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In quest’articolo scoprirai come superare l’apatia e sconfiggere l’Homerite 🙂
- Ti senti demotivato, ti mancano nuovi stimoli e fatichi a trovare attività ed interessi che ti entusiasmino?
- Ti capita un po’ troppo spesso di avere voglia di startene spaparanzato sul divano?
- Piuttosto che metterti a preparare quell’esame ti faresti un’abbuffata di tutte le serie televisive del momento?
Se dentro di te hai annuito a una o più domande, non ti preoccupare perché tra qualche riga scoprirai come trovare la motivazione per scollarti dal divano e prendere il controllo della situazione. 🙂
Come si manifesta l’apatia?
L’apatia può manifestarsi in forme lievi o gravi; dal perdere la motivazione per un obiettivo come impegnarsi per superare un esame o per cercare un lavoro, fino al perdere l’interesse a prendersi cura di se stessi, a uscire con gli amici,…
Sentirsi a volte poco motivati può essere comune ma se questo stato dovesse essere un po’ troppo frequente, è un campanello d’allarme da tenere in seria considerazione.
In questo articolo parliamo degli aspetti mentali legati all’apatia e di forme di apatia lievi. Poiché questa potrebbe avere anche delle cause legate allo stato di salute fisica, se sospetti che questo sia il tuo caso ti consiglio ovviamente di consultarti con un medico.
L’apatia infatti può anche essere il risultato di diverse forme di trauma o condizioni neurologiche (come ad esempio l’Alzheimer).
Che cos’è l’apatia?
Apatia significa assenza di pathos, cioè assenza di emozioni e per questo si colloca al gradino zero della scala emotiva. Significa perdere la motivazione o l’interesse a fare e ottenere qualcosa.
Tipicamente si manifesta attraverso una mancanza di passioni, di motivazione e uno scarso interesse per il tuo benessere sociale ed emotivo. L’assenza di entusiasmo può riguardare qualsiasi aspetto della tua vita.
Se ti senti annoiato e indifferente a ciò che ti succede intorno oppure ti capita di trascinarti dal letto al divano in babbucce e con la barba incolta potrebbe essere l’apatia che fa capolino nella tua vita.
È comunque uno stato emotivo diverso dalla depressione perché un apatico non è necessariamente infelice. Difficilmente lo troverai però a fare le capriole per la gioia 🙂
La nascita del termine
L’uso moderno del termine apatia è iniziato durante la prima guerra mondiale. I soldati che tornavano dalla guerra dopo aver provato gli orrori delle trincee, bombardamenti senza sosta e in molti casi avevano visto amici o compagni morire diventavano emotivamente disconnessi e quando tornavano a casa provavano un puro disinteresse per la loro vita, erano come svuotati dentro.
Adesso ti presenterò un simpatico personaggio che rappresenta un pò l’emblema di questo stato emotivo…
L’Homerite: l’esaltazione dell’apatia.
Pochi personaggi hanno raggiunto la vetta dell’apatia come Homer Simpson. Matt Groening lo descrive così: “Homer mostra una profonda apatia nei confronti del lavoro, è in sovrappeso ed è “devoto al suo stomaco”.
Homer ama infatti passare il suo tempo sul divano o sull’amaca in giardino, scolarsi fiumi di Duff nella taverna di Boe, evita come la peste le faccende domestiche, ama ficcare la testa dentro il frigo alla ricerca di cibo.
Se sei vittima dell’Homerite probabilmente è capitato anche a te di abbandonarti sul divano con il telecomando in mano lasciando che il divano assumesse la forma della tua parte di dietro 🙂
L’automobile senza carburante
Le emozioni sono il tuo sistema guida. Il tuo carburante interno, sono le emozioni che provi che ti fanno prendere decisioni, ti fanno agire, perseguire degli scopi, inseguire delle passioni,… Per rendere tutto più concreto, facciamo una piccola visualizzazione mentale.
Immagina di essere un’automobile. Ti passo l’IperMind exclusive card con tetto illimitato di spesa, puoi scegliere il modello che preferisci, non badare al costo 🙂 Fatto?
A prescindere dal modello scelto, quest’automobile, come tutte, per spostarsi ha bisogno di carburante, che in questo caso è rappresentato dalle emozioni. A seconda dello stato emotivo che provi, il carburante possiede delle caratteristiche diverse.
Ci sono delle emozioni come la rabbia che possono rendere il carburante super infiammabile e rischiano di far esplodere tutto, altre come la paura che ha un effetto frenante sul motore oppure l’entusiasmo che aumenta accelerazione e prestazioni.
Indovina un po’ cosa ha nel serbatoio un apatico? Indovinato, un bel nulla 🙂
L’apatia è una delle emozioni più limitanti e bloccanti che puoi provare nella tua vita, più della rabbia, più della paura e più della tristezza. Queste infatti anche se spiacevoli e potenzialmente distruttive contengono dell’energia che se incanalata e gestita nel modo corretto può aiutarti a spingerti in avanti, migliorare le cose.
Nell’apatia invece siamo a livello di elettroencefalogramma piatto. Nessun segnale di vita.
La zona di non azione
E come se fossi intrappolato in una zona di non azione, in cui sei incapace di fare qualcosa di buono per te stesso e per gli altri. In questo stato puoi avere poca energia (infatti se una persona è apatica le mancheranno le energie anche per fare le cose più semplici); essere inattivo dal punto di vista sentimentale e avere pochi interessi da coltivare.
Nell’apatia viene a mancare la motivazione intrinseca, cioè quella spinta che parte da dentro, che ti permette di essere coinvolto in attività per il gusto o il piacere di farlo (ne ho parlato qui). Se questa manca sei bloccato, congelato.
Come vincere l’apatia e sconfiggere l’Homerite
1) Riconosci le cause dell’Homerite.
il primo passo per affrontare un problema consiste nel saperlo identificare.
Alcuni comportamenti abitudinari tipici dell’Homerite sono:
- Passare molto tempo sul divano, così tanto che potrebbe aver preso la forma del tuo corpo.
- Fare le cose controvoglia, solo perché bisogna farle.
- Bere fiumi di Duff e guardare la “tivì”
- Aspettare che gli altri facciano le cose al posto tuo.
- Non aver voglia di fare un fico secco.
- Avere le energie di un orso in letargo .
L’apatia può essere transitoria ed insorgere in particolar modo nei momenti difficili, quando c’è una crisi sul lavoro, se stai vivendo un momento sentimentale non troppo facile.
2) Trova la motivazione intrinseca.
Una volta identificato il problema molti coach motivazionali ti direbbero di definire degli obiettivi. Ma come è possibile se non c’è la motivazione? Senza motivazione gli obiettivi sono inutili. Non sei una macchina, quindi puoi essere produttivo solo se hai delle ragioni per esserlo.
Per scendere giù dal letto, svegliarti presto, seguire una lista di cose da fare e cambiare abitudini devi avere la motivazione. Se sei apatico finirai col perdere un sacco di tempo e col procrastinare. La ricerca della motivazione deve quindi partire dai tuoi desideri, dalle tue passioni e dai tuoi valori.
“Il Taccuino della scrittura di getto”
Ecco un esercizio per riconnetterti con ciò che vuoi. Prendi un taccuino e scrivi tutto ciò che ti viene in mente che ti piacerebbe fare o raggiungere. Possono essere piccoli obiettivi o enormi sogni irrealistici, non importa. Il punto di questo esercizio è focalizzarsi sulle cose che ti guidano, che ti motivano.
Se scrivi ma non ti senti ispirato stai facendo male l’esercizio. A volte bastano pochi minuti perché emergano i tuoi interessi, altre volte sarà necessario più tempo. Una volta finito il brainstorming potresti avere poche idee realmente valide e realizzabili.
Molti sogni potrebbero essere irrealizzabili ma almeno avrai un punto di partenza. Una mappa, una cartina da seguire che ti caricherà di motivazione. A questo punto puoi anche passare alla definizione di un obiettivo.
Puoi prendere una o due delle idee scritte sul taccuino e da esse estrarre un obiettivo (in questo caso realizzabile). Il punto cruciale dell’esercizio rimane comunque quello di trovare la motivazione intrinseca.
3) Scegli l’obiettivo giusto.
L’apatia è un problema comune, spesso causato dal non avere obiettivi o dall’avere obiettivi sbagliati non in linea con i tuoi valori più profondi.
A volte può succedere che cambi qualcosa, per cui un obiettivo che prima ti motivava finisce per non entusiasmarti più e perdere la sua forza motivante e ti ritrovi ad andare avanti con il pilota automatico su una strada che non ti garba più granché.
Gli economisti chiamano questo fenomeno “sunk cost” (costo irrecuperabile) quando investi molto tempo ed energie in un obiettivo che senti di dover finire in ogni caso, anche se non ti ispira più.
Probabilmente sei spaventato all’idea di lasciar perdere tutto, pensando che se interrompi adesso avrai sprecato un sacco di tempo ed energie inutilmente, così continui a perseguire quell’obiettivo anche se per te ha perso significato.
Questo modo di ragionare però è sbagliato per due ragioni. Primo perché anche se non realizzi quell’obiettivo il tempo e le energie non sono necessariamente andati persi, infatti nel frattempo potresti aver acquisito nuove informazioni o capacità che potrebbero tornarti utili per il prossimo obiettivo.
Secondo perché anche se questo fosse stato tempo perso, ormai è andato e non dovrebbe essere un fattore di decisione.
4) Smetti di lagnarti e agisci.
Uno degli aspetti più frustranti dell’avere a che fare con l’apatia è che può rendere o far sembrare ogni cosa che ti circonda negativa. Spesso le persone apatiche si lamentano della loro situazione e di come le cose gli vadano storte, ma non fanno nulla per migliorarle.
Se vuoi trasformare l’apatia in motivazione la prima cosa da fare è smettere di lamentarti e di portare negatività nella tua vita. Smetti di trovare scuse e agisci.
Agire richiede una decisione consapevole. Se vuoi cambiare qualcosa nella tua vita devi agire, prenderti un rischio. Puoi cominciare con un piccolo passo. Prendere l’iniziativa e agire è importante perché è il contrario della passività. Anche una piccola azione di 5 minuti può essere più che sufficiente seguendo i principi del Kaizen.
Con un piccolo passo puoi superare l’iniziale resistenza della mente al cambiamento. Quindi scegli una piccola azione da compiere oggi che vada nella direzione di un tuo obiettivo.
Per concludere
L’apatia è uno degli ostacoli più insidiosi che ci possono essere nella tua vita. Infatti se non riconosciuta e superata può impedirti di fare qualsiasi passo in avanti verso la tua felicità e la tua realizzazione.
La strategia anti Homerite ti aiuterà a non ascoltare il canto delle sirene che ti conduce verso il divano e ad avere una vita più attiva, motivata e stimolante. Aspetto di sentire la tua opinione sull’Homerite nei commenti qui sotto!
P.S. Se qualcuno avesse scelto nell’esercizio dell’automobile qualcosa che ricorda anche solo vagamente l’auto qui sopra, consiglio di dare un’occhiata alla categoria autostima di IperMind. 🙂
P.P.S. La realizzazione di questo articolo ha richiesto circa 2 giorni, tempo che ho sottratto dal mio passatempo preferito: difendere la terra dalle minacce aliene:-) Se hai trovato l’articolo utile e vuoi ringraziarmi per il tempo che ti ho dedicato, condividilo utilizzando i pulsanti sottostanti.
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A presto
Azzzzz io ho pensato alla vecchia Fiat 126 … É tanto grave? 😉 L’ omerite … A volte mi attacca, e la cosa più grave é che non so cosa voglio, anche se mi sforzo di capirlo … Forse nel mio caso era meglio immaginarsi un vecchio ciao Piaggio! 😉 Ma con il mio ciao piaggio cerco di combatterla anche coi miei ritmi da tartaruga! Insomma cerco di cercare la benzina anche nel pianeta Brunesco dove, a volte, manca il petrolio! Grazie x l’ articolo: i tuoi spunti mi permettono di riflettere, e vedere che, tutto sommato, con il mio… Continua »
A me questa homerite sa di depressione, e purtroppo ce l’ho anche io, l’homerite speriamo! ! Comunque i consigli servono sempre!
Io non so ancora come ci sono finito, caspita, un bellissimo articolo, spero di prenderne spunto! Mi dicono che può essere dalla tiroide che mi ha messo in questo stato, ma ho timore persino di farmi le analisi. Mi sa che tornerò dalla psicologa, la mia famiglia è stanca di vedermi così
. E li capisco.
Ciao! Ahimè, l’apatia da covid si fa sentire nonostante ora si possa uscire. La voglia di uscire e di fare c’è ma diciamo che non è troppo spiccata. Il letto e il divano sembrano diventare sempre più comodi .
Proveró con i consigli che ci sono.
Acci picchia ho appena finito di leggere questo articolo…..desidero molto darti il mio parere, ma un alieno molto convincente mi vuole rapire…..vieni a salvarmi? Aiutoooooo
Eh si l’Homerite è una brutta bestia. Io mi sono vista la Panda �
Ah ah Elisa, potresti allora valutare un saltino ad un concessionario auto 🙂
Forse è meglio fare piccolissimi passi step by step in modo da non avere grosse aspettative ma quantomeno andare avanti
Certo Omar, in pieno stato di Hoemerite, fare piccoli step è già sufficiente per alzarsi dal divano 🙂 Poi gradualmente si possono fare passi sempre più grandi…
Sempre molto centrati e di aiuto
Ciao Silvia, grazie 🙂
Proprio così quando stai attraversando periodi difficili niente riesce a darti una motivazione e passi dal letto al divano senza aver voglia nemmeno di mangiare… per fortuna poi arrivano delle mail illuminanti a farti capire che bisogna andare avanti cmq perché niente succede per caso.. proverò i tuoi consigli e grazie
Ciao Daniela, sono contento che l’e-mail e l’articolo siano uno stimolo positivo per sconfiggere la tua homerite 🙂 fammi sapere una volta che hai messo in pratica i consigli.
Veramente carina la scelta dell homerite!! Adoro i Simpson! Purtroppo ogni tanto capita anche a me di sentirmi scarica e con poca motivazione. Spesso funziona la tecnica dei piccoli passi, proverò anche il taccuino e ti farò sapere… Grazie Dannyz
Ciao Deborah, assolutamente, nel caso di homerite o procrastinazione fare delle piccole azioni seguendo il principio kaizen è utilissimo…fammi sapere:-)
Ciao Dannyz, ogni tanto l’homerite assale anche me 🙂 Più che apatia ho la tendenza a rimandare spesso alcuni compiti a favore di attività più semplici, come ad esempio guardare Supernatural 🙂 Cercherò di mettere in pratica i tuoi consigli, grazie anche per questo divertente e utilissimo articolo.
Ciao Massimo, una volta sconfitta l’homerite rimane comunque lo spazio per Supernatural. Anzi vedrai che te la godrai di più quella serie 🙂 Fammi sapere…