo particolarmente interessante è quello della “camera oscura”.
Puoi scegliere la foto più bella.
Agli studenti dell’università di Harvard venne proposto un corso di fotografia durante il quale potevano fare una serie di foto per poi scegliere le 2 migliori, che avrebbero ingrandito e stampato. Poi venne chiesto loro a quale delle due foto erano disposti a rinunciare. Gli viene quindi imposto di fare una scelta.
Però poi ci sono 2 condizioni, ad un gruppo viene detto “ma se cambi idea ti posso ridare l’altra in qualsiasi momento”(condizione reversibile); mentre all’altro gruppo viene detto “fai una scelta definitiva perché l’altra non la vedrai più”(condizione irreversibile).
Ad entrambi i gruppi viene chiesto di fare una previsione su quanto finirà per piacer loro la foto che hanno tenuto.
Al gruppo della condizione irreversibile (quelli che non hanno scelta) la foto che hanno scelto piacerà sia immediatamente che nei giorni successivi; mentre al gruppo della condizione reversibile (quelli che possono cambiare idea) la foto che hanno scelto non piace e sono presi da mille dubbi. “Ma non lo so…avrò scelto quella giusta? Forse dovrei cambiarla… mi sa che ho fatto una cazzata…”
Questo significa che la libera scelta non conduce alla sintesi della felicità perché i soggetti hanno si quello che desiderano, possono riscegliere, ecc. ma sono insoddisfatti.
Invece la condizione in cui la scelta è forzata, costringe ad un cambio di prospettiva e il sistema immunitario psicologico lavora al meglio: “ho scelto questa… ma si era la foto migliore, alla fine l’altra era più sgranata, il soggetto di questa foto mi piace di più, ecc.”
Questo studio ci dice infatti che le persone tendono a non essere capaci a predire quello che le renderà felici o insoddisfatte. Per questo spesso cerchiamo la felicità nei posti sbagliati convinti che una volta raggiunto quell’obiettivo saremo magicamente felici per sempre.
3) La felicità non è data da “super” eventi positivi.
Eccoci all’ultima delle tre verità controcorrenti sulla felicità.
Lo psicologo Ed Diener ha trovato nei suoi studi che la frequenza di eventi positivi nella vita delle persone è un miglior predittore della felicità rispetto all’intensità di questi. Quando pensiamo a ciò che ci rende felici tendiamo a pensare a eventi emotivamente intensi, vincere un premio, comprare un auto nuova, festeggiare un matrimonio.
Ma Diener e i suoi colleghi hanno mostrato che le persone che hanno una dozzina di piccoli eventi positivi ogni giorno sono più felici di quelle che hanno un solo evento emozionante. Quindi mettiti comodo sul divano a guardare il camino scoppiettare, da un bacio a tua moglie, invita un amico a fare due chiacchiere. Tutto questo può suonare un po’ scontato ma fa parte della vera ricetta per la felicità.
Tendiamo a rimandare la felicità a eventi futuri mega-galattici, ma la felicità puoi trovarla più facilmente nel momento presente praticando ad esempio la gratitudine. Le cose che puoi fare per aumentare la tua felicità sono piccole e richiedono poco tempo, ma dovresti ricordarti di farle tutti i giorni.
Per concludere.
In questo articolo sarai molto probabilmente venuto a conoscenza di aspetti sulla felicità che non avevi considerato e che vanno in direzione contraria rispetto alla concezione classica di quest’ultima.
Purtroppo anche molti guru della crescita personale ignorano questi aspetti e dedicano un’eccessiva enfasi al “goal setting” perdendo così di vista quelli che sono i veri principi su cui si basa un’esistenza felice. Non c’è niente di più comune infatti del vedere persone che hanno realizzato tanto “esternamente” ma, ciononostante sono infelici.
Parlando di felicità non posso però non citare un altro elemento chiave di questo magico stato e che riguarda le relazioni. E’ infatti nella qualità del rapporto con le persone che si basa un altro dei principali indicatori della felicità umana. Siamo esseri profondamente sociali e il modo in cui curiamo le relazioni si ripercuote direttamente sul nostro livello di felicita interna.
A questo proposito voglio concludere con una citazione Paramahansa Yogananda che esprime al meglio questo principio.
Quando tu smetterai di voler riempire la tua coppa di felicità
ed inizierai a riempire quella degli altri,
scoprirai, con meraviglia, che la tua sarà sempre piena.
A presto
✔️Aumentare la sicurezza in te stesso per realizzare i cambiamenti positivi che desideri.
✔️Incrementare la tua energia e senso di benessere interno.
✔️Acquisire un carisma magnetico per esercitare influenza e fascino sugli altri.
👉 Ecco il link per NeuroBooster: https://www.neurobooster.net/
- 341shares
- Facebook341
Grazie Danny,
I tuoi articoli sono sempre delle perle.
Offrono spunti di riflessione che non si fermano al momento della lettura, ma rimangono e vanno oltre.
Riportano in vita quei grandi insegnamenti donatimi dai nonni e dai genitori.
Troppo spesso é più facile lamentarsi di situazioni ai nostri occhi insormontabili, ma badta ceramente poco per gioire di tutto ciò che siamo, abbiamo e per cui viviamo.
Grazie per condividerli con noi.
Ciao Olga, grazie per la tua condivisione e per il tuo apprezzamento.
Bellissimo articolo, Danny! Grazie! Un motivo in più per essere grati, oggi.
Cristina
Thanks 🙂
Praticare la gratitudine ogni giorno, in ogni momento, è fondamentale!
Conosco però persone che riescono ad essere infelici sempre e costantemente (o, quantomeno, alternano momenti di infelicità a momenti di apatia)… quale potrebbe essere il problema? Sistema immunitario psicologico guasto o attitudine innata alla lamentela continua?
In ogni caso per chi, come me, vuole soltanto vivere in modo più “leggero” e coltivare costantemente la gratitudine, avere a fianco persone così diventa sfiancante…
Grazie per l’articolo, come sempre, illuminante e chiaro!
Jai Guru
Articolo interessante, ho trovato
molti spunti da approfondire col tuo blog.
Giuseppa
Non avere alcuna dipendenza porta alla libertà che porta alla felicità…..questo è il mio modesto pensiero
A fronte di questo articolo ti direi che l’obiettivo che ci si pone dovrebbe tenere conto di una caratteristica che si ignora completamente nei vari sistemi di oggi… cioè che il percorso ti faccia vivere il più possibile in ambienti curiosi o con stimoli, così da facilitare il trovare quel famoso piccolo momento 🙂
Ok,come sempre semplicità è l’essenziale. Grazie
Splendido articolo Danny!
Grazie
Angela
Grazie Angela
grazie mi è piaciuto moltissimo sei sei ganzissimo! è vero dobbiamo volere la felicita’ degli altri , essere altruisti sempre, ciao simpaticone smakkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkkk
Ciao Maria, sono contento che l’articolo ti sia piaciuto 🙂
prego prego 🙂
Grazie grazie grazie
prego prego 🙂
dove trovare le ipermappe?
É un articolo molto bello, manca solo una cosa: la percezione. La felicitá é una questione di percezione. Se guardo le foto di una festa posso pensare che sia stata un disastro (per via di quella foto dove hanno litigato alcune persone) o un megasuccesso (in una foto tutti ballano e sorridono…).
forse ne hai parlato in un altro articolo o forse ti sto dando lo spunto per uno nuovo 😀
Quello che dici è più che giusto.
Molto spesso o viviamo imprigionati nel passato, o siamo troppo preoccupati per il futuro… e quindi, non riusciamo ad essere felici di quello che ci dona il momento presente…
Non bisogna mai essere ansiosi del domani, ne essere costantemente con la mente rivolte alle cose di dietro [al passato], ma bisogna vedere le cose sul momento presente, e vivere le cose nel preciso istante.
Avere il giusto equilibrio della concezione del tempo.
Ciao Dannyz sono Piero non so ancora come posso rintracciarti in PV ma avrei mille domande da farti magari in PV grazie
Mille Grazie per gli articoli che scrivi. Molto interessanti, fatti benissimo e formativi. Un bel nutrimento! 😉
esattamente cio’ che provo io… dopo molte riflessioni lo avevo capito… perche’ ho cominciato a ripescare dalla memoria tutte le volte che mi e’ parso di essere stata felice in passato… x l’acquisto di un vestito bellissimo… per una parte in un film.. per una cena fantastica ecc… ebbene… poco dopo era come se non fosse mai accaduto… la forte emozione o piacere svanivano e come una drogata ero gia’ alla ricerca della successiva forte emozione dal sapore di felicita’… ma poi ho capito … anzi !! ora evito pure le situazioni in cui potrei avere grandi felicita’ istantanee …perche’… Continua »
Si dice sempre che la felicità non è il traguardo, ma il viaggio che ci porta al traguardo.
felicità !
Grazie
Ottimo articolo come sempre,mi ha fatto riflettere e ribatto con una frase da quello che è il mio libro preferito ossia “La via del guerriero di pace” “Se non ottieni ciò che vuoi soffri,se ottieni ciò che non vuoi soffri,anche quando ottieni esattamente ciò che vuoi soffri ugualmente perchè non puoi aggrapartici per sempre; La mente è la tua difficile condizione e….” non ricordo come continua 😛 E’ vero troppo spesso capita a me in primis di affidare la mia felicità al raggiungimento di traguardi e poi mi scopro ad essere felice quando meno me lo aspetto: guardando un tramonto… Continua »