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In questo articolo scoprirai come evitare l’insidiosa trappola della zona di comfort grazie alla storia dei due falchi e 2 esercizi.
C’è una trappola nella vita di ogni persona.
Personalmente questa insidia ha bloccato per anni il mio percorso di crescita personale. La trappola si chiama “zona di comfort” e voglio introdurtela attraverso questa storia.
Una volta un re ricevette in regalo due magnifici falchi. Erano falchi pellegrini, i più begli uccelli che avesse mai visto. Diede i suoi preziosi falchi al suo capo falconiere per allenarli. I mesi passarono e un giorno il capo falconiere informò il re che, anche se uno dei falchi era maestosamente volato altissimo nel cielo, l’altro uccello non s’era mosso dal suo ramo dal giorno in cui era arrivato.
Il re convocò guaritori e stregoni da tutte le terre per prendersi cura del falco ma nessuno riuscì a farlo volare. Presentò allora il caso ai membri della sua corte, ma il giorno successivo, il re vide attraverso la finestra del palazzo che l’uccello non si era ancora mosso dal trespolo.
Avendo provato ogni cosa, il re pensò tra se e se “forse ho bisogno di qualcuno che conosca meglio la campagna per capire la natura di questo problema.” Così chiamò la sua corte e disse “andate e portate un contadino”. In mattinata, il re fu elettrizzato di vedere il falco volare alto sopra i giardini del palazzo e disse ai membri della corte “portatemi la persona che ha fatto questo miracolo!”
La corte velocemente andò dal contadino e lo accompagnò di fronte al re. Il re quindi gli chiese “dimmi, come hai fatto a far volare questo falco?” Con la testa inchinata il contadino disse “è stato molto facile sua altezza, ho semplicemente tagliato il ramo su cui l’uccello era seduto”.
Morale. Siamo tutti nati per volare, per sprigionare l’incredibile potenziale che possediamo come esseri umani. Ma a volte ci sediamo sui nostri comodi rami casalinghi, abbarbicati alle cose che per noi sono familiari. Le possibilità sono infinite, ma per molti di noi, rimangono inesplorate. Ci conformiamo alla familiarità, al comfort e all’ordinario. Così per molte persone le vite sono mediocri invece che eccitanti, emozionanti e elettrizzanti.
Quello che è successo al pennuto di questa bellissima storia è ciò che succede alla maggior parte delle persone quando non riescono ad allontanarsi da quella che gli esperti chiamano zona di comfort.
La vita inizia alla fine della tua zona di comfort. Neale Walsh Tweet
Continuando la lettura di questo articolo scoprirai 2 esercizi che ti aiuteranno a:
- Prendere decisioni che ora appaiono impossibili
- Passare all’azione per ottenere ciò che desideri
- Sentirti più libero e coraggioso
Cos’è la zona di comfort?
La zona di comfort (comfort zone) è uno spazio dove molte persone si adagiano perché si sentono al sicuro in quanto in questa zona ci si sente protetti, stress e rischi sono ridotti al minimo e ciò ci fornisce uno stato di sicurezza mentale. La zona di comfort crea dei confini invisibili oltre ai quali non ci si azzarda ad andare perché l’ansia aumenterebbe, i rischi si farebbero più forti e le certezze non esisterebbero più.
Ciò che ci tiene bloccati in quest’area è la paura.
Paura di sbagliare, paura di quello che le altre persone possono pensare di noi, paura di restare da soli, paura di cambiare, paura delle cose sconosciute, paura delle novità, paura di parlare in pubblico, paura di prendere una decisione, paura di chiudere una relazione importante, ecc.
Ad esempio la paura di restare da solo potrebbe bloccarti in una relazione ormai finita, la paura di fallire impedirti di licenziarti per tentare una nuova esperienza lavorativa, quella di non farcela impedirti di buttarti nell’apprendimento di una nuova lingua.
Quasi tutti provano paura quando devono affrontare qualcosa di totalmente nuovo nella vita. Ciononostante ci sono persone che agiscono malgrado la paura, quindi dobbiamo concludere che il problema non è questa.
Perché è importante espandere le proprie comfort zone?
Le comfort zone possono essere più di una e sono le tue gabbie invisibili. Così come il falco della storia iniziale non aveva una gabbia ma nonostante questo non riusciva a sperimentare la libertà e viveva avvinghiato al suo ramo, lo stesso è per noi quando la paura c’impedisce di “spiccare il volo”.
Quando in passato, stufo di picchiettarmi dalla mattina alla sera con tecniche di psicologia energetica, oppure di ripetere per ore ad occhi chiusi seduto sul letto esercizi mentali, cercavo un approccio semplice, diretto e senza tanti fronzoli per vincere alcune mie paure, lo trovai in un libro.
Questo libro si chiama “Feel the fear and do it anyway” della psicologa Susan Jeffers. L’autrice non solo esprime in modo magnifico il concetto della “comfort zone” ma fornisce anche 2 pratiche esercitazioni che ho rielaborato per te in questo articolo.
Esercizio 1) “Dal dolore al potere”
Il primo passo consiste nel creare un grafico che va da dolore a potere.
Per potere qui s’intende uno stato nel quale si ha la capacità di reagire alle varie situazioni della vita in modo libero e sicuro, si ha potere di creare felicità, appagamento e di agire una volta stabilita la cosa giusta da fare.
Per dolore invece s’intende una condizione di blocco nella quale ci si sente incapaci di effettuare i cambiamenti che si desiderano, una condizione psicologica interna contraddistinta dai vari “ma” e “se” che ti possono frenare Es.: “vorrei ma non posso, vorrei ma è troppo tardi, se solo X…”
Guardando lungo il continuum dolore-potere molte persone posizioneranno se stesse da qualche parte in mezzo al grafico. Questo perché non sono completamente messe fuori gioco dalle paure ma non provano neanche un gran senso di potere ed eccitazione che permetterebbe loro di fare un veloce scatto in avanti verso gli obiettivi. Piuttosto è come se stessero affrontando la scalata di una montagna portandosi 2 mega-zaini e un cocomero .
Usando questo grafico come cornice di riferimento potrai iniziare a fare chiarezza sul punto in cui ti trovi nel percorso verso la tua libertà.
1) Disegna un grafico dolore-potere.
Disegna un grafico dolore-potere ingrandito e posizionalo sulla tua parete. Già il semplice atto di fare questo ingrandimento ti farà sentire più potente. Ricorda che il trucco per spostarsi dal dolore al potere sta nell’agire! Una volta che il grafico si troverà sulla tua parete servirà come reminder costante per indicarti dove andare nella vita. Inoltre avere sempre ben visibile questo grafico ti aiuterà a motivarti per andare nella giusta direzione.
2) Prendila con autoironia.
Per non prenderti troppo sul serio e affrontare nel giusto modo questa sfida puoi scrivere da qualche parte nel grafico delle frasi come questa: “non sarò come quel falco pellegrino ”. Ricordi l’importanza dell’autoironia?
3) Posiziona la puntina.
Metti una puntina nel posto del grafico in cui pensi di trovarti in questo momento della tua vita. Pensi di essere nel mezzo, dove ti senti a volte apatico e paralizzato e altre volte più in controllo? O pensi di trovarti all’estremità sinistra del grafico, dove la maggior parte delle volte ti senti bloccato? Oppure sei già sul lato giusto dove la maggior parte delle volte ti senti pieno d’energia pronto ad andare verso la paura, e solo poche aree della tua vita necessitano ancora di un po’ di lavoro. Quest’ultima condizione è assai rara perché nella vita ci sono sempre nuove sfide da affrontare.
4) Tieni d’occhio i tuoi progressi.
Ogni giorno guarda il grafico e chiediti: “sono nello stesso posto o mi sono spostato?” E una volta risposto a questa domanda sposta la puntina. Se tieni in mente la direzione verso la quale vuoi andare ti aiuterà a prendere decisioni su ciò che vuoi fare nella tua vita. Prima di prendere qualsiasi azione chiediti: “con questa azione mi sposto verso la posizione del potere?” se non è così pensaci due volte prima di farlo.
5) Gioca con “la linea verso la libertà”.
Rendi l’uso di questo grafico divertente, rendilo un gioco. Se hai dei figli aiuta anche loro a creare il loro grafico e magari potrebbe diventare un gioco da fare con tutta la famiglia come esperienza di crescita.
6) Una linea verso la libertà per ogni area.
Potresti voler fare grafici diversi per le diverse aree della tua vita. Per essere veramente potente devi essere al comando di tutti gli aspetti della tua vita: lavoro, relazioni, casa, corpo ecc. Spesso le persone sono molto forti in alcune aree della loro vita e delle schiappe in altre :-).
Esercizio 2) “Espandi la tua comfort zone”.
Questo esercizio è molto semplice e consiste nel prendersi ogni giorno un rischio su qualcosa che ti spaventa, allargando così la tua zona di comfort.
Ogni rischio che ti prenderai, ogni volta che ti sposterai dalla zona in cui ti senti in salvo e al sicuro diventerai più forte e più potente. Per esempio, se sei timido e non sai come approcciare le ragazze, il rischio 1 potrebbe essere quello di guardare le ragazze negli occhi quando cammini, il secondo quello di sorridere e salutarle, il terzo di quelle di invitarle a prendere un caffè
Oppure prendiamo il caso che tu voglia imparare una nuova lingua ma abbia paura di non farcela, la tua zona di comfort è quella in cui probabilmente ti trovi e in cui te ne stai bellamente senza far niente, il rischio 1 è rappresentato dal cominciare a cercare in giro degli annunci o dei corsi per imparare la lingua, il rischio 2 potrebbe consistere nel fare una telefonata per ottenere più informazioni sul corso, il rischio 3 dal presentarsi alla prova gratuita o dall’acquistare un libro sull’argomento.
Potrei fare un elenco infinito di prove a cui ho sottoposto il mio povero e sensibile sistema nervoso. Pur di sfidarmi “aprivo” nuove zone di comfort in aree nelle quali non avevo neppure un vantaggio diretto.
Uno dei miei sbagli, soprattutto quando praticavo il “flooding”, la desensibilizzazione più estrema, era quello di espormi direttamente nelle zone più avanzate di rischio, che nell’esempio dell’immagine sarebbe stato l’equivalente del “rischio 3”, con il risultato spesso di restare sopraffatto e rinforzare la paura che avrei dovuto ridurre.
Anche sulla base della mia esperienza ti consiglio caldamente quindi l’approccio più graduale proposto da questo esercizio.
Per concludere
Restare comodamente seduti nella zona di comfort è piacevole, allettante e rassicurante. Lo so benissimo. Ma comporta un caro prezzo: Si smette di apprendere e di crescere.
Le tappe più importanti nello sviluppo di ogni individuo, dall’imparare a camminare, all’andare in bicicletta, a scrivere, sono avvenute infatti al di fuori del territorio familiare. E tale schema si ripete per tutta la vita.
Ogni tuo raggiungimento degno di nota, dal realizzare un obiettivo al cambiare un’abitudine, si troverà al di fuori della tua zona di comfort. Mettere in pratica i consigli che hai trovato in questo articolo, ti aiuterà ad attraversala al meglio.
A tal proposito voglio concludere con una citazione di William Shed che amo ripetermi ogni qualvolta mi ritrovo a sedermi troppo comodamente :“Ogni nave in porto è sicura. Ma questo non è lo scopo per cui è stata costruita.”
Piccolo test per vedere se l’articolo ti è stato utile. Esci dalla tua zona di comfort e dimmi se c’è qualche area in cui tergiversi nella “zona comoda”, scrivimelo nei commenti
P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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P.P.S. Se vuoi un supporto “tecnologico” per uscire dalla tua zona di comfort ti consiglio NeuroBooster Ipno-Program>>
A presto
Ti aspetto qui sotto, nei commenti 🙂
Sono uscita dalla mia zona confort l’anno scorso, stampando il mio primo libro, un giallo, con un amico! E’ stato esaltante, tanto che lo rifacciamo!
Ciao Eleonora, puoi darmi qualche “dritta” su come hai stampato e pubblicato il tuo libro? Grazie .
l’ambito in cui tergiverso nella comfort zone è il lavoro. voglio fare qualcosa di mio, ma nemmeno mi informo su come fare e quanti soldi ci vogliono e cercare un modo per farlo.
Uno degli articoli più belli per me! Mi sta aiutando a guardare davvero i rischi come delle opportunità e a non lasciare queste nozioni solo alla teoria come spesso accade!! Ciao 🙂
La mia zona comfort, non fare alcune cose per paura che mio marito non sia d’accordo. Vorrei fare un piccolo viaggio, un weekend sola, ma non trovo il coraggio e so che poi avrei risentimenti su una cosa che poi sono io a non averla fatta
Ciao Danny, complimenti per il tuo blog. Mi sono iscritta da poco ma trovo che i tuoi articoli siano molto utili, stimolanti e ben precisi per raggiungere degli obiettivi. Per quanto riguarda la mia esperienza personale dico che rimanere nella “zona comfort”, molte volte, non mi ha permesso di fare molte cose. Altre volte, invece, ci ho provato ma non mi è mai sembrato abbastanza. Adesso ci riprovo e riparto con più grinta proprio da qui… Grazie!
Mi è piaciuto molto e ti ringrazio per la fatica fatta, ho usato il tuo esempio dei falchi in un corso (citando la pagina web!!!) ed è stato molto efficace, grazie!
Bello …Sto tremando all’idea di fare semplicemente il grafico. Non aggiungo altro …ma lo faccio …ah se lo faccio . Ora è il momento
Brava Chiarastella, così mi piaci, fammi poi sapere i risultati del grafico .-)
mi sono scritto la frase sul falco pellegrino sul cellulare, cosi ogni giorno tengo a mente la prima cosa che devo fare, andare oltre la mia zona confort
Ottima mossa Vix Black 🙂
credo che in ultima analisi, uscire da quello che oggi si chiama “zona di comfort” sia lo scopo per il quale siamo su questa terra.
scuole esoteriche di ogni epoca, seppur con le loro differenze, spingono in questa direzione.
in ogni caso ottimo articolo, e complimenti per il tuo percorso di vita…sembri uno in gamba 🙂
buona giornata a tutti.
Ciao Giorgio, grazie per l’impressione di essere una persona in gamba e per il tuo commento 🙂
Ohhh, si sono così.. Ottimo articolo!!
Ciao Molly, grazie 🙂
Grazie per i suggerimenti e gli articoli utilissimi e molto incntivanti. Poiché ho bisogno di contattare in privato, mi conferma per cortesia la sua e-mail: ipermind@ymail.com ? Buona giornata a tutti.
Ottimo modo per crescere , esporsi si ma con giudizio
Ciao, articolo molto bello! Ti volevo chiedere un parere: se ogni giorno mi scrivo tre azioni che devo compiere per il giorno dopo, questo mi può aiutare ad espandere la zona comfort? Oppure il non riuscire a fare certe cose può demoralizzarmi e farmi tornare indietro?
Zona confort lavoro, ora che l ho perso nn ho più scuse per cercare di fare altro, a me più gradito.inizierò col curriculum, anche se mi panichizza doverlo fare, x paura di insuccesso. Ma lo farò, anzi,lo faccio subito
Bello. Mi piacerebbe farlo. Sono moltissimi anni che sono ferma nella vita in tutti i campi…a 20 anni ho iniziato ad avere attacchi di panico e depressione.
Potrei riuscire anch’io??? Magari non come gli altri ma…
Ciao Marzia, certo che puoi riuscirci anche te. Gli articoli di Ipermind ti saranno utili in questro percorso 🙂
Articolo interessante e piacevole da leggere!
Grazie Gabriele!
ciao,a parte che la storia mi e piasciuta tanto,puoi tutto quello che e scritto,e la pura verito,ci farro del mio meglio,anche se al inizio non e faccile,in vece tutto si po fare,grazie d avvero.Namaste
già questo che sto facendo è il primo passo in quanto non commento mai qualcosa che possano leggere persone che nn conosco bell articolo e grazie. Prenderò d’esempio i tuoi consigli. Già da ora andrò a tagliare il ramo x spiccare il volo.
Bravo Angelo! 🙂
Tergiverso in tutte le aree.e’grave?
Intanto complimenti per aver seguito il consiglio, hai dimostrato di non essere così grave come pensi 🙂
Comunque non preoccuparti perché ora sei consapevole e puoi scegliere di intervenire.
Molte persone transitano nella vita senza mai prendere consapevolezza dei loro limiti e di ciò che gli impedisce di realizzare i loro sogni. Ora sei in quella, ahimè, ancora ridotta percentuale di persone consapevoli. A te la scelta 🙂
Anche se lo detesto, la mia zona comfort è il lavoro. Vorrei tanto cambiarlo ma lasciare tutto sarebbe un rischio 3 che non me la sento di assumere, ora sto valutando di fare un master per costruirmi una formazione che possa aiutarmi nel cambiare. Ma la questione economica, mi frena..anche se in fondo sarebbe solo un rischio 1
Articolo illuminante (as always 😀 ) .. io ho una zona di comfort formato famiglia in tante cose..vorrei soprattutto sbloccarmi per quanto riguarda l'insensato timore del giudizio altrui,ci ho pensato e ripensato ma non riesco a creare i 3 rischi a cui espormi :/
Grazie Emanuelsson. Ti consiglio di fare una distinzione chiave che una volta compresa a fondo può fare scomparire per sempre il problema. Il problema non è il giudizio delle altre persone che t’incute timore. La paura nasce dal giudizio che TU HAI sul giudizio delle altre persone. Se tu non creassi dei pensieri su quello che (ritieni) possano pensare gli altri non proveresti nessuna paura. Puoi quindi escludere dall’equazione le altre persone e concentrarti prima di tutto sull’identificare, e poi contestare (oppure ancora meglio non creare più) i significati che tu attribuisci al giudizio altrui. Questo è il paradosso. La… Continua »
Concordo pienamente Danny,è solo un riflesso del nostro ego che si sente minacciato.
E poi anche se così fosse mi piace ripetermi la massima del grandissimo Chaplin
“Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione; Perchè la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è quello che gli altri pensano di te,e quello che gli altri pensano di te è affar loro”
E’ particolarmente bella quella citazione, grazie per averla riportata…
Se però tutti e dico tutti pensano male di te (es. sul posto di lavoro)? Forse hanno ragione loro allora..
Eheh all’esterno della mia zona di conforto troviamo …. approcciare ragazze ancora sconosciute 🙂 e parlare con i miei professori in modo disinvolto , educato e senza pressioni psicologiche a cui sono sottoposto ( rossore del viso , sudorazione ) .. penso sia un buon inizio B-)
Io tergiverso in molte aree della mia vita, ultimamente la mia zona di comfort si è ridotta in modo tragico, pensa che son 3 giorni che non riesco a fare una telefonata di lavoro perché ho paura e rimando..cioè poi mi viene pure da ridere per quanto sono sciocca ma ogni volta che mi avvicino al telefono mi viene una tachicardia mentale. Lo schemino dell’ampliamento mi sarà utile ma la telefonata mi sa che la devo prendere proprio di petto ora! 😀
Ciao Ida, se avessi 1 o 2 telefonatine di riscaldamento da fare prima potrebbero aiutarti:-) Molti neo assunti ai call center, dove sono effettuate telefonate a “freddo” ricevendo spesso improperi di natura varia, inizialmente sono terrorizzati, poi a forza di telefonate si desensibilizzano:-)
Bello! molto interessante… voglio uscire e sono sicura di riuscirci DOLORE no! POTERE sììììììììììì! seguirò consiglio: Grafico appeso sul muro e vai di certezze! Grazie Danny! Ps: sto terminando il corso Fantastico !
Grazie mi piace , Devo riuscire !!!!!!
È un tema molto interessante.
Bisogna crescere, rischiare, osare.
Ci sto provando da un po’… 🙂
Forza e coraggio allora Sara! 🙂
Sei forte
Si, il lavoro, ma adesso faccio il grafico, fisso la puntina e poi sarò felice di spostarla, piano piano, ma lo faccio! :* Grazie!
Si, sarà sicuramente utile questo articolo per diventare più diplomatica con le persone. Infatti quando mi accorgo che delle persone sono interessate( DENARO, SUCCESSO, AMICIZIA ),io mi irrigidisco e non riesco più ad avere un comportamento spontaneo, compromettendo rapporti sociali. GRAZIE
Fai bene Rita a diventare quando è il caso più diplomatica con le persone.
Così come fai bene (secondo me) a compromettere i rapporti sociali con le persone solo interessate al denaro 🙂
Grazie il tuo articolo è stato utilissimo, mi sto facendi il grafico e ogni volta che raggiungo una tacca verso il potere è una gioia.
Ciao Danny,
questo articolo è interessante e indubbiamente stimolante.
L’idea dei piccoli passi è come l’uovo di colombo. La provero sicuramente!
Grazie per gli spunti che mi dai.
Grazie a te Michele per metterli in pratica 🙂
Mi sono appena resa conto di essere una tergiversatrice nata…creo il grafico, è meglio!!! Grazie
Ottimo Elena… adesso ti rimane solo il passo 2 e il passo 3 per “sbloccare” una nuova area di comfort. 🙂
Ciao Danny,
bell’articolo, mi sarà sicuramente utile… In genere non commento mai gli articoli che leggo ma non potevo non cogliere questa sfida… passo 1 superato 🙂