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Ho sempre pensato che l’intelligenza di una persona non si misurasse dai suoi risultati accademici o lavorativi ma piuttosto dovesse tener conto dell’intelligenza emotiva, quel tipo d’ingegno che spesso si riscontra nelle persone maggiormente consapevoli, altruiste ed empatiche.
Non mi stupisce quindi se tutte le persone con le quali nella mia vita ho instaurato i rapporti migliori possiedano una spiccata forma di questa intelligenza.
Il nostro scopo principale nella vita è di aiutare gli altri. E se non puoi aiutarli almeno non ferirli. Dalai Lama
Cos’è l’intelligenza emotiva?
Se sei un lettore di IperMind avrai già letto l’articolo sulle 5 competenze dell’intelligenza emozionale e sai bene di cosa sto parlando. L’intelligenza emotiva è la capacità di riconoscere e gestire al meglio le proprie emozioni e quelle degli altri. Aumentarla attraverso le strategie che seguiranno, ti aiuterà a:
- Attrarre le altre persone come una calamita.
- Avere una vita ricca di passioni e interessi.
- Creare un clima positivo, accogliente e di collaborazione con le persone con cui lavori o ti frequenti.
Le 6 abilità chiave per sviluppare l’intelligenza emotiva.
1)Ascolta il tuo corpo.
Ogni emozione è caratterizzata da delle modificazioni fisiologiche come un cambiamento del battito cardiaco, del ritmo della respirazione, alcune sensazioni localizzate in parti specifiche del corpo. Ad esempio quando si è innamorati si sentono le “farfalle nello stomaco”, quando hai paura può succedere di sentire un nodo alla gola, quando si è arrabbiati può capitare di sentir fumare le orecchie e ribollire il sangue nel petto.
Entrare maggiormente in contatto con il tuo corpo attraverso l’osservazione, è il primo importante passo per riconoscere gli effetti delle varie emozioni e mettere in pratica le abilità successive.
2)Gestisci le emozioni negative.
La capacità di saper gestire le emozioni negative è un’altra competenza utilissima per sviluppare l’intelligenza emotiva e vivere una vita felice. Quando sei sotto pressione o qualcuno o qualcosa evoca in te una forte reazione emotiva, la cosa più importante da fare è dirigere nel modo più utile questo flusso emotivo.
Se ti senti turbato o arrabbiato con qualcuno, prima di dire qualsiasi cosa di cui possa poi pentirti o provare rimorso, potresti ad esempio fare un respiro profondo e contare lentamente fino a 10. In molte circostanze, una volta arrivato a 10, potresti raffigurarti un modo migliore di comunicare il problema, così che tu possa ridurlo invece di amplificarlo.
Se ti senti ancora agitato dopo aver contato fino a 10 puoi allontanarti un attimo dalla situazione e provare a mettere in atto una delle tecniche che ti ho consigliato su Ipermind (Tecnica in 3 passi, Piko Piko, Fermo Immagine).
3)Identifica i tuoi “bottoni caldi”.
Identifica gli stimoli che ti fanno scattare emotivamente e diventa consapevole di come e quando le persone toccano i tuoi punti sensibili. Una volta identificati gli stimoli che innescano in te la reazione emotiva usa queste informazioni per cambiare gli eventi.
Ad esempio, Alice saltava come una molla ogni volta che il suo punto di vista non veniva condiviso o peggio ancora veniva criticato. In particolare il suo nervosismo aumentava in modo esponenziale se chi le faceva tali osservazioni era una persona di cui aveva stima e fiducia e sulla quale avrebbe voluto fare buona impressione.
Una volta consapevole di cosa ti fa “scattare” esistono diversi modi per intervenire. Uno dei più utili è cambiare la cornice mentale attraverso la quale osservi la situazione al fine di assegnare a essa un significato che stimoli in te la reazione più appropriata.
4)Osserva i segnali sociali.
Le persone con alto QE (quoziente emotivo) sono generalmente più accurate nelle loro abilità di percepire e interpretare le espressioni facciali, gli aspetti della comunicazione paraverbale e non verbale delle altre persone per dedurne il loro stato emotivo. Inoltre, esse sanno come comunicare efficacemente per illustrare le loro intenzioni.
Inizia quindi ad ascoltare bene le parole e osservare con maggiore attenzione il linguaggio paraverbale e non verbale del tuo interlocutore. Ricorda che se alcuni stati emotivi sono facili da riconoscere, altri posso essere più sottili e richiedere una capacità d’osservazione maggiore.
5) Mettiti nei panni degli altri.
Riuscire a calarsi nel “modello di mondo” delle altre persone è un’altra capacità essenziale per sviluppare un’elevata intelligenza emotiva. Allenati quindi a vedere le cose dal loro punto di vista considerando i loro valori e le loro convinzioni (su se stessi, sugli altri e sul mondo). Le persone percepiranno di trovarsi di fronte a qualcuno che le valorizza cercando di comprenderle, si sentiranno ascoltate e questo creerà maggiore sintonia e fiducia nel vostro rapporto.
Quest’abilità gioca inoltre un ruolo importantissimo in alcune professioni come quella dei venditori che devono essere in grado di comprendere quali sono i desideri e le paure del cliente e degli insegnanti che devono cercare di comprendere e motivare i loro studenti. Entrambe queste professioni sono caratterizzate da frequenti contatti con molte persone con caratteristiche e modi di pensare diversi e per questo la loro intelligenza emotiva viene allenata costantemente.
6)Diventa consapevole dei tuoi pensieri dannosi.
Per cambiare il modo in cui ti senti in una situazione il neuropsichiatra Daniel Amen ha sviluppato un semplice e pratico esercizio chiamato “Terapia ANT –Automatic Negative Thoughts”(pensieri negativi automatici). Quest’approccio ti può aiutare ad assumere maggiore consapevolezza sulla natura dei tuoi pensieri e la loro ripercussione sul tuo stato emotivo. Infatti, dice Amen, ogni volta che hai un pensiero il tuo cervello rilascia degli agenti chimici.
Ogni pensiero negativo rilascia degli agenti chimici che influenzano negativamente il tuo umore. Ma è vero anche il contrario, cioè che quando fai un pensiero felice il tuo cervello rilascia agenti chimici che ti fanno sentire bene. Il dottor Daniel Amen ha chiamato questa terapia ANT facendo un analogia: i pensieri negativi diventano come le formiche (ants) che invadono l’area di picnic di una persona. Se non le allontani quando ce ne sono solo una o due, l’intera popolazione di formiche verrà ad infestare la tua area da picnic.
Utilizza il pensiero del successo.
Per evitare di far cadere il tuo cervello in pasto alle formiche puoi praticare il pensiero ottimale, uno stile di pensiero costruttivo che si focalizza sul come ottenere il meglio in tutte le situazioni e in tutte le aree della tua vita.
Chi usa questo modo di pensare quando si trova davanti a un problema si pone domande come: Quali opzioni ho? Qual è la soluzione migliore? Inoltre i pensatori ottimali sono proiettati a raggiungere i migliori risultati, sono molto produttivi, hanno un approccio intelligente per raggiungere i loro obiettivi, riescono a tirare il meglio fuori dagli altri.
Comincia quindi a monitorare i tuoi pensieri, magari scrivili su un diario, nota quante volte durante il giorno la tua mente si affolli degli stessi pensieri improduttivi e applica sempre più spesso il pensiero ottimale.
Per concludere.
L’intelligenza emotiva è uno degli indicatori più importanti nel predire la tua capacità di avere successo nella vita, per questo motivo il 90% delle persone con elevate performance possiede un alto QE.
Svilupparla attraverso le strategie appena esposte ti permetterà di ottenere maggiori risultati in qualsiasi area, creare e mantenere relazioni di qualità e durature e aumentare la tua capacità di amare ed essere amato.
P.S. …ricorda di allontanare le formiche
A presto [sneaky]
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Grazie